Antonio Fabbri – L’informazione: Hotel, casino’ e infrastrutture per ‘portare Bush e Berlusconi sul Titano’

Antonio Fabbri – L’informazione: Hotel, casino’ e infrastrutture per ‘portare Bush e Berlusconi sul Titano’

L’informazione di San Marino

Hotel, casino’ e infrastrutture per “portare Bush e Berlusconi sul Titano” 

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Ben 6.898.962,39 euro passati da Polider Consultories Associades Ltd, società di diritto Brasiliano, alla Fondazione per la promozione economica e finanziaria sammarinese per poi finire, come da ricostruzioni, in mano a politici e non, attraverso varie modalità. Questa società è di Carlos Daniel de Magalhaes al quale, poi, personalmente tornarono 485mila euro dalla Fondazione, per la sua opera di intermediazione, ha detto. Su queste operazioni è stato chiamato a testimoniare, dalle difese di Podeschi e Baruca, lo stesso De Magalhaes che è stato
ascoltato per l’intera mattinata
con l’ausilio di una interprete.

Tra Bush senior e Berlusconi
Singolare la presentazione che il
teste ha dato di sé: “Sono un economista,
ho studiato in Brasile e
sono laureato in gestione aziendale”.
Poi ha proseguito, pur non
essendo richiesto: “Presto consulenza,
al sultano del Brunei, al
presidente dell’Azerbaijan, e ad
altre personalità importanti delle
quali non elenco i nomi
”.

De Magalhaes ha raccontato come arrivò a San Marino. “Conosco da tempo Pietro Silva. Quando sono venuto a San Marino sono rimasto sorpreso di un paese così bello senza infrastrutture. Una cosa molto strana. Ho
pensato che valesse la pena investire
qui e portare investitori. Ho pensato
perché non diamo a San Marino maggiore credibilità? All’epoca ero vice presidente di una banca in Brasile di cui amministratore delegato era George Bush senior. Allora ho pensato perché non portare Bush o Berlusconi a San Marino”.

De Magalhaes ha raccontato che
propose la cosa all’amministrazione
americana, ma gli venne
obiettato che non c’erano infrastrutture
o hotel per ospitare personalità
di così alto livello. “Di
lì nacque una serie di importanti
idee per progetti di costruzione
di hotel, casinò, aeroporto, banche
”,
ha detto il testimone.


Così contattai Murray, che conosco
da 22 anni, e Sarkissian e
proposi loro l’idea
”.

Sei milioni di versamenti
Quindi ci furono i versamenti per circa 6 milioni passati per
la società Polider e anche per la
associazione Eurasia e finiti alla
Fondazione, per prendere poi
altre direzioni. Tutti versamenti
senza giustificativi e senza che
i progetti “ fossero mai realizzati”,
ha detto il teste che ha
affermato di non sapere che fine
abbiano fatto i soldi.
Versione, questa, che ricalca le
ricostruzioni dell’accusa che nelle
carte del processo ha scritto:
Mentre i versamenti milionari
a favore della fondazione risultano
effettivi, i faraonici progetti
non ebbero seguito: tutti abortiti
”.


Somme consistenti e noccioline
Come si giustifica il trasferimento
di queste somme consistenti?
”,
ha chiesto il giudice
Gilberto Felici.
Inizierei col dire che non sono
d’accordo che si parla di somme
consistenti. Non lo sono
”. Secondo
De Magalhaes, operando
con imprenditori e società che
fatturano anche 38 miliardi di
dollari, sei milioni sono noccioline.
Ma quanto ci ha perso San
Marino perdendo questi investimenti?
”,
ha chiesto il testimone.
“Preso atto della sua dimensione
dei valori, sappia che le
domande qui le facciamo noi
”.
Ha redarguito il giudice Felici.
Poi ha ribadito: “Ma i giustificativi
di queste transazioni, dove
sono
?”
Per portare investitori – ha
risposto il teste – ci sono delle
spese, per incontri, conferenze,
avvocati, alloggio etc. Anche io
dovevo essere pagato per la mia
mediazione. Poi pensi che ci volevano
avvocati di vari paesi.
.”


Di tutta questa attività, però non vi è né la traccia né i giustificativi.

Il rapporto con Podeschi
Conosce Claudio Podeschi?
Alla prima risposta De Magalhaes
ha detto “Ho conosciuto Mr.
Claudio come parte integrante
della Fondazione, leader del suo
partito, importante uomo politico.
Quando passeggiavamo ci
salutavano tutti
”. Poi, a successiva
domanda, il testimone si è
corretto specificando: “Specifico
che mi è stato presentato tramite
la Fondazione, da Pietro Silva.
L’ho conosciuto come uomo politico
influente
”. Ha poi aggiunto
di ritenere fondamentale che nei
progetti previsti ci fosse l’appoggio
politico come “solido
background
”, ha detto. “Non so
se avesse ruolo nella fondazione
”,
ha quindi precisato. De Magalhaes ha anche aggiunto
che esisteva un accordo
scritto con la Fondazione, documento
che potrebbe produrre.

Per l’Eccellentissima Camera
l’avvocato Alessandro Monteleone
ha comunque insistito sulla
assenza sia di causale nei trasferimenti
di denaro, sia di giustificativi
sottostanti.

La fine dei soldi
Ma i soldi le sono stati restituiti
visto che i progetti non sono
andati in porto
”, è stata un’altra
domanda. “No, vorrei saperlo
anche io che fine hanno fatto
”.
Non sono stati restituiti a Polider,
né Polider li ha restituiti
a Murray e Sarkissian. Tanto
meno nessuno ha intentato causa
per riaverli indietro. “Questione
di rapporti personali e credibilità
in rapporti internazionali a
così alto livello
”, si è giustificato
De Magalhaes. Il testimone ha
anche riferito di aver chiesto a
Silva dove fossero finiti i soldi.
Lui mi ha promesso che me li
avrebbe ridati
”. Però sono passati
dieci anni.

Sa che dalla fondazione 2,8 milioni
sono andati a Podeschi?

ha chiesto il Giudice Felici.

No, ma adesso che lo so vorrei
sapere perché
”, ha risposto.
Si, informi”, ha replicato il giudice
Felici.

Nessun rendiconto
Il procuratore del fisco, Roberto
Cesarini, ha poi chiesto se gli
fosse stato presentato un rendiconto
su come quei sei milioni
erano stati spesi. “Zero. Non ho
avuto resoconti. Niente
”.

Dalle difese ha preferito non
fare ulteriori domande, oltre a
quelle che aveva già presentato
al giudice inducendo il testimone,
l’avvocato di Podeschi, Stefano
Pagliai.
Il legale di Stolfi, cui si è associato
anche l’avvocato Maria Selva,
ha puntato l’attenzione sui reati
presupposti chiedendo al teste,
che su queste si è visibilmente
irritato, se fosse stato egli stesso,
la Polider, Murray o Serkissian,
oggetto di procedimenti giudiziari
a san Marino o in altri stati.
“No”, è stata la risposta.
Nell’ultima parte della mattinata
ha poi deposto Stefano Bertozzi,
all’epoca responsabile dell’area
commerciale di Bcs.
Anche a lui sono state rivolte
domande sull’assenza di causale
e giustificativi sottostanti alle
transazioni milionarie. Ma spiegazioni
non ne sono arrivate, se
non sul fatto che aveva sentito
nel “pour parler” che i denari di
Sarkissian dovessero servire per
l’acquisto di una finanziaria. Né
Bertozzi ha segnalato la irregolarità
delle operazioni: “all’epoca
la legge non prevedeva la segnalazione”,
si è giustificato.
Audizioni che secondo le parti
civili hanno confermato l’impianto
accusatorio, seppure i
testi fossero indotti dalla difesa,
che, ovviamente, la pensa diversamente.

Si riprende martedì con
altri testimoni.

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