Antonio Fabbri – L’informazione: Magistrato dirigente: ‘Minacce e azioni per fermare inchieste non gradite’

Antonio Fabbri – L’informazione: Magistrato dirigente: ‘Minacce e azioni per fermare inchieste non gradite’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Magistrato dirigente: ‘Minacce e azioni per fermare inchieste non gradite’ 

SAN MARINO. Entrerà in discussione in Consiglio in questa sessione la relazione del magistrato dirigente sullo stato della giustizia relativa all’anno 2014. Una relazione corposa di 113 pagine nella quale il Magistrato Dirigente, Valeria Pierfelici, oltre alle valutazioni sul carico di lavoro di ciascun magistrato, esprime anche considerazioni che fanno riflettere e, per certi versi, inquietano. 

In parte si
tratta di episodi poi emersi – la
relazione è datata 2014 – in
successive ordinanze. Vengono tuttavia enunciate anche vicende finora non note, come minacce e petizioni per proporre azioni di sindacato nei confronti della magistratura. 

“Da più parti –è un passaggio
della relazione del Magistrato
Dirigente – giungono notizie (da giudicarsi attendibili) secondo le quali alcuni soggetti coinvolti in indagini penali starebbero organizzando una campagna mediatica diffamatoria nei confronti di un Giudice Inquirente (al quale sono arrivate anche le conseguenti minacce), al fine della delegittimazione del medesimo Giudice e delle indagini che va svolgendo, e che recenti interventi dimostrano essere effettivamente pervenuta nella fase della realizzazione.

Tali reazioni replicano un modello
ormai da tempo collaudato,
che peraltro già in passato è
stato utilizzato, senza esito,
quale strumento di pressione
per indurre i Giudici che
svolgono con serietà il lavoro
demandato dalla legge – sine
odio, metu vel amore – ad abbandonare
inchieste non gradite,
o per creare artificiosamente
i presupposti per ricusazioni
pretestuose. Conferme sulla
attitudine alla fabbricazione di
prove false o contraffatte e di
dossier illegalmente costruiti
a fini di ricatto, si sono avute
anche attraverso gli esiti di perquisizioni,
e di ciò è stata resa
edotta in più occasioni anche la
Commissione Consiliare per gli
Affari di Giustizia”.

Ma non finisce qui. Infatti il
Magistrato Dirigente segnala
anche l’azione di alcuni avvocati:
“In parallelo – scrive nella relazione
sullo stato della giustizia
– si segnala l’attività di alcuni
difensori, tesa non a difendere
gli imputati, ma a denigrare la
Magistratura con affermazioni
palesemente non corrispondenti
al vero e con “prove” artefatte,
ed a creare confusione nell’opinione
pubblica, dipingendo
gli imputati quali vittime di
un complotto illecito ai loro
danni”.
Poi il Dirigente richiama una
petizione per una azione di
sindacato nei confronti di magistrati
, a testimonianza di una
volontà di delegittimazione.


“Come dimostra la petizione
per l’apertura del sindacato nei
confronti dei Giudici, e come
opportunamente precisato
nel comunicato stampa della
Commissione Consiliare per
gli Affari di Giustizia datato 29
maggio 2015, l’intento è quello
di spostare sul piano politico
valutazioni di merito, per
ottenere reazioni finalizzate a
destabilizzare l’attività giudiziaria.
Le minacce continue di
azioni contro i Giudici, gli inganni
anche in sede processuale,
le falsità continuamente propinate
all’opinione pubblica, le
questioni formulate ad uso della
stampa con travisamento dei
provvedimenti giudiziali e del
rito, vanno ben oltre l’esercizio
del diritto alla difesa, ed escono
dall’area del lecito; sono forme
di pressione e di intimidazione
che nulla hanno a che vedere
con l’esercizio della professione
legale. Di ciò è doveroso informare
direttamente per il tramite
di questa Relazione anche il
Consiglio Grande e Generale,
affinché i Giudici interessati
possano contare sull’appoggio
e sulla vicinanza di tutte le
Istituzioni, qualora ve ne fosse
la necessità, adottando tutte le
iniziative opportune”, afferma
il Dirigente.

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