L’editoriale di Antonio Fabbri, L’informazione di San Marino: Sarà Luiss o
non sarà Luiss?
Il fatto che i tre nomi per la
presidenza di Banca Centrale
circolassero già prima della
“apertura delle buste” davanti
ai capigruppo di maggioranza
e opposizione, la dice lunga sul
riserbo che è stato tenuto.
La grana, dunque, per sviare
dal nodo della questione, non è
più che i nomi circolassero da
tempo nei corridoi della politica,
con buona pace del confronto
sui curricula, ma si vuol dare
a bere che sia l’aver fatto sapere
che i nomi già si sapevano. E da
un po’.
L’ipocrisia e l’ostentata
condivisione di facciata
con la quale è stato dunque
affrontato l’argomento,
fa ormai sorridere.
Anche perché, se i tre
nomi scelti tra i 46 erano
noti, è plausibile che di
telefonate, abboccamenti,
piccole pressioni, o magari
pure grandi, incontri
con possibili sostenitori
della San Marino che
conta… ecco, è plausibile
che tutto questo ci sia
stato. A meno che non si
voglia dare ad intendere
ai sammarinesi che nessuno
sapesse un piffero
finché i nomi non sono
usciti su queste pagine.
Si tenga conto, però, che
di insulti all’intelligenza
dei sammarinesi ne sono
stati fatti fin troppi su questo terreno. Neppure
si può dare ad intendere
che in certi settori non
si vada per conoscenze,
per sfere di influenza, per
affinità a gruppi politico-affaristici.
La scelta,
cioè, non è mai asettica.
“Tutte persone degnissime”,
è stato detto. E
davvero non c’è motivo
di dubitare che sia così. Però, chi è del settore,
delle valutazioni le sta
inevitabilmente facendo.
Anche nella maggioranza
e nell’opposizione,
dove comunque non tutti
conoscono bene i profili
dei candidati, c’è chi
esprime sostegno pieno
e chi invece nutre forti
perplessità.
Per esempio ad essere
maggiormente caldeggiato
da una parte
dell’Esecutivo, che ha
“innalzato un muro di riservatezza”, sarebbe
Gianfranco Antonio
Vento, docente presso
l’Università Telematica
“Guglielmo Marconi di
Roma”. Tra le collaborazioni
in qualche sua pubblicazione
passata, Vento
vanta quella di Pasquale
La Ganga, ispettore di
Bankitalia. Una collaborazione
che nei suoi
scritti ha potuto vantare,
sul Titano, anche Andrea
Vivoli, pure lui ispettore,
ma di Banca Centrale di
San Marino, prima di essere
coinvolto nelle note
vicende giudiziarie che
hanno investito Bcsm.
Se tale collegamento ci
fosse, in ambienti politici
– dove in questo periodo
conta anche il panorama
visto dai Tavolucci – si
pensa che l’eventuale
scelta possa essere presa
non troppo bene dal
tribunale.
Vento, 41 anni e del quale su Internet
si trova l’intero curriculum,
si è laureato alla
Luiss nel 1998 con 108
su 110.
L’Università Luiss è
un dato che accomuna
anche un altro candidato,
Riccardo Ercoli, che
all’ateneo romano figura
tra i docenti. E’ anche
dipendente del Senato
italiano, attualmente in
aspettativa in quanto distaccato
per un incarico
presso il Fondo Monetario
Internazionale.
C’è anche chi dà questo
candidato come maggiormente
quotato per la
presentazione in Consiglio,
ma ieri sera nulla
ancora era trapelato su
quale decisione potesse
avere preso il Congresso
di Stato per sottoporla
poi ai Sessanta, sempre
per via dell’“innalzato
muro di riservatezza”.
Altro candidato è Marcello
Mentini, di 57 anni,
del gruppo Intesa. Non
sarebbe collegato con la
Luiss, se non per il fatto
che il libro da lui scritto
con Rainer Masera dal
titolo “Strumenti finanziari
e profili di rischio”,
si trova nel catalogo
on-line della Biblioteca
dell’università romana,
Luiss appunto.
Di sicuro sulla nomina,
tra l’opposizione che
contesta e la maggioranza
nella quale delle
“gnornie” ci sono, si
stanno agitando dubbi e
incertezze.
Così a molti torna in
mente la votazione con
pareggio su Clarizia che
costrinse ad un secondo
scrutinio forzato. Non fu
un bell’inizio, seppure
non tanto brutto quanto
la fine.