Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Conti congelati a Marcucci oggi l’udienza di terza istanza

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Conti congelati a Marcucci oggi l’udienza di terza istanza

L’informazione di San Marino

Conti congelati a Marcucci oggi l’udienza di terza istanza

Antonio Fabbri

E’ fissata per oggi l’udienza di terza istanza davanti al giudice Lamberto Emiliani per il ricorso fatto da Gian Marco Marcucci, tramite i suoi legali Paolo Reffi e Gloria Giardi, relativamente ai sequestri a scopo di confisca disposti nell’ambito dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini. Davanti al giudice delle appellazioni i legali di Marcucci avevano sollevato diversi motivi di opposizione al congelamento dei conti dell’ex Segretario di Stato al lavoro, ma il reclamo è stato rigettato. Di qui la decisione di ricorrere in terza istanza.

Cosa aveva disposto
l’inquirente

Il sequestro dei saldi
attivi dei conti correnti di
Marcucci accesi presso le
banche sammarinesi fino
alla concorrenza di 1,4
milioni di euro, era stato
disposto dal Commissario
della legge inquirente.
Secondo il magistrato
una parte di queste
somme, circa 962mila
euro, è pari all’ammontare
complessivo dei
denari che arrivano dai
reati commessi dalla
contestata associazione a
delinquere contro la pubblica
amministrazione.
Somme che per l’accusa
sono state direttamente
riciclate da Marcucci. Di
una ulteriore somma di
500mila euro è stato invece
disposto il sequestro
per equivalente. Somma,
quest’ultima, che dopo
diversi passaggi era finita
a Bruscoli e Roberti, altri
due indagati nell’ambito
della maxi-inchiesta sulla
tangentopoli sammarinese-
conto Mazzini.

Il reclamo. Numerosi i punti di reclamo opposti da Marcucci.

Il primo quello di essere all’oscuro del collegamento dei passaggi di denaro con le vicende del conto Mazzini per le quali vengono contestati, appunto, associazione a delinquere e riciclaggio. La seconda obiezione al provvedimento dell’inquirente è che le somme finite sui propri rapporti altro non fossero che la remunerazione di una operazione di recupero crediti. Inoltre i legali di Marcucci sottolineano che, nell’incassare questi denari, abbia agito in maniera trasparente.

I
difensori sottolineano
anche che Marcucci non
avrebbe tratto alcun
vantaggio nelle operazioni
di intermediazione
contestate e gli immobili
di sua proprietà sono beni
ereditati. Da tutto questo
discende la conclusione
dei difensori che il
sequestro disposto non
svolgerebbe funzione
cautelare, ma afflittiva,
rendendo impossibile il
prelievo di somme per il
sostentamento familiare
e anche per lo svolgimento
della propria attività
professionale. Tutte
contestazioni che probabilmente
nell’udienza di
oggi riproporranno.

La decisione in appello
Il giudice delle appellazioni,
Lanfranco Ferroni,
ha, dal canto suo, rigettato
il reclamo, sottolineando,
come aveva già
fatto in altre circostanze
analoghe nell’ambito
di questo amplissimo
caso, che per l’adozione
della misura cautelare
è sufficiente il fumus di
reato e non necessaria la
piena prova. Tuttavia è
andato oltre, perché ha
sottolineato che già nella
sola narrazione dei fatti
da parte dell’inquirente
ci sia più del fumus, evidenziando
le complesse
e poco lineari operazioni
bancarie che farebbero
rendere conto di quanto
poco chiaro e trasparente
sia stato l’operato
dell’indagato. In questo
Ferroni indica la miriade
di conti e libretti dai
nomi esotici e bizzarri
– gli ormai famigerati
Mercedes, Linda, Brasile
e così via – i prelievi,
i versamenti, e tutte le
movimentazioni che
sono, secondo il giudice,
già indice dell’anomalia
e dell’illegalità delle attività
che alle movimentazioni
davano origine ed
esse erano collegate. Per
quanto riguarda, visto il
congelamento dei conti,
l’impossibilità di svolgere
attività professionale, il
giudice delle appellazioni
sottolinea che non è
preclusa a Marcucci la
possibilità di aprire un
altro conto corrente.
Una decisione che,
comunque, Marcucci
contesta, e contro la quale
ha presentato, appunto,
ricorso in terza istanza.
L’udienza è in programma
per oggi e non è
escluso, come avvenuto lo
scorso anno per l’udienza
di terza istanza nella
quale i legali di Claudio
Podeschi chiedevano la
scarcerazione del loro
assistito, che il giudice
Emiliani decida subito.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy