Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Bancarotta e milioni sul Titano, in sette a giudizio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Bancarotta e milioni sul Titano, in sette a giudizio

L’informazione di San Marino

Quasi 2.500.000 euro riciclati attraverso mandati fiduciari della Uno s.a., finanziaria oggi liquidata

Bancarotta e milioni sul Titano, in sette a giudizio

I denari finivano a società che facevano da ponte giustificando il passaggio di denaro con fattore acconto. Poi il prelievo in contanti

SAN MARINO. E’ dei giorni scorsi il rinvio a giudizio di sette persone, tutti italiani, per riciclaggio di denaro proveniente dalla bancarotta della Rolsat srl, una società di Pescara operante nell’ambito del traffico telefonico attraverso i servizi a pagamento 899. Una bancarotta, secondo le ricostruzioni dell’accusa contenute nel rinvio a giudizio firmato dal Commissario della legge Alberto Buriani, commessa da Rolando Antonucci, che sul Titano, tra l’altro, era socio della finanziaria Uno Sa, amministrata da Mauro Fontana, finito tra le persone rinviate a giudizio. La finanziaria è stata posta in liquidazione coatta amministrativa nel novembre 2011.

I rinviati a giudizio
Oltre al direttore della Uno Sa,
Mauro Fontana 47enne di Senigallia,
sono finite a giudizio
altre sei persone di Roma e
Latina: Maurizio Passerini, romano
di 43 anni; Paolo Lo Bruto,
47enne pure lui di Roma;
Massimo Castellani, cinquantenne;
Enzo Santarelli 75 anni;
Francesca Calvaresi 40 anni di
Aprilia in provincia di Latina;
Alberto Poloni, 43enne anche
lui di Latina.
I sette rinviati a giudizio sono
accusati in concorso tra loro
di aver trasferito e occultato,
attraverso vari passaggi, i fondi
distratti dal patrimonio della
società di Antonucci finita in bancarotta.

La distrazione e
occultamento di fondi

Il sistema è quello già visto in
altri procedimenti analoghi. In
particolare in questo caso i fondi
della società fallita venivano trasferiti a favore di Global
Work s.r.l., Open Space s.r.l.,
Rete Media s.r.l. ed altre società
e giustificati come “acconto
fattura”. I fondi venivano poi
occultati su conti collegati a
mandati fiduciari accesi presso
la Uno s.a., società fiduciaria
sammarinese amministrata da
Mauro Fontana e di cui Rolando
Antonucci era socio. Una distrazione
di fondi per un totale
di 2.433.851.
In particolare gli episodi ricostruiti
e contestati dagli inquirenti
sono tre, uno per ciascuna
delle società verso le quali, dal
patrimonio della Rolsat, i denari
erano stati, secondo l’accusa,
indirizzati attraverso operazioni
fittizie.

Global Works
Dalla Global Works, cui i denari
erano arrivati con la giustificazione
di “acconto fattura”,
era stato acceso un mandato
fiduciario presso Uno s.a. con
conto acceso presso il Credito
sammarinese. Qui erano confluiti
complessivamente 1.149.879
tra bonifici e assegni.
La provvista veniva ritirata in
contanti: 954.300 euro, di cui
489.800 euro prelevati da Passerini,
366.400 euro prelevati da
Lo Bruto e 98.100 euro da Poloni),
97.729,24 erano retrocessi
a Rolando Antonucci; 75.000
euro erano usati per emettere
assegni circolari.
Il meccanismo, quindi, era secondo
l’accusa quello già vistoin altre circostanze: versamenti
con bonifico, giustificati da fatturazione,
e prelievo in contanti.

Rete Media
Stessa storia attraverso un’altra
società. Sul un conto intestato
ad Uno sa, acceso presso
Credito Sammarinese collegato
a mandato fiduciario intestato
a Rete Media s.r.l., acceso, su
richiesta di Calvaresi e Castellani,
delegati ad operare su
quel conto, venivano trasferiti
547.972,64 euro. Anche qui
prevalentemente prelievi in contanti
e denari che se ne vanno.

Open space
Il terzo episodio riguarda un’altra
società, la Open Space, ma il
medesimo meccanismo:
sul conto intestato ad Uno s.a,
acceso presso Credito Sammarinese
e collegato al mandato fiduciario
intestato a Open Space
s.r.l., acceso dall’amministratore
unico Maurizio Passerini sul
quale erano delegati ad operare
Francesca Calvaresi e Massimo
Castellani, venivano accreditati
736.000 euro complessivi.
Anche qui il prelievo è prevalentemente
per contanti. I fatti
contestati sono stati commessi
fino al giugno 2011. Nel
novembre dello stesso anno la
fiduciaria Uno, nel frattempo
diventata Spa, è stata posta in
liquidazione coatta amministrativa.
La data del processo è
ancora da fissare, ma, si presume,
non sarà prima del 2016.

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