Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino. I rinviati a giudizio per Credito Sammarinese

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino. I rinviati a giudizio per Credito Sammarinese

L’Informazione di San Marino

Caso Credito Sammarinese, rinviati a giudizio tutti gli indagati

Antonio Fabbri

E’ stato disposto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, membri dei
vertici e degli organismi del Credito
Sammarinese
, nell’ambito della branca nostrana della indagine Decollo
Ter
. Sono sedici i rinviati a giudizio per quello che a San Marino può
essere considerato un maxiprocesso sulle infiltrazioni
della criminalità organizzata in Repubblica
.  Nello specifico infiltrazioni
per ripulire
danaro di provenienza illecita, riciclaggio
.

E’ l’articolo 199 bis del
codice penale sammarinese,
infatti, che il giudice
inquirente Rita Vannucci,
che ha svolto l’importante
e complessa indagine,
contesta ai sedici rinviati
a giudizio.
Di riciclaggio dovranno
quindi rispondere il presidente
del Cs, Lucio Amati,
e il direttore generale,
Valter Vendemini. Oltre
a loro Mario Amati, Renato
Cornacchia, Pietro
Daidone, Massimiliano
Sensi, Edoardo Morri,
Luigi Passeri, Sandro Sapignoli,
Graziella Zemiti,
Davide Zoffoli.
Si tratta degli amministratori
della banca, dei
membri del collegio sindacale
e del responsabile
antiriciclaggio.
Rinviati a giudizio anche
Domenico e Salvatore
Francesco Lubiana,
fratelli, rispettivamente
commercialista e avvocato
calabresi, consulenti
e procacciatori di investimenti
per conto del
Cs, assieme a Domenico
Macrì e Barbara Gabba.
A giudizio anche Giorgio
Galiano, genero del
Barbieri. E’ proprio nel
trasferimento del denaro
sporco sul conto di quest’ultimo, che risultava
incensurato, che si
è sostanziato, secondo
l’accusa, il riciclaggio che
avrebbe consentito di dissimulare
la provenienza
illecita del denaro.
Visto il numero degli imputati
è corposa, dunque,
anche la lista dei legali
chiamati a difenderli. E
potrebbe allungarsi ancora
di più, dato che diversi
degli indagati non hanno
nominato il difensore di
fiducia. Per adesso gli avvocati
sammarinesi che
dovranno misurarsi in
aula con l’imponente faldone
di questo processo
sono: Maria Selva, Pierluigi
Bacciocchi, Luca
Della Balda, Paolo Reffi,
Paride Bugli, Caterina Filippi,
Maurizio Simoncini
e Gian Nicola Berti.
L’indagine, scaturita dalla
parallela inchiesta italiana
denominata Decollo
ter, è fra l’altro la prima
nella quale a San Marino
sono state utilizzate e si
trovano agli atti le intercettazioni
telefoniche.
Intercettazioni fatte dalle
autorità italiane, dato che
ancora sul Titano non è
materialmente possibile
effettuarle.
La vicenda scoppiò l’8
luglio 2011 e vide prima
l’arresto del direttore generale
Valter Vendemini,
e poi, il 29 dello stesso
mese, finì in manette il
presidente del Cs, Lucio
Amati. Anche altri indagati
furono sottoposti
a custodia cautelare, in
Italia e a San Marino.
All’epoca salirono sul Titano
i Pm di Catanzaro
Curcio e Petrolo, titolari
dell’inchiesta, per ascoltare
gli indagati.
I fatti sono noti e riguardano
uno dei casi più
eclatanti che vide i denari,
provento del narcotraffico
della ‘ndrangheta, finire
in due conti presso il Credito
sammarinese. Soldi
che il direttore Valter
Vendemini andò addirittura
a prendere a Bologna
da Vincenzo Barbieri,
legato alla cosca Mancuso,
che in un suo albergo
del capoluogo emiliano,
il King Rose, si trovava
ai domiciliari. Vendemini
riportò sul Titano in contanti
il denaro sporco, nel
vero senso della parola
dato che puzzava pure di
muffa, in due tranches da
versare su due conti correnti
al Cs, per un totale
di 1,3 milioni di euro.
Secondo l’accusa alla
banca sammarinese ne
dovevano arrivare addirittura
15 di milioni. La
vicenda si interruppe sia
per le indagini sia perché,
poco dopo, nel marzo del
2011, Barbieri fu assassinato
in un agguato a San
Calogero, in provincia di
Vibo Valentia.
Ed è proprio presso il
tribunale della provincia
calabrese che è aperto il
processo per la parte italiana
della vicenda. Processo
davanti al Gup che
vedrà l’8 novembre la sua
prossima tappa, dopo che
il Giudice per l’udienza
preliminare ha rigettato
le eccezioni di incompetenza
territoriale mosse
dalla difesa degli imputati
sammarinesi. Per l’avvio
del processo sul Titano,
invece, la data è ancora
da fissare.

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