Ap risponde a Nps su referendum preferenza unica e voto estero

Ap risponde a Nps su referendum preferenza unica e voto estero

Apprendiamo che, a quanto sembra, il Nuovo Partito Socialista si sta preparando alla campagna referendaria sulla preferenza unica. La cosa sembra abbastanza ovvia e scontata, poiché sono stati proprio loro a promuovere il relativo referendum. Destano invece curiosità certe affermazioni di NPS che presentano la preferenza unica come soluzione del problema del voto estero che, sempre a loro dire, non è regolato a dovere. Per di più si invita Alleanza Popolare ad esprimersi, in quanto da tempo impegnata in primo piano verso una riforma delle modalità del voto estero.
Sulla problematica della preferenza unica vi sono diverse considerazioni da svolgere, ed in occasione della campagna referendaria sulla materia ci sarà ampio spazio per ragionare. Per quanto invece riguarda il voto estero AP trova abbastanza fuorviante, anzi irrealistico, pensare che con la preferenza unica si risolvano i problemi attinenti a questo tema. Sul versante del voto estero Alleanza Popolare, invece, ha proposto da tempo soluzioni efficaci che purtroppo hanno trovato ben poco accoglimento in quasi tutti i partiti politici, compreso il Nuovo Partito Socialista. Nell’elaborazione, infatti, della nuova legge elettorale, Alleanza Popolare aveva proposto diverse soluzioni per limitare il voto dei non residenti, che sono stati puntualmente rigettate. Il Nuovo Partito Socialista, come altri partiti, non ha avanzato nessuna proposta alternativa sul voto estero. Insomma, si è detto cosa non andava, ma nessuna proposta.
Oltre tutto, fatto abbastanza paradossale, in occasione della Consulta dei Cittadini Residenti all’Estero, il Nuovo Partito Socialista ha sostenuto la necessità di superare l’articolo 7 della legge sulla cittadinanza, che attualmente è l’unico strumento che effettivamente limita il peso del voto estero. In sintesi questo dispositivo prevede che i cittadini che compiono il 18° anno di età, non residenti nella nostra Repubblica e figli di cittadino nato e residente all’estero, debbano rientrare e risiedere per un anno nel nostro Paese, al fine di essere iscritti nelle liste elettorali. Solo Alleanza Popolare e Sinistra Unita hanno sostenuto la posizione di mantenere questo articolo, anche in occasione del varo della nuova legge elettorale, giacché nel confronto era entrato anche questo elemento.
Possiamo capire che il Nuovo Partito Socialista non abbia voluto schierarsi per soluzioni serie al problema del voto estero, ed era perfino disponibile all’abolizione dell’articolo 7, per non dispiacere ai propri votanti non residenti. Questi incongruenze, però, sono problemi del Nuovo Partito Socialista e non certo di Alleanza Popolare.

Comunicato stampa
Alleanza Popolare

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