Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: PuntoShop, in primo grado dichiarata la prescrizione, il caso arriva in seconda istanza

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: PuntoShop, in primo grado dichiarata la prescrizione, il caso arriva in seconda istanza

L’informazione di San Marino

PuntoShop, in primo grado dichiarata la prescrizione, il caso arriva in seconda istanza

Antonio Fabbri

Punto Shop, si riapre il caso, quanto meno davanti al giudice delle appellazioni, David Brunelli. Le parti lese, rappresentate dagli avvocati Gian Nicola Berti, Giancarlo De Angelis oltre al curatore del fallimento Matteo Mularoni, all’indomani della decisione di primo grado emessa dal giudice Roberto Battaglino, il 15 maggio 2014, hanno impugnato la sentenza. Di certo la vicenda è complessa. Lo stesso avvocato Berti, nell’imminenza della decisione, aveva dichiarato: “Prescrizione non significa proscioglimento. E’ una vicenda nata male in istruttoria. Qualcuno che aveva delle responsabilità l’ha fatta franca”.

Che cosa è stato deciso
lo scorso maggio

Nel processo si contestavano
i reati di bancarotta
semplice e documentale.
Il fatto che le testimonianze
raccolte in aula non abbiano consentito di
ricondurre tassativamente
la ricostruzione dei fatti
alla fattispecie di reato
contestata, aveva indotto,
visto quanto emerso in
aula e in particolare il
tempo trascorso dalla vicenda,
il Procuratore del
Fisco, Roberto Cesarini,
a chiedere la prescrizione
per il reato di bancarotta
documentale, ritenendo
invece non sufficientemente
provata la bancarotta
semplice. Il giudice
Roberto Battaglino aveva,
dal canto suo, parzialmente
accolto la richiesta
del Pf, derubricando il
reato di bancarotta semplice
in bancarotta documentale (ovvero omessa,
irregolare, falsa tenuta o
conservazione delle scritture
contabili). A conti
fatti, dunque, aveva dichiarato
la prescrizione
del reato, intervenuta già
dal settembre 2013. Un
epilogo processuale che
aveva lasciato l’amaro
in bocca ai creditori, in
particolare i lavoratori
dell’azienda che ancora
devono essere liquidati.
Di qui l’appello in sede
penale prima di intraprendere,
eventualmente,
la strada del contenzioso
in sede civile.

L’impugnazione. In sostanza si tratta dell’impugnazione della derubricazione del reato da bancarotta a bancarotta documentale. Derubricazione che di fatto ha poi portato alla dichiarazione di decorrenza dei termini di prescrizione. Così i legali delle parti civili chiedono al giudice delle appellazioni di non riconoscere la derubricazione e di riaprire il processo.           Oggi l’udienza davanti
al giudice Brunelli
che poi dovrà decidere
se vi siano gli estremi
per riaprire il caso o se,
al contrario, sia da confermare
la dichiarazione
di prescrizione di questa
annosa e tormentata vicenda.

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