Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Inchiesta Ischia, recenti i passaggi dei soldi sul Titano dove un arrestato ha una società

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Inchiesta Ischia, recenti i passaggi dei soldi sul Titano dove un arrestato ha una società

L’informazione di San Marino

Inchiesta Ischia, recenti i passaggi dei soldi sul Titano dove un arrestato ha una società

Antonio Fabbri

Il meccanismo, secondo l’accusa,
era lo stesso già visto in altre
occasioni: arrivava un bonifico,
in questo caso estero su estero,
motivato da un contratto di finta
consulenza venivano prelevati
i contanti e “ritornati” in Italia
all’azienda di riferimento.

Nell’indagine della procura di Napoli che ha portato all’arresto del sindaco di Ischia, i denari ritornavano alla cooperativa modenese Cpl Concordia, ingaggiata per la metanizzazione dell’isola partenopea. Nell’indagine, seppure non indagato, compare anche il nome di Massimo D’Alema, dal quale la coop rossa aveva comprato i suoi libri e i suoi vini. Un nome citato nelle indagini che, oltre confine, sta creando un putiferio. Il Titano, invece, è chiamato in causa nelle indagini per uno dei principali indagati che proprio a San Marino aveva una società e un conto corrente in una banca. Né l’una, la banca, né l’altra, la società, sono al momento resi noti nell’ordinanza del Gip di Napoli Amelia Primavera.

Il prelievo del contante
Un meccanismo, quello della creazione
di fondi neri con ritiro di
contante smistato attraverso il
Titano, utilizzato anche in tempi
molto recenti, dunque. Infatti una
delle intercettazioni che svelano
il giochino per una transazione
da 30mila euro da prelevare in
contanti, è del febbraio del 2014.
Lo stesso imprenditore napoletano
con attività a San Marino entra
in scena nell’inchiesta a inizio
febbraio dell’anno scorso.

I protagonisti della transazione
sul Titano
I protagonisti di questa operazione sono uno dei principali indagati finito agli arresti, Francesco Simone, e un imprenditore napoletano che opera nel settore alimentare. Quest’ultimo a San Marino ha anche una società, non meglio precisata per ora nell’ordinanza di custodia cautelare, che gli consente di operare estero su stero in rapporto con una società tunisina di Simone.

L’imprenditore casertano
a San Marino

Massimiliano D’Errico, 35enne
di Capua pure lui finito sotto
custodia cautelare, era interessato
ad entrare nella rete di conoscenze
di Simone, responsabile
relazioni esterne della coop rossa
modenese. In particolare cercava
entrature per rifornire di alimenti
navi da crociera. Dal canto suo
Simone era interessato all’operatività
su San Marino di D’Errico
che con facilità, tramite società
e conto corrente sul Titano, poteva
utilizzarli per fare ritornare
i fondi neri in contanti a chi era
necessario.

La consulenza
Si legge nell’ordinanza che “Simone
mette la sua rete di relazioni
a disposizione del D’Errico
che si impegna a stipulare un
contratto di consulenza con la
Tunita Sarl – ovviamente estero
su estero – utilizzando una sua
società che ha, appunto, sede
all’estero. Simone al riguardo
detta le proprie generalità al
D’Errico, comunicandogli altresì
i dati della società tunisina. Anche
D’Errico, peraltro, si mostra
ben addentro alle dinamiche dei
circuiti finanziari opachi esteri,
che, in questo caso, preferisce
attivare per semplificare le operazioni
che verranno: “ e sì, se
mi dai i dati della società tunisina
secondo me è meglio. Ti faccio
un mandato per … di consulenza
commerciale con la International
…INCOMP…, con la mia società
estera, in modo che estero su
estero non ce ne fotte un cazzo
e siamo apposto, ovviamente, i
clienti italiani lavorano con la
mia società italiana, quindi non
c’è legame (fonetico) di questo
rapporto, poi sono io che lo lego
tra l’estero (fonetico) e l’italiano
perché …INCOMP…E… è meglio
no, scusa tu risparmi tutti i soldi…
Io sono operativo!”.

Le due righe scritte
Di carta da far girare si parla
anche in una conversazione intercettata
del 12 marzo 2014.
Simone esordisce chiedendo a
D’Errico se ha provveduto a redigere
il contratto di consulenza
di cui i due già avevano parlato:
“C’hai da farmi quelle due righe
scritte.”, quest’ultimo lo rassicura
dicendogli di aver già provveduto
e di averlo anche inviato:
“Eh! Te l’ho fatte già, te l’aggio
mandate io.” Poi i due iniziano
a parlare delle operazioni che
vengono fatte dalla Repubblica
di San Marino, dove D’Errico ha
una società: D’Errico: “L’ho fatte
già queste qua eee… le ho fatte
dalla società sanmarinese”.
E sempre di carta da far girare
si parla pure in una successiva
conversazione dei 19 marzo 2014:
“D’Errico dice Simone che al
momento va bene una sola fattura
e che in seguito potrà emetterne
un’altra: “e… me ne versa
una e poi facciamo un’altra più
avanti è meglio hai capito?… tanto
la non c’è…” Simone ancora
nutre qualche dubbio al riguardo
e chiede se l’operazione sia sicura:
“siamo certi… sicuro? …” ma
D’Errico ridendo gli risponde:
“in mano a me (ride)… non ti preoccupare…”.

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