Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Sede BCSM, oltre 5 milioni per uno stabile in cui pioveva dentro

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Sede BCSM, oltre 5 milioni per uno stabile in cui pioveva dentro

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Sede BCSM, oltre 5 milioni  per uno stabile in cui pioveva dentro 

La sede di Bcsm costò alla collettività 5 milioni e 150mila euro. Cifra che, secondo i magistrati, era gravata pure di una tangente di quasi 600mila euro. Una cifra considerevole per un immobile al quale, tra l’altro, pioveva dentro. Dagli interrogatori dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese conto Mazzini, emerge che la valutazione di questa cifra venne fatta dall’architetto Luigi Moretti, incaricato dall’allora presidente di Via del Voltone, Antonio Valentini.

Ma la parcella
per l’estimo venne pagata
“in nero”, dicono i magistrati,
dal venditore che, però, quella
perizia non aveva commissionato.
Sulle modalità di pagamento
gli inquirenti ravvisano
diverse anomalie. Un milione
fu versato all’atto del rogito;
all’atto della firma del contratto
di vendita vennero versati
al venditore 3.650.000 euro
in due assegni, prevedendo
l’impegno di saldare l’importo
complessivo entro la fine di
quell’anno, il 2006.

Questi
due assegni avevano importi
diversi, uno di 3.050.000
euro e l’altro di 600mila euro.
Proprio quest’ultimo assegno
venne versato sul conto del
venditore, la Sam-Marina Arte
Ceramica SA, presso Banca
di San Marino. Pochi giorni
dopo il rogito l’amministratore
unico della società anonima,
Fabrizio Castiglioni, prelevò,
secondo i magistrati, 523mila
euro girandoli in un libretto al
portatore denominato Mas. Da
qui finirono, tramite i libretti
della famiglia Mazzini, a vari
politici. Fin qui il riepilogo di
questo filone di indagine nel
quale si inseriscono le varie
testimonianze. Oltre ad aver
sentito l’allora presidente di
Banca centrale, i magistrati
hanno interrogato come
testimone anche il venditore, il
legale rappresentante della Sam
Marina Arte della Ceramica,
Fabrizio Castiglioni.

Le audizioni
Castiglioni compare davanti ai
giudici due volte. La prima il 2
maggio 2014 e la seconda il 5maggio. In questa seconda audizione,
assistito dall’avvocato
Pier Luigi Bacciocchi, ricostruisce
in qualità di testimone la
vicenda della compravendita
del palazzo di Via del Voltone.
I Commissari delle legge
Alberto Buriani e Simon Luca
Morsiani mettono al corrente
il teste che si sta procedendo
sull’ipotesi di riciclaggio per
quei 523mila euro che ritengono
siano stati la tangente per
l’acquisto della sede di Bcsm.

“Come ho già dichiarato e
come ho potuto vedere visionando
gli assegni – risponde
Castiglioni alle domande dei
magistrati – dopo il rogito
ricevetti due titoli che furono
depositati verso due distinti
istituti di credito. Dopo la
vendita dell’immobile io sono
uscito dalla San Marino Arte
Ceramica e non mi è stata mai
mossa contestazione circa il
mio operato di amministratore.
Non ho mai prelevato denaro.
Non intendo rendere dichiarazioni
in ordine alla apertura
dei libretti”.

Le infiltrazioni di acqua
dal tetto che non si
riuscivano a risolvere
L’immobile fu pagato 5 milioni e 150mila euro. Eppure dal tetto entrava acqua. Un problema non da poco se si pensa che, con interventi parziali, i proprietari dello stabile non erano riusciti a risolverlo.

Lo conferma nel suo
interrogatorio lo stesso Fabrizio
Castiglioni: “Per quanto riguarda
le condizioni dell’immobile
ceduto a Banca Centrale, come
ho già riferito, c’erano problemi
di infiltrazioni d’acqua dal tetto.
Come SAM, né con altre ditte
a noi riconducibili, non siamo
stati in grado di provvedere alla
sistemazione di questi difetti.
Intendo dire che con interventi
limitati non siamo riusciti a
risolvere il problema e abbiamo
ritenuto di non provvedere in
maniera più radicale. Finché
io sono stato amministratore di
SAM, cioè circa 7-8 mesi dopo
la vendita dell’immobile, non
è stata presa nessuna ulteriore
decisione in proposito”.

Gli assegni
I magistrati mostrano a Castiglioni
copia degli assegni del
pagamento dell’immobile. “Mi
esibite copia degli assegni relativi
al pagamento di frazioni del
prezzo pattuito per la cessione
dell’immobile (aff. 66-67) e
confermo di riconoscere la mia
sigla. Per quanto ricordo la società
SAM aveva conti correnti
solo presso BAC e Banca di San
Marino e come amministratore
io operavo su quei conti. Non
c’erano altri delegati”. Secondo
l’accusa, seppure Castiglioni
affermi di non avere prelevato
denaro e non intenda riferire sui libretti, i contanti prelevati da
quei conti finirono sul libretto
Mas.

Perché non si è proceduto
per corruzione

In apertura di udienza, d’altra
parte, i Commissari della legge
avevano precisato al testimone
che il procedimento verteva “su
ipotesi di riciclaggio avente ad
oggetto, tra l’altro, una provvista
di 523 mila euro fornita da
Fabrizio Castiglioni e distratta
dai fondi della San Marino Arte
Ceramica”.
A quel punto l’avvocato Bacciocchi
aveva affermato che
Castiglioni, in quanto testimone,
non era “tenuto a farsi assistere
da un difensore, diversamente,
se prevenuto, occorre procedere
nei suoi confronti, previa contestazione
di un reato”.
E’ qui che i Commissari della
legge precisano all’avvocato
e al teste che “l’oggetto del
procedimento riguarda il
reato riciclaggio, per il quale
non sussiste la punibilità del
prevenuto, in quanto autore del
reato presupposto, che risulta
consumato nel gennaio 2006
e, perciò, non è attualmente
procedibile. Così come per
ogni altro procedimento per
ricic1aggio, non si è proceduto
all’iscrizione del procedimento
a carico dell’autore del reato
presupposto”. Una procedura
che l’avvocato ritiene irrituale
affermando che “comunque il
teste si rende disponibile, salvo
avvalersi della facoltà di non
rispondere per quanto potrebbe
nuocergli”.
Quindi al di là del merito,
nell’ambito di questo interrogatorio
i magistrati chiariscono
anche come mai, in questo e negli
altri procedimenti correlati,
non si sia proceduto per i reati
presupposti, nel caso specifico
la corruzione “non attualmente
procedibile”, in quanto datato e
quindi prescritto. Diverso è per
il riciclaggio e l’associazione
a delinquere che infatti sono i
reati, a vario titolo, contestati ai
rinviati a giudizio del processo
sulla tangentopoli sammarinese-
conto Mazzini che si aprirà il
prossimo 19 ottobre.

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