Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Arrestata Mirella Frisoni, accusata di avere riciclato 15 milioni di euro

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Arrestata Mirella Frisoni, accusata di avere riciclato 15 milioni di euro

 L’Informazione di San Marino

Dopo la perquisizione di
martedì scorso ieri è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in
carcere. Sequestrati anche i conti correnti

Arrestata
Mirella Frisoni
, accusata di avere riciclato 15 milioni di euro

Dodici le società in cui risultava amministratrice o socia e’ arrivata ad avere
intestati 274 immobili

Antonio Fabbri

Movimentazioni legate ai libretti della
famiglia Mazzini
, ma non solo. Anche riciclaggio di somme collegate a
prestanome, operazioni finanziare anonime, rapporti fittizi e funzionali al
sistema messo in piedi dalla associazione a delinquere che viene contestata ad
altri indagati della complessa e articolata inchiesta sulla Tangentopoli
sammarinese.

Riciclaggio per importi ingenti che sono stati quantificati dai magistrati
in circa 15 milioni di euro complessivi, con trasferimenti di denaro a San
Marino e all’estero. Una somma ben più elevata di quanto era emerso in un primo
momento, cioè quando la Frisoni è comparsa tra gli indagati
della prima ora
per i trasferimenti di denaro relativi a tre libretti.

Con queste accuse Mirella Frisoni è stata arrestata nel primissimo
pomeriggio di ieri dagli agenti del nucleo antifrode della polizia giudiziaria,
sulla base dell’ordinanza di custodia cautelare spiccata dai Commisari della
legge Antonella Volpinari e Alberto Buriani

Le esigenze cautelari sostenute
dagli inquirenti sono, come per
tutti gli altri indagati nella Tangentopoli
sammarinese finiti sotto
custodia cautelare, il pericolo
di reiterazione del reato e quello
di inquinamento delle prove.
il giro sui tre libretti Tutto parte dal Brasile. Così si
chiamava il libretto al portatore
nato con l’anagrafica di Giuseppe
Mazzini, alimentato con i denari
provenienti dalla Fondazione
per la promozione economica e
finanziaria, quella cioè amministrata
da Pietro Silva e ritenuta
riconducibile a Claudio Podeschi
sulla quale, come noto, passarono
anche i denari di Murray, il magnate
delle Tlc, e quelli di Sarkissian,
il chiacchierato investitore
armeno.
Ebbene, collegati al libretto
Brasile ci sono appunto i libretti
Palme e Pippo. Sul primo versamenti
vennero fatti da Gian
Marco Marcucci, sul secondo da
Giuseppe Roberti, altri due indagati
nell’inchiesta. Entrambi i
libretti al portatore vennero estinti
da Mirella Frisoni che, il 14
ottobre 2005, provvide, con circa
100mila euro che venivano dal
primo libretto e con altri poco più
di100mila euro che provenivano
dal secondo, ad aprire il libretto
“Stelle”. La Frisoni in seguito vi
accreditò anche altri 27.700 euro.
Secondo le ultime ricostruzioni
degli inquirenti, tutti questi soldi
furono oggetto di diversi prelievi
in contanti e trasferimenti, fino all’estinzione del libretto che nel
frattempo era stato trasformato in
nominativo, l’11 settembre dello
scorso anno, con il trasferimento
della somma residua di quasi
80mila euro sul conto corrente in
Asset Banca intestato alla stessa
Frisoni.

L’attività della N&B Secondo gli inquirenti l’attività
della Fisioni non si sarebbe limitata
al solo episodio dei tre libretti
della famiglia Mazzini. Viene
scandagliata, infatti, l’operatività
della sua società , la N&B New
Business, che, secondo i magistrati,
era utilizzata per trasferire
e occultare denaro ritenuto di
provenienza illecita con passaggi
di denaro giustificati anche da
false fatturazioni.
Evidentemente proprio fare
luce su questo sono stati mirati
perquisizione e sequestro di
documenti presso la sede della
società all’Admiral Point avvenuti
martedì scorso. Nelle contestazioni,
così, vengono ricostruite
le movimentazioni di denaro che
hanno avuto come destinataria la
Frisoni e la sua società. Si parla
di oltre 2 milioni di assegni la cui
provvista era tratta su banche italiane;
920 mila di cheques da
banche sammarinesi; oltre 34mila
euro provenienti dall’accredito
di assegni bancari presso Bcs;
più di 2,2 milioni provenienti da
assegni circolari; oltre 260mila
euro da versamenti in contanti e
oltre 8 milioni e mezzo accreditati 
con bonifici che avevano come
causali le fatture o le provvigioni
relative all’attività della sua società
di consulenze. Una attività
riferita all’arco di dieci anni che
ha consentito di accreditare sui
conti della Frisoni complessivamente
circa 15milioni di euro.
Una media di entrate, quindi,
pari a un milione mezzo all’anno
a fronte, però, di dichiarazioni
dei redditi che sono sempre state
inferiori ai 30mila euro. Un giro
di denaro per il quale i magistrati
hanno ordinanto la misura cautelare
del sequestro per tutti i conti
aperti a nome di Mirella Frisoni
in banche o finanziarie sammarinesi.

I 274 immobili e le tante
società della Frisoni
Due dati sono emblematici nelle
ricostruzioni dei magistrati.
Il numero di società nelle quali la
Frisoni era amministratrice o socia
e quello degli immobili di cui
l’indagata si è trovata ad essere
intestataria.
Dodici le società, di cui cinque
con sede nello stesso ufficio presso
l’Admiral Point.
Per quanto riguarda gli immobili
il picco delle intestazioni è stato
toccato dalla Frisoni nel 2006,
quando è arrivata ad averne intestati
274.

I trascorsi politici
della Frisoni

Anche i ruoli politici della Frisoni,
seppure non di primo piano,
non sono privi di significato per
gli inquirenti. La donna è stata
in passato candidata del Ppds nel
1998. Ottenne 32 voti. Di quel
partito era segretario amministrativo.
In seguito fu segretario
particolare nel Dicastero all’Industria
quando Claudio Felici,
attuale Segretario alle Finanze,
ricopriva quel ruolo. Quindi è
stata membro del consiglio di
amministrazione della “Associazione
Amici casa del popolo”.
Trascorsi politici che, nelle sedi
dei partiti dove inevitabilmente è
noto il significato della vicinanza
o della affinità a questo o quel
personaggio – vicinanza che,
quasi mai, è per esclusive ragioni
ideologiche – delle riflessioni si
erano già innescate all’indomani
della genesi dell’indagine.

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