Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino, Bacciocchi: ho fatto un accordo scellerato e devo adempierlo

Antonella Zaghini di La Voce di Romagna San Marino, Bacciocchi: ho fatto un accordo scellerato e devo adempierlo

La Voce di Romagna San Marino

L’inchiesta sammarinese si interseca con le indagini dell’Operazione
Titano di Caserta

Bacciocchi: ho fatto un accordo scellerato e devo
adempierlo

Fincapital.
Le carte degli accordi fra il notaio e Agostinelli per fare uscire dalla
finanziaria il Ferrari e l’appartamento. A San Marino già disposta la citazione
a giudizio

Antonella Zaghini

 

Ho firmato un accordo e intendo
rispettarlo. Un accordo
“scellerato”, così lo definisce
Livio Bacciocchi mentre
è al telefono con l’avvocato Riccardo
Agostini. La telefonata è intercetta dagli
inquirenti di Caserta che, coordinati dalla
Direzione distrettuale Antimafia di
Napoli, hanno condotto l’indagine Titano.
E’ il 22 dicembre del 2010. “Io – ripete
il notaio sammarinese al telefono con Agostini
– ho fatto un accordo, che sia
scellerato o non sia scellerato, l’ho fatto
… io devo adempiere a quell’obbligo …
Quello glielo devo mettere a disposizione.
Punto e a capo”. Stanno parlando
della Ferrari Scaglietti e di un appartamento
con garage, fatti uscire dalla Fin-
Capital, mentre era commissariata, per
farli finire: la fuoriserie nella disponibilità
di Salvatore Di Puorto, l’appartamento
invece doveva andare nelle mani
di Francesco Sinatra, uomo di fiducia di
Francesco Agostinelli, tutti coinvolti
nell’inchiesta di Caserta per il presunto
reato di riciclaggio dei soldi dei clan dei
Casalesi, frazione Schiavone, e del clan
di Acerra.
Il presunto raggiro, emerso anche nelle
carte dell’operazione Titano, a San
Marino, è costato un nuovo rinvio a giudizio
per Bacciocchi, chiamato a rispondere
di truffa ai danni della FinCapital
insieme ad Agostinelli, Giorgia Serafini
e Oriano Zonzini. Nel fascicolo di rinvio
a giudizio (datato 14 dicembre 2012, il
processo invece è da fissare), disposto
dal commissario della legge Manlio
Marsili, sono confluite le scritture private
usate per fare uscire dalla finanziaria il
Ferrari (attualmente posto sotto sequestro
dai Carabinieri del Nucleo investigativo
di Caserta), e quelle con cui l’appartamento
di San Marino doveva finire
nella disponibilità di Sinatra. Oltre gli assegni
sottratti in due fascicoli della Fin-
Capital, sostituiti – secondo l’accusa –
con altri non corrispondenti. Assegni
senza l’indicazione del beneficiario e a
firma di traenza sconosciuta. Il primo, si
legge nelle carte, contiene la documentazione
relativo alla signora Marika Regnaud
Carcas e nella fattispecie è un assegno
dell’importo di 28mila euro; il secondo
fascicolo è relativo alla signora
Lucia Esposito con la sostituzione di un
assegno per 12mila euro. La prima era
la segretaria dell’Ises, la società di recupero
crediti aperta da Francesco Vallefuoco;
la seconda è persona a lui vicina.
L’inchiesta Titano (conclusa lo scorso
9 aprile con 24 arresti), a cavallo fra Italia
e San Marino, getta nuova luce sui
rapporti fra la FinCapital e la malavita
organizzata e si incrocia con quella
sammarinese per truffa ai danni della
medesima finanziaria. In particolare, emergono
tutta una serie di scritture private
e atti di vario tipo (alcuni di questi
finiti nel rinvio a giudizio sammarinese)
che aiutano a ricostruire il sistema Fin-
Capital.
A partire dal gennaio 2010 per tutta una
serie di motivi, non ultimo il giro di
vite che San Marino ha dovuto imprimere
alle leggi antiriciclaggio, pena l’uscita
per le banche della Repubblica dal sistema
dei pagamenti italiano, la FinCapital
manifesta i primi problemi. Difficoltà
che via via che i mesi scorrono diventano
sempre più manifeste. Fra i tanti problemi
da gestire attorno al presunto si-
H
stema che fa capo a Livio Bacciocchi, c’è
quello dei cantieri edili fermi per la
mancanza di liquidità. Il notaio di Dogana
(attualmente sospeso dalla professione,
nella relazione di Banca Centrale
che apre la strada al commissariamento
della finanziaria di Dogana viene definito
quale socio di controllo e amministratore
di fatto della FinCapital) cerca di
stringere alleanze con Agostinelli. Italiano,
49 anni residente a Fano, dagli inquirenti
italiani viene definito, colui che esperto
di investimenti e di pratiche finanziarie,
garantiva gli interessi della famiglia
Schiavone su San Marino e zone
limitrofe. Nell’autunno del 2010 vengono
stipulati diversi accordi. Si parte dal
contratto di associazione in partecipazione
con apporto d’opera, sottoscritto
il 10 settembre 2010 fra l’associante
ImmCapital nella persona di Monica
Fantini, moglie di Bacciocchi, e l’associato
Francesco Agostinelli che si rende
disponibile a fornire opera e assistenza
per completare i fabbricati. A garanzia
degli impegni assunti viene indicata una
cifra di 8 milioni di euro. Segue una fideiussione,
10 settembre 2010, scritta
a mano da Bacciocchi che richiama l’atto
precedente in cui il notaio si costituisce
fideiussore nei confronti della Imm-
Capital in favore di Giorgia Serafini.
Sempre in data 10 settembre viene fatta
la procura speciale, ossia una scrittura
privata fra Bacciocchi e la Serafini,
compagna di Agostinelli, le firme sono
autenticate dal notaio Francesco Mancini,
per “vendere, permutare, trasferire,
proprietà e possesso, cedere il contratto
di leasing immobiliare, in favore di persone,
società o enti al prezzo che riterrà
più conveniente”. Nell’atto vengono indicati
terreni e cantieri in località Ciarulla,
Dogana e Chiesanuova. Il 17 settembre
2010 viene stesa la fideiussione, in
favore di Agostinelli, fra Bacciocchi, fideiussore
della società ImmCapital, che
richiama il contratto di associazione di
partecipazione del 10 settembre, anche
in questo caso le firme sono autenticate
dal notaio Mancini. E si arriva alla scrittura
privata del 29 settembre 2010, l’atto
con cui si dispone di vendere i beni
di proprietà, ovvero l’elegante palazzina
di FinCapital in via Tre Settembre a
Dogana. L’atto è sottoscritto dalla Imm-
Capital in persona del suo procuratore
speciale Monica Fantini; la FinCapital in
persona del suo procuratore speciale
Monica Fantini e Francesco Agostinelli
il quale interviene in questo atto in nome
e per conto di costituenda società di
servizi. Una scrittura privata valida a tutti
gli effetti con l’autentica delle firme del
medesimo notaio sammarinese. Nell’atto
si fa riferimento che la ImmCapital ha
necessità di ottenere finanziamenti per
l’ultimazione dei propri cantieri e per la
definizione di alcune pendenze, mentre
la FinCapital ha interesse a eliminare
l’immobile per reperire liquidità da immettere
nella propria attività. Il prezzo
è fissato in 7,5 milioni di euro da versare
in più tranche a partire dal primo ottobre
2010 al 12 dicembre 2012.
Un altro atto (8 ottobre 2010), che poi
si è rivelato nei fatti un boomerang e che
ha aperto la strada del commissariamento
della finanziaria, è la lettera di
incarico sottoscritta da Oriano Zonzini,
allora direttore di FinCapital, con la
quale si dà incarico alla ditta Francesco
Agostinelli di gestire i crediti vantati
dalla finanziaria nei confronti dei suoi
clienti. La cronaca però guasta i piani.
Parte la denuncia dei fratelli Lo Giudice
che denunciano presunte minacce in
stile mafioso che sarebbero avvenute ai
loro danni all’interno della palazzina di
FinCapital. Bacciocchi a questo punto
stipula un altro accordo privato, scritto
di suo pugno con Agostinelli
(26.10.2010) con il quale risolve la lettera
di incarico a firma di Zonzini, in cambio
del trasferimento della Ferrari Scaglietti
in favore di Giorgia Serafini e di un
appartamento in favore di Agostinelli.
Questi ultimi due atti, la lettera di incarico
dell’8 ottobre in cui si dà incarico di
“gestire professionalmente i crediti vantati
dalla società FinCapital” e la successiva
scrittura privata del 26 ottobre sono
citati nel rinvio a giudizio sammarinese.
A titolo di cronaca, gli atti sottoscritti con
Agostinelli per il passaggio dei cantieri
così come della palazzina di Dogana,
non si sono mai perfezionati, in quanto
i soldi promessi non arrivarono mai. Il
notaio Mancini, in considerazione che
la sua firma appare su alcuni documenti,
è stato invece da noi contattato.

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