Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Riciclaggio da 14 milioni con la Cina Luciano Cardelli rinviato a giudizio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Riciclaggio da 14 milioni con la Cina Luciano Cardelli rinviato a giudizio

 L’informazione di San Marino

Riciclaggio da 14
milioni con la Cina Luciano Cardelli rinviato a giudizio

Il
caso è quello della Fininternational, scoppiato in Italia con l’operazione Cian
Lu. Ora guai sul Titano per il commercialista che afferma: “Mi stupisco di
questo rinvio a giudizio, ma mi sento tranquillo

Antonio Fabbri

E’ stato rinviato a giudizio per riciclaggio Luciano
Cardelli
, il commercialista, all’epoca dei fatti, tra il 2008 e 2010,
presidente dalla finanziaria sammarinese FinInternational.
Un trasferimento di denaro ingente verso la Cina nel giro di due anni pari a
14.266.500 euro. Importo elevato che secondo il commercialista sammarinese
rinviato a giudizio “in quel periodo di tempo è un ammontare normale per
l’attività di una finanziaria”.

Il fatto. La vicenda è la stessa scaturita, in prima
battuta, dall’indagine italiana denominata Cian
Lu
– letta al contrario evidente contrazione del nome di battesimo di
Cardelli – filone della più ampia indagine Money2Money
sul riciclaggio del denaro cinese di provenienza illecita in Toscana.

Ed è proprio per le transazioni
con la Cina che i guai per
Cardelli sono arrivati anche
sul Titano con una indagine
aperta in prima battuta dal
Commissario della legge
Morsiani e terminata dal
Commissario Buriani che ha
disposto il rinvio a giudizio in
questi giorni.
I soldi della criminalità
cinese
Tutti quei soldi che passavano
per la FinInternational,
che oggi non esiste più
perché liquidata, erano
secondo l’accusa denari della
criminalità organizzata cinese
derivanti da raccolta abusiva
del risparmio, associazione
a delinquere finalizzata al
riciclaggio, contraffazione
del marchio, frode in
commercio, favoreggiamento
e sfruttamento
dell’immigrazione clandestina
e della prostituzione. I soldi
di tutto questo campionario
di attività illecite venivano
portati in contanti alla
finanziaria sammarinese di
Cardelli da due soggetti cinesi,
Daniele Wang e Hu Schengwei
e venivano accreditati su
mandati fiduciari intestati
a sette soggetti diversi,
sempre cinesi, oltre che agli
stessi che versavano. Hu
movimentava i conti in forza
di una delega, anche senza
una autorizzazione, le somme
venivano poi trasferite a
favore di persone e società su
rapporti bancari in Cina.
“Ho agito nella regola”
“Come ho già detto anche in
Italia, ho agito sempre nella
regola, non sapendo di avere
a che fare con soggetti della
criminalità cinese, ma con dei
normali money transfer che
mi erano stati presentati da
un imprenditore sammarinese
che lavorava già con loro da
anni. Quindi per me avevano
tutti i requisiti”, ha detto
Cardelli. “Per questo – ha
aggiunto – mi stupisco un po’
di questo rinvio a giudizio,
ma sono certo di dimostrare
nel processo la correttezza del
nostro operato”, ha concluso
Cardelli che è difeso dallo
studio Reffi-Giardi. Ancora da
fissare la data del processo.

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