AP: ‘I cittadini hanno il diritto di sapere come si sia potuti arrivare a queste cifre’

AP: ‘I cittadini hanno il diritto di sapere come si sia potuti arrivare a queste cifre’

In merito agli elenchi dei debitori dell’imposta monofase, consegnati ai Capi Gruppo la scorsa settimana, il Gruppo Consiliare di Alleanza Popolare ritiene che si debba intervenire immediatamente con iniziative appropriate ed efficaci.

Il senso di responsabilità e di giustizia non possono accontentarsi della presunta “trasparenza”. La trasparenza, infatti, deve essere un mezzo, deve servire a comprendere i fenomeni e permettere a ciascuno di esercitare il proprio ruolo. Le istituzioni e l’amministrazione non possono fermarsi alla mera diffusione di nominativi e relativi importi.

Non vogliamo che si ripetano sterili esperienze del passato in cui dopo la pubblicazione dei nomi, non si è più saputo che fine hanno fatto i crediti dello Stato, tanto che alcuni (o molti) dei nomi e dei debiti sembra siano di nuovo scritti negli elenchi di oggi! Quanta parte del totale proviene dagli anni in cui Alleanza Popolare, inascoltata, denunciava la gestione superficiale delle pubbliche risorse?

Il Governo deve oggi dire a quale periodo fanno riferimento i debiti più consistenti, perché questo è dato di primaria importanza.

Gli elenchi ricevuti possono solo essere il punto di partenza, perché non sufficienti a comprendere il fenomeno e a valutare i rimedi da approntare. Anzi, senza ulteriori elementi, la cosa provoca angosciante frustrazione e rabbia in chi ha sempre fatto il suo dovere.

Le autorità preposte devono spiegare com’è possibile che qualcuno arrivi a maturare debiti di imposta tanto consistenti; se per legge c’è il dovere di promuovere azioni e compiere atti a tutela dell’erario per importi che superano una certa soglia o quando vi siano indizi di insolvenza di tali crediti; se è consentito chiudere una società a seguito di liquidazione volontaria qualora non abbia pagato i propri debiti verso l’erario.

In poche parole, si deve sapere che cosa non ha funzionato e quando, se le norme ci sono o non ci sono, se sono state impartite direttive di un tenore o del tenore opposto. Prima di parlare di commissioni d‘inchiesta, che non vanno escluse, vi è la necessità ed il dovere di chiarire ed integrare le poche informazioni date. Questo chiede AP a chi ha le informazioni, a chi ha compiti e responsabilità amministrative ed istituzionali nel settore.
Prima di fare proposte preconfezionate, magari da parte di chi a cavallo degli anni più incriminati ha avuto queste responsabilità, si deve dare conto di quanto avvenuto. E facendo presto. Questo è imprescindibile per decidere con serietà e senza rinviare e delegare.

Intanto, per non perdere tempo, si faccia tutto il possibile per recuperare il recuperabile. Appoggeremo interventi anche normativi in tal senso. Inoltre, fin da subito l’amministrazione e le autorità cessino nomine, incarichi e rapporti contrattuali di qualunque tipo con gli amministratori delle società inadempienti.

A scopo di tutela del pubblico interesse, e non certo per fare pettegolezzi, è infatti indispensabile organizzare i dati in modo da far emergere i nomi di chi più ricorre in veste di amministratore e socio nelle società titolari di debiti monofase ingenti o inesigibili.

Si facciano indagini amministrative se servono, ma dando a priori la sicurezza che chi è responsabile delle decisioni nelle varie fasi della filiera risponderà, sia nella pa che nella politica.

Inoltre, si dovrebbe ricordare che i ruoli dei debitori verso lo Stato, detenuti dall’Esattoria di Banca Centrale, comprendono anche altre voci di imposta come l’IGR …. importi più bassi ma comunque non pagati. 

 

Il Gruppo Consiliare di Alleanza Popolare

 

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