Antonio Fabbri – L’informazione: L’ex ambasciatore in Montenegro voleva una sala scommesse on-line sul Titano

Antonio Fabbri – L’informazione: L’ex ambasciatore in Montenegro voleva una sala scommesse on-line sul Titano

L’informazione di San Marino

L’ex ambasciatore in Montenegro voleva una sala scommesse on-line sul Titano

Nell’albergone che doveva sorgere a San Giovanni ci voleva una gaming room e una spa

Ci furono incontri anche con la Giochi del Titano

Poi non se ne fece nulla perché il business  milionario delle puntate era conditio sine qua non

Antonio Fabbri 

Nell’ambito delle indagini sulla tangentopoli sammarinese-conto Mazzini, è emerso che i tre settori principali di interesse delle lobbies politico-affaristiche erano quello bancario-finanziario, quello immobiliare alberghiero, quello delle telecomunicazioni e quello dei giochi.

Proprio in quest’ultimo ambito, dall’interrogatorio dell’avvocato milanese Giovanni Lega, sono emersi diversi incontri e trattative per la nascita del famoso albergone con annesso casinò. A descrivere come ci si mosse nell’ambito dei giochi della sorte, è stato proprio il legale che cura gli interessi in Italia di Paul Phua, il pokerista miliardario malese, ex-ambasciatore non residente di San Marino in Montenegro. E’ emerso anche come l’ex ambasciatore mirasse a creare pure a San Marino una sala per le scommesse on-line. Un’attività che si muove al limite della legalità, “in particolare per la diversità delle normative di vari stati”. Attività che nel 2015 ha fruttato alla “galassia Phua” un trilione di dollari e che ha visto il pokerista malese tenuto d’occhio anche dalla polizia australiana mentre si trovava a Melbourne in occasione degli open di tennis, proprio per il timore di scommesse illegali. Il legale milanese, sentito come
testimone martedì, ha confermato
i contenuti dell’interrogatorio
già reso a Milano ai commissari
della legge Alberto Buriani e Simon
Luca Morsiani, il 13 febbraio dello scorso anno.
L’avvocato Lega ricostruisce
l’incontro che ebbe con Claudio
Podeschi.
Mi è stato introdotto da… diciamo
da dei clienti che dovevano
costituire o sviluppare un hotel
della catena Aman a San Marino
come colui che avrebbe potuto
presentare dei proprietari di
aree immobiliari e anche ad agire
nei confronti del… credo che lui abbia rivestito delle cariche
politiche nel passato di San Marino
e fu lui che mi introdusse e
mi portò in parlamento sammarinese
e mi presentò direi quasi
tutti i ministri, tanto è vero che
facemmo un paio di riunioni addirittura
alla presenza dell’intero
o quasi intero consiglio
non so se si chiami “Consiglio”
comunque sammarinese. E mi
presentò una serie di potenziali
venditori. In pratica c’erano tre
aree che erano state identificate,
una che apparteneva a una Fondazione,
il cui presidente era un
avvocato…

Il riferimento è al progetto – la
cui notizia emerse nel maggio
del 2013 (L’Informazione lunedì
13 maggio 2013) – di costruzione
dell’Albergone dell’Aman Resort
a San Giovanni, sui terreni della
Fondazione “Graziani”, presieduta
dall’avvocato Luigi Lonfernini.
Esattamente – conferma l’avvocato
Lega alle domande dei
magistrati – E credo il figlio
fosse ai tempi non so se il Primo
Ministro o qualcosa del genere
”.
Su questa affermazione il
Segretario Teodoro Lonfernini,
sentito pure lui martedì in aula,
ha specificato di non essersi mai
spacciato per una carica che non
ha e comunque inesistente a San
Marino.
“L’altra area – proseguiva l’avvocato
Lega nell’interrogatorio
era un’area invece di proprietà
privata dove c’era un camping;
e l’altra area invece era statale,
perché era l’area dove c’era
l’ex poligono, che ha un nome,
ma non me lo ricordo”
. Il riferimento
è all’ex tiro a volo. Ma il
progetto, oltre alla realizzazione
dell’albergone, era principalmente
quello dello sviluppo delle
attività di scommesse e gioco
on-line.
Il cliente è un cliente malese, di
origini malesi, che ha molte attività
nel campo soprattutto del
betting and gaming online
”.
Il cliente a cui l’avvocato milanese
fa riferimento è, appunto, Paul
Phua, come esplicitato anche
nell’udienza di martedì. “Lui
aveva interesse a sviluppare un
albergo dove riuscire anche ad
avere una sorta di gaming room,
nella quale fare una SPA e portare
asiatici a fare l’uno e l’altro,
insomma”.
Ma la possibilità della gaming
room a San Marino non c’è. E il
progetto salta.
“…a San Marino non c’era la
possibilità di fare una gaming
room privata, tanto è vero che
alla fine di una serie di incontri
si è stabilito che non valeva
neanche la pena di fare questo
sviluppo immobiliare
”.
L’obiettivo dei giochi era, insomma,
il principale. Tanto che ci furono
incontri anche con la società
sammarinese che li gestisce.
Incontri anche con la Giochi del
Titano, sempre introdotti da Podeschi.
Infatti nell’interrogatorio
l’avvocato Lega, oltre che delle
trattative con la Fondazione Graziani,
parla di quelle con la Giochi
del Titano attraverso un suo
collaboratore, tale Massimilla.
“Mi ha aiutato con la trattativa
per l’acquisto del possibile terreno
della Fondazione Graziani,
che si è occupato di avere i rapporti
con la società del Titano…
La società del Titano era quella
da cui sempre Podeschi ci ha
portato e che era la delegataria
della gestione del gioco su San
Marino, e quindi gestiva… ai
tempi aveva delle… non mi ricordo
se una, forse una sola…

sala.
All’epoca, e anche oggi, la Gdt
ha una sola sala a Rovereta, anche
se, come noto, di recente il
governo ha dato il via libera alla
nascita di una nuova location in
Città.

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