Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino:’ Investitori di altissimo profilo’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino:’ Investitori di altissimo profilo’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Banca dei cinesi, Luigi Mazza: “Investitori di altissimo profilo” / Il Capogruppo Dc: “Ho portato documenti alla magistratura sull’origine dei fondi” 

SAN MARINO. Il capogruppo Dc Luigi Mazza, consulente per il gruppo di investitori cinesi intenzionati ad aprire una banca a San Marino, rassicura sull’ “altissimo profilo” degli aspiranti banchieri. Di fatto, comunque, gli elementi di sospetto che hanno mosso la segnalazione di Bcsm sono tre.

Il primo: il fatto che a collaborare con Mazza come consulente per l’iniziativa fosse Lorenzo Cardelli, finito con il padre Luciano nell’indagine della procura di Firenze Money2Money. Luciano che, peraltro, è stato rinviato a giudizio sul Titano per riciclaggio legato alla Fininternational. Gli inquirenti, non essendo Lorenzo Cardelli abilitato all’attività professionale, ritengono che questi abbia agito per conto del padre. “Non è così – dice Gigi Mazza – Lorenzo Cardelli, laureato alla Bocconi che ha fatto un master a Chicago, l’ho chiamato io per la parte documentale, punto. Non ha niente a che fare con la questione che riguarda l’Italia.

Nei suoi confronti non c’è nessun tipo di indagine, né c’entra con le questioni che riguardano il padre”.

Secondo motivo di sospetto l’omonimia dei soggetti cinesi: “Qualora per una possibile omonimia fossero scattate le verifiche, bene che vengano fatte ma – dice il capogruppo Pdcs – preciso che il cognome Wang e il secondo più diffuso in Cina e lo porta il 7,4% della popolazione e cioè oltre 100 milioni di persone”.

Terzo motivo di sospetto che ha mosso la segnalazione il fatto che, secondo Bcsm, il reale promotore della richiesta di una banca a San Marino non sarebbe la società Run Jue International Limited, con sede a Hong Kong che ha per titolare Wang Ynxiao, ragazza di 26 anni, ma il padre, Wang Jun, che risulta presidente e Amministratore delegato della Zhejiang Tailong Commercial Bank. Ed è proprio con i soldi di Wang Jun che opera la società della figlia. “Il padre ha fatto una donazione alla sua unica figlia, laureata in Svizzera, con atto formale di donazione davanti al notaio. Che problema c’è? Quindi per il progetto le ha affiancato soggetti bancari internazionali che hanno anche lavorato, ad esempio, in Banca Centrale Finlandia. Ha dato soldi alla figlia, non a persona che non si capisca che rapporti abbia con lui”.

Altro motivo di sospetto, la mancata consegna di documenti sull’origine dei fondi. “Si trattava di documenti non immediatamente disponibili – ha precisato Mazza – li ho consegnati personalmente al magistrato. Sono – prosegue – assolutamente tranquillo per l’alto profilo professionale e personale degli investitori e il progetto della banca è ancora all’esame degli organismi competenti”. Mazza esclude qualunque contatto con soggetti cinesi residenti in Italia e coinvolti in vicende di riciclaggio. Sul fatto che come Capogruppo Dc abbia fatto da consulente per una trattativa di questa portata sono state sollevate parecchie perplessità dall’opposizione (vedi pagina 4). Mazza replica: “Da otto anni sono capogruppo Dc, da 28 sono avvocato. Il mio è l’unico studio a trattare con clienti in lingua inglese. Ho lavorato con professionisti dalla Svizzera, da Londra, non è la prima volta che ho un cliente importante. Non mi hanno certo scelto perché sono il capogruppo della Dc, ma perché opero con il mio studio in contrattualistica internazionale. Per me è semplicemente voglia di fare polemica per fare polemica”.

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