Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Perquisita casa di Gianluca Bruscoli, ‘Condominio Giuseppe Mazzini’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Perquisita casa di Gianluca Bruscoli, ‘Condominio Giuseppe Mazzini’

 L’informazione di San Marino

Perquisita casa di
Gianluca
Bruscoli

Si cercano documenti sui passaggi di denaro

L’abitazione si
trova nello stesso condominio di Giuseppe Mazzini

SAN MARINO. E’ stata perquisita in questi giorni l’abitazione in via
Tonnini di Gianluca Bruscoli, indagato assieme a Fiorenzo Stolfi, Nicola
Tortorella e Giuseppe Roberti, per associazione a delinquere e riciclaggio
nell’ambito della Tangentopoli sammarinese. Perquisizione e acquisizione di
documenti, cartacei ma anche informatici, presumibilmente riferibili alle
movimentazioni di denaro avvenute attraverso Finproject e Bcs.

Movimenti in casa Bruscoli A quanto si sa la
necessità di procedere alla verifica sarebbe scaturita dal fatto che, domenica
scorsa, è stata notata nell’appartamento la presenza di qualcuno.
L’immobile, evidentemente,
era tenuto
d’occhio, anche perché
a quanto risulta dai
provvedimenti cautelari
che hanno accompagnato
gli arresti dei giorni
scorsi gli inquirenti
hanno già provveduto
ad assumere le opportune
informazioni sui
patrimoni degli indagati.
Gli agenti hanno notato,
così, che all’interno c’era
una persona. Si trattava
della moglie di Bruscoli,
Cristina Ippoliti, il cui
nome, pur non essendo
indagata, compare nelle
carte dell’indagine anche
come rappresentante
legale della Casati srl,
società sotto inchiesta
come persona giuridica.
Proprio domenica, quindi, la donna individuata
dagli agenti nell’appartamento
del marito, è stata
in seguito sentita come
testimone dal magistrato
Alberto Buriani. In
quell’occasione, considerati
il provvedimenti
di individuazione dei
patrimoni degli indagati
preventivo già in essere
dai giorni precedenti, alla
donna è stata richiesta
la consegna della chiave
dell’immobile. Il giorno
seguente, lunedì, è quindi
avvenuta la perquisizione
nell’appartamento alla
ricerca di documentazione
che possa essere utile
alle indagini.
Le contestazioni nei
confronti di Bruscoli
Sono numerose le operazioni
per le quali viene
contestato il riciclaggio
a Gian Luca Bruscoli
nell’ambito della parte
dell’inchiesta che ha portato
in carcere, lo scorso
8 settembre, Fiorenzo
Stolfi.
La posizione di Bruscoli
di “proprietario” sia di
FinProject sia di Banca
Commerciale, lo fa
indicare dai magistrati
tra gli uomini chiave per
la gestione delle risorse
della contestata associazione
a delinquere e per
il passaggio di denaro
di provenienza illecita e
delle mazzette.
I magistrati spiegano,
nell’ordinanza che ha
accompagnato i provvedimenti
cautelari, che
Gianluca Bruscoli è stato
il principale referente di
FinProject detenendo
ufficialmente il 20%
delle quote della finanziaria.
Proprio Bruscoli
è ritenuto dai magistrati
l’elemento di raccordo
tra FinProject e Banca
Commerciale Sammarinese,
sedendo anche nel
Consiglio di amministrazione
della banca.
Tra l’altro, le pratiche
provenienti da finanziaria,
venivano proposte
alla banca quasi tutte dallo
stesso Bruscoli. Questi
è dunque considerato il
dominus di FinProject e fu lui, all’epoca delle
perquisizioni e sequestri
presso le cassette di sicurezza
della finanziaria, a
cercare di opporsi all’attività
giudiziaria esibendo
il passaporto diplomatico
di consigliere di ambasciata
in Libia.
Gli appunti
del diplomatico
Visto il suo ruolo in
FinProject e , non è
un caso, dunque, che gli
inquirenti si concentrino
anche sulle pertinenze
di Bruscoli. E’ dai suoi
appunti trovati nelle
cassette di sicurezza che,
d’altra parte, sono stati
ricostruiti assetti proprietari
di finanziaria e banca
oltre a diverse movimentazioni
di denaro e
rapporti.
Tutti in via Tonnini
Emblematico, inoltre, è il
fatto che anche l’appartamento
di Bruscoli si
trovi in Via Tonnini,
nello stesso stabile nel
quale “abitava” Giuseppe
Mazzini, quello che ha
aperto i tanti e ormai
famosi libretti. Sempre in
quello stabile si trovano
gli appartamenti che
furono destinati ai soci
Moretti-Ragini. Immobili
che l’accusa ritiene
siano la restituzione dei
denari che Moretti aveva
messo a disposizione per
il versamento del capitale
sociale della Nuova Banca
Privata, la cui licenza
era stata concessa a due
prestanome svizzeri, poi
finita, in seguito ai passaggi
di denaro sull’ormai
famigerato libretto
Arrivederci, a Lucio
Amati e diventata poi il
Credito sammarinese.

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