Antonio Fabbri – L’informazione: Bocciata residenza di due funzionari Bcsm e “salvata” quella di Vivoli

Antonio Fabbri – L’informazione: Bocciata residenza di due funzionari Bcsm e “salvata” quella di Vivoli

L’informazione di San Marino Bocciata residenza di due funzionari Bcsm e “salvata” quella di Vivoli 

La lotta politica su Via del Voltone investe la Commissione esteri che adotta decisioni incongruenti

Al mattino c’erano già state scintille in seno al Comitato per il Credito e il Risparmio con critiche ai vertici di Banca Centrale

Intanto nel Ccr ci sarebbero state critiche ai vertici di Via del Voltone e all’operato della magistratura.

Antonio Fabbri –

La partita politica per cercare di mettere le mani su Via del Voltone è ancora aperta, nonostante la nomina dei nuovi vertici, e si gioca anche in altri organismi istituzionali con prese di posizione, interventi e decisioni che sono indicative del clima che ormai si respira nel solco di un modus operandi duro a morire. Il tutto espressione di uno scontro istituzionale che non pare essersi sopito con l’audizione dei nuovi vertici di Bcsm in Commissione finanze in seduta segreta, riferimento cui aveva voluto partecipare anche la Reggenza suscitando qualche perplessità, poi ricomposta, da parte di alcuni commissari.

I “dispetti” erano iniziati ieri mattina già in seno al Comitato per il Credito e il Risparmio. In quella sede, infatti, secondo
quanto trapela, il Segretario
agli esteri Valentini aveva mosso
critiche ai vertici di Banca
centrale e anche alla magistratura
per la vicenda, ormai nota,
del processo all’ex funzionario
della vigilanza di Bcsm, Andrea
Vivoli. Vicenda che ha visto
la condanna di primo grado
per la mancata segnalazione
di operazione sospetta dei
famigerati 6 miliardi di dollari
dal Giappone, e in seguito il
licenziamento da Bcsm. In
sede di Ccr, alla posizione di
Valentini, si sarebbe affiancata
quella del Segretario Antonella
Mularoni. Il merito delle
critiche ai nuovi vertici di Bcsm
il fatto di non parlare abbastanza
con la politica. Critica che
peraltro era stata mossa proprio
in occasione della decisione sul
licenziamento di Vivoli anche
nel dibattito seguito in Consiglio.
Questo anche se è sempre
stata la stessa politica a parlare,
contraddicendosi, di autonomia
di Via del Voltone.

Il secondo teatro delle diatribe
in materia è stata, ieri, la
Commissione esteri, dove si
è innescata la battaglia sulle
residenze.

In discussione c’era la richiesta
di residenza per due figure dirigenziali,
recentemente assunte
in Bcsm su richiesta dei nuovi
vertici che hanno riscontrato in
Via del Voltone grosse carenze
a livello di competenze. E’ stato
sollevato il problema che le
domande presentassero alcuniomissis nella parte retributiva.
Questo ha mosso il sospetto
che le remunerazioni potessero
superare il tetto degli stipendi
attualmente in vigore. Mancava
inoltre l’allegazione dei curricula
ed è stato riscontrato un
errore materiale nei documenti
del casellario giudiziario in una
delle due domande. L’opposizione
ha quindi sollevato problemi
su queste carenze della pratica
trovando d’accordo, dalla maggioranza,
Maria Luisa Berti,
di Noi sammarinesi, che ha
sostenuto come non fosse accettabile
analizzare quelle pratiche.
Matteo Fiorini di Ap ha dal
canto suo evidenziato come da
un lato le incongruenze riscontrate
andassero approfondite e
le pratiche completate, ma al
tempo stesso ha affermato che le
pratiche non fossero da bocciare,
bensì da sospendere, come
già accaduto in altre occasioni
per esponenti di banche private.
Una sospensione per richiedere
le integrazioni ritenute necessarie
e per esaminare quindi la
documentazione completa. Per
la sospensione, però, si sono
espressi solo in tre: lo stesso
Fiorini, Andrea Belluzzi e il
presidente Marino Riccardi. Gli
altri commissari hanno chiesto
di valutare e mettere in votazione
le richieste. Così è stato e una
residenza è quindi stata respinta
con 10 voti contrari, due favorevoli
e un astenuto. La seconda
bocciata con 11 contrari, uno
favorevole e un astenuto.

La partita su Bcsm, tuttavia,
non è finita lì. Infatti di seguito
c’era da esaminare la
decadenza della residenza di
Andrea Vivoli. Il Segretario agli
Esteri Valentini ha dato lettura
della lettera, con la richiesta di sospendere la decadenza della
residenza dell’ex funzionario di
Banca centrale, decisione possibile
in casi motivati. In diversi si
sono detti garantisti sulla sua situazione
giudiziaria, affermando
che la residenza vada mantenuta
fino al grado definitivo di
giudizio. E’ intervenuto, anche
in tale caso, Matteo Fiorini che
ha specificato che la revoca
della residenza non ha a che fare
con la vicenda giudiziaria, bensì
con il licenziamento dell’ex
funzionario della vigilanza di
Bcsm, dato che il permesso di
risiedere in Repubblica è legato
al lavoro svolto. Sul rilievo del
consigliere di Ap è intervenuta
Maria Luisa Berti – tra l’altro
avvocato di Vivoli che ha quindi
perorato la sua causa anche in
Commissione – per sottolineare
come sia pendente un ricorso verso Bcsm contro il licenziamento
e per il reintegro nel
posto di lavoro. La Commissione,
alla fine, ha quindi deciso di
prorogare la residenza fino a che
non sarà concluso il contenzioso
di lavoro.
Non è mancato chi ha evidenziato
l’incongruenza delle due
decisioni: da un lato si sospende
una pratica e si proroga una
residenza in attesa dell’esito di
un ricorso; dall’altro non si sospende
una pratica per richiedere
l’integrazione di documenti,
ma la si respinge.
Comportamenti che, ancora
una volta, denotano come la discrezionalità
e le lotte intestine
siano alla base di decisioni nelle
quali solo molto marginalmente
c’entra il famigerato “interesse
del Paese”.

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