Antonella Mularoni, a proposito di corruzione … e di altro

Antonella Mularoni, a proposito di corruzione … e di altro

COMUNICATO STAMPA
A proposito di corruzione … e di altro
Vedo che negli ultimi giorni giuristi e aspiranti tali si stanno sperticando, chi in un senso chi in un altro, sulla interpretazione del termine corruzione e sulla opportunità di allargare le indagini che vedono l’ex-Segretario di Stato Podeschi oggetto di un procedimento penale ad altri componenti del Congresso di Stato presente e passato.
A questi esperti o fantomatici esperti ricordo sommessamente che in tutto il mondo la corruzione è la condotta di un soggetto che, in cambio di danaro o di altre utilità e/o vantaggi, agisce contro i propri doveri ed obblighi. Il che significa che se non vi sono danaro o altre utilità e/o vantaggi dati in cambio di un comportamento contrario ai propri doveri o obblighi la fattispecie della corruzione non esiste. Il che significa altresì che se il danaro o altre utilità e/o vantaggi li ha avuti uno solo, sarà questo a dover rispondere in sede penale e non chi tutto ciò non ha avuto, avendo invece ritenuto – a torto o a ragione – che la scelta avesse una valida motivazione nell’interesse del Paese.
Ma a parte questo, mi preme far presente – a fronte di illazioni di ogni genere su come si sarebbero svolte e si svolgerebbero le sedute congressuali da parte di chi in Congresso di Stato non c’è mai stato ed a fronte di atti processuali di cui vengono pubblicati stralci sui giornali che parlerebbero di presunti scambi di favori tra membri dell’esecutivo – che probabilmente sarebbe stato opportuno chiedere a chi c’era e a chi c’è, nella passata e nella presente legislatura, come sono andate effettivamente le cose. Certo ciò non rileverebbe ai fini penali, ma dato che poi certe affermazioni si ritrovano nero su bianco non sarebbe male accertarsi che quanto si afferma e/o si scrive corrisponda al vero.
Ad ogni buon conto credo che possa essere utile precisare che:
–    La candidatura di Paul Phua quale Ambasciatore in Montenegro venne fatta dall’allora Segretario di Stato Podeschi, così come ogni Segretario di Stato (o altro soggetto) può avanzare ed avanza candidature per incarichi di vario genere;
–    Tale candidatura venne accolta dall’esecutivo anche perché legata alla possibilità di realizzare a San Marino un albergo della catena Aman Resort, che avrebbe consentito l’arrivo a San Marino di un turismo qualificato all’interno di un progetto che prevedeva un albergo in Montenegro, uno in Croazia, uno a Venezia ed uno a San Marino. Di tutti questi alberghi, l’unica struttura che non si è realizzata è quella sammarinese;
–    All’epoca il signor Phua aveva presentato un certificato penale dal quale non emergeva alcun problema, così come nulla di penalmente rilevante era emerso da verifiche informali fatte a latere;
–    Personalmente ritengo che sia stato un vero peccato per San Marino perdere l’opportunità di un albergo della catena Aman Resort nel nostro territorio. Se questo è avvenuto perché c’è chi si è prestato a condotte penalmente rilevanti, la cosa è particolarmente biasimevole, a maggior ragione in un momento storico in cui il nostro Paese aveva ed ha bisogno di investimenti. Certo è un vero peccato constatare che la struttura realizzata a Venezia, acquisita nell’ottica di cui sopra e cioè di creare un network di  quattro strutture alberghiere in quattro Paesi diversi sull’Adriatico e nata dopo il progetto sammarinese, è oggi fra gli alberghi veneziani che vivono un maggior successo, mentre San Marino ha perso l’ennesima occasione per avere un turismo qualificato e con capacità di spesa tale da favorire gli esercizi commerciali sammarinesi ed il loro sviluppo.  Si vede che proprio non ce la possiamo fare …;
–    Per quanto mi risulta, nessuno “scambio di favori” è avvenuto tra Segretari di Stato per tale nomina diplomatica;
–    Se per “scambio di favori” si intende invece la circostanza che siccome il Congresso di Stato è organo collegiale per forza occorre non contrariare i Colleghi perché altrimenti le delibere proposte da chi si permette di contrariare altri non passerebbero, ritengo che si stia utilizzando una terminologia inappropriata e fuorviante, fra l’altro non rispondente al vero. Capita che membri di Governo, fra cui la sottoscritta, facciano registrare a verbale il loro dissenso rispetto all’adozione di alcune delibere. Ed in alcuni casi – certo rari – le  delibere non vengono adottate per ragioni più politiche.
Tornando all’argomento principale di discussione,  San Marino non si è mai potuta permettere e non si potrà mai permettere una carriera diplomatica composta da soli diplomatici di carriera, ovvero di persone che sono dipendenti pubblici e pagati dal pubblico erario. A maggior ragione oggi che abbiamo relazioni con tantissimi Stati. Fra l’altro sempre più spesso altri Paesi (USA docet) scelgono per incarichi diplomatici in Paesi strategici uomini d’affari incaricati anche di rafforzare e tutelare relazioni economiche, considerate sempre più importanti in un mondo globalizzato.
San Marino solitamente non incarica stranieri in posti strategici ma ne ha un certo numero che curano Paesi in cui i rapporti bilaterali non sono particolarmente intensi.
La storia dei secoli passati ricorda persone straniere che hanno fatto tanto per la Repubblica anche a livello diplomatico. E molti dei nostri rappresentanti diplomatici e consolari stranieri hanno rappresentato il nostro Paese ed aiutato i nostri concittadini in maniera esemplare.
Se poi uno sbaglia utilizzando impropriamente le prerogative date dalla funzione diplomatica può sempre essere rimosso. La legge è stata modificata nella scorsa legislatura proprio per rendere più agevole tale rimozione, con conseguente cessazione dell’incarico con effetti immediati.
Così come se vengono commessi reati gli organi competenti sono chiamati ad accertarli.
Quanto alle responsabilità politiche, è la politica e non altri che è chiamata a rilevarle. E sono poi i cittadini (dunque i Sammarinesi) in ultima battuta a doverle valutare esprimendo il loro giudizio in occasione delle elezioni politiche.
La confusione che regna in questo momento nel nostro Paese, per cui tutti si sentono magistrati e in parecchi pensano di poter dare lezioni a tutti, non mi sembra foriera di sviluppi positivi.
Penso che l’ideale sarebbe che ognuno cercasse di fare al meglio il suo mestiere, che per essere fatto bene – qualunque esso sia –  richiede preparazione, tempo ed energia.
Antonella Mularoni – Segretario di Stato al Territorio e Ambiente, già Segretario di Stato agli Affari Esteri
San Marino, 3 luglio 2016/1715 d.F.R.

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