Antonio Fabbri – L’informazione: Gatti, respinta istanza di scarcerazione

Antonio Fabbri – L’informazione: Gatti, respinta istanza di scarcerazione

‘informazione di San Marino

Per il giudice è in atto pericolosissima manovra per delegittimare la magistratura e richiama il “caso Vannucci” e il blog di Galullo

Gatti, respinta istanza di scarcerazione

L’avvocato Cocco: “Ho letto il provvedimento lo rispetto, non lo condivido quindi lo impugnerò”

Antonio Fabbri

Respinta l’istanza di scarcerazione per Gabriele Gatti. Il reclamo con il quale i legali Filippo Cocco e Paride Bugli avevano impugnato l’ordinanza di custodia cautelare che grava sull’ex Segretario di Stato, è stato quindi rigettato dal Giudice delle Appellazioni Lanfranco Ferroni. 

Cosa hanno contestato i legali
Diversi i punti che i legali contestavano.
In primo luogo secondo
gli avvocati sostenevano che la
fitta rete di relazioni e l’influenza
esercitata non sarebbero attuali,
considerato che da tempo Gatti
non riveste più cariche istituzionali.
Quindi anche la possibilità
di reiterazione del reato per gli
avvocati non ci sarebbe. Sull’inquinamento
probatorio i legali
sottolineavano che agli incontri
ai quali aveva partecipato con
Podeschi e Roberti, Gatti non
era ancora indagato e comunque,
sempre secondo i legali,
non avrebbe attuato condotte per
concretizzare quanto stabilito in
quegli stessi incontri. Inoltre gli
avvocati sottolineavano che le
affermazioni di Gatti registrate
da Roberti non configurerebbero
un tentativo di inquinamento
probatorio, ma al più una diffamazione
nei confronti della magistratura.
I legali sollevavano anche il fatto
che la misura più idonea per
le esigenze cautelari, potessero
essere i domiciliari. Tra le contestazioni
anche quella che gravi
indizi di colpevolezza non si
ravvisino nel primo capo di imputazione,
quello cioè dell’associazione
a delinquere, ritenendo quindi indeterminato il capo di
imputazione. Per questo avevano
chiesto la revoca della custodia
cautelare in carcere o, in via
subordinata, i domiciliari.

Cosa ha deciso il giudice. Non dello stesso avviso dei legali, invece, il Giudice delle Appellazioni, Lanfranco Ferroni. In primo luogo ha sottolineato che, se è vero che da qualche tempo Gatti non è più attivo in politica, allo stesso tempo, però, la sua lunga attività politico-istituzionale non può fare escludere che una sua influenza possa essere significativa anche oggi, considerati i legami, le relazioni e anche i debiti di riconoscenza acquisiti durante la sua lunga attività politica. Considerato quindi che, nonostante la mancata partecipazione alla politica attiva, rimane l’influenza che può essere esercitata nei confronti di numerose persone, il Giudice delle Appellazioni ravvisa anche il permanere del rischio di reiterazione del reato. Significativo, poi, quanto affermato dal Giudice delle Appellazioni relativamente all’inquinamento probatorio. Ferroni, infatti, da un lato sottolinea che il fatto che Gatti non fosse indagato, nel periodo delle riunioni con Podeschi e Roberti, non rileva ai fini del pericolo di inquinamento delle prove, che quindi c’è comunque. Dall’altro evidenzia che in almeno uno di questi incontri, come risulta dalle registrazioni depositate da Roberti, abbia avuto una partecipazione attiva. (…)Ma c’è di più. Infatti il
giudice Ferroni, per spiegare
l’attualità del pericolo di inquinamento
probatorio cita episodi
recentissimi che testimoniano
come sia attualmente in atto una
pericolosissima manovra per
delegittimare la magistratura
sammarinese.
L’episodio è quello della pubblicazione,
il 30 ottobre, sul blog
del giornalista del Sole24Ore
Roberto Galullo, di un articolo
sul “caso Vannucci” relativo
alle dimissioni dalla magistratura
del Commissario della Legge
Rita Vannucci, appunto. A questo
articolo seguiva la pubblicazione
di una lettera del senatore
Giarrusso che manifestava l’intenzione
di chiedere la discussione del caso in Commissione
antimafia. Poi è seguita, il 2 novembre,
la pubblicazione di una
lettera di Roberti. Coincidenze
singolari, secondo il giudice,
che parla di “notizie ad orologeria”
ed evidenzia la correlazione
con quanto veniva progettato
nelle riunioni di Gatti, Podeschi
e Roberti. Per questo il giudice
sospetta che queste pubblicazioni
non siano frutto di casualità.
Inoltre Ferroni evidenzia che
questi condizionamenti, siano
essi più o meno violenti, sono
mirati a togliere al magistrato
serenità e autonomia di giudizio,
ed è per questo che secondo
il Giudice delle Appellazioni
l’esigenza cautelare permane ed
è attuale. Allo stesso tempo non
può, per gli stessi motivi, essere
attenuata con i domiciliari. Ferroni
non condivide neppure che
l’accusa di associazione a delinquere
non sia sufficientemente
determinata. Anzi, ritiene che
sia puntualmente descritta attraverso
tutta una serie di circostanze
e di fatti che configurano
il fumus dei reati contestati. Per
questo conferma integralmente
il provvedimento dei Commissari
della Legge inquirenti Alberto
Buriani e Antonella Volpinari.

Ricorso in terza istanza
“Ho letto il provvedimento giudiziario,
lo rispetto, non lo condivido
minimamente e quindi lo
impugnerò”. Questo il commento
lapidario dell’avvocato Filippo
Cocco, difensore di Gabriele
Gatti, che dunque annuncia il ricorso
in Terza istanza davanti al
Giudice Lamberto Emiliani.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy