Approvazione pacchetto trasparenza in commissione finanze

Approvazione pacchetto trasparenza in commissione finanze

Manca l’obiettivo il sasso scagliato
dal Psd in commissione consiliare Finanze per frenare l’iter del
pacchetto trasparenza. La sua prima tranche, quella che abolisce
l’anonimato societario, passa l’esame dei commissari nel tardo
pomeriggio, con 12 voti a favore e un astenuto.

Fallisce cosi’ l’ordine del giorno presentato in apertura del
comma dal Partito dei socialisti e democratici, respinto con 11
voti contrari, tre astenuti e appena tre favorevoli. Una mossa
che voleva comunque lasciare un segno di scetticismo nei
confronti dell’exit strategy messa in piedi da governo e
maggioranza. Prima dell’esame del provvedimento per l’abolizione
delle societa’ anonime, il partito capofila dell’opposizione
tenta infatti una carta a sorpresa con un ordine del giorno
firmato dei consiglieri Stefano Macina, Giancarlo Capicchioni e
Denise Bronzetti. “Visto che il governo non ha presentato
elementi sufficienti perche’ gli stessi garantiscano l’uscita del
Paese dalla black list- motiva il testo- tant’e’ che ha
dichiarato che sta elaborando un piano B, si delibera di
sospendere l’esame dei provvedimenti in oggetto e invita il
governo ad aprire immediatamente un tavolo di confronto in cui
fornire tutti gli elementi utili circa gli accordi definiti, gli
impegni assunti nonche’ sui provvedimenti e iniziative utili a
sciogliere i nodi del rapporto con l’Italia e l’Europa. E
delibera la convocazione di un Consiglio successivo entro 10
giorni che preveda l’approvazione di un normativa che sancisca lo
scambio di informazioni”.

Di fatto, il provvedimento chiede di
congelare l’esame dei due provvedimenti del pacchetto
trasparenza, oggi in agenda della commissione, non solo quello
dell’abolizione delle S.a. ma anche l’introduzione del reato di
falsa fatturazione, perche’ “siamo convinti- motiva Macina- che
sia necessario trovare una soluzione per uscire dal difficile
rapporto con l’Italia, ma il pacchetto trasparenza serve a ben
poco a questo scopo”.

Il Psd boccia inoltre “l’improvvisazione” con cui sono
presentati i provvedimenti: “Chiediamo una breve sospensione per
analizzare invece un provvedimento piu’ vasto- prosegue Macina-
che includa lo scambio di informazione su richiesta con i Paesi
senza accordo contro le doppie imposizioni e automatico con i
Paesi con cui abbiamo siglato questo tipo di accordo”. Al
contrario, “se la maggioranza vuole continuare ad approvare
provvedimenti di questo tipo per illudere il Paese che si risolva
tutto,- manda a dire- su questa strada non possiamo esserci”.
Capicchioni integra l’intervento spiegando che il Psd “non e’
contrario a queste leggi”, e ritenendo la versione aggiornata
presentata oggi in aula, “migliorativa della precedente”. Ma
ribadisce il concetto: “Non sono sufficienti per uscire dalla
black list”.

Parole che fanno rizzare i capelli ai commissari di
maggioranza e che non convincono neppure i colleghi
dell’opposizione. Angela Venturini, Usdm, punta il dito contro il
“voltafaccia” del Psd, Roberto Giorgetti, Ap, si dice perplesso
per la mancanza di responsabilita’ dei firmatari. Mentre tutti
gli altri rappresentanti del Patto intervengono per sottolineare
che si deve procedere all’approvazione del pacchetto “a
prescindere dall’Italia” per dare corso alla trasparenza.

Piu’ cauti i consiglieri di
opposizione che non votano a favore del provvedimento ma nei suoi
confronti assumono posizioni diverse: Pier Marino Mularoni, Ddc,
si dice non convinto dalla proposta, perche’ “facilmente
strumentalizzabile”, ma concorda nei presupposti: “Non andate a
dire che con questi provvedimenti si esce dalla black list”.
Anche Ivan foschi, capogruppo di Sinistra Unita, ribadisce che
“la preoccupazione sull’efficacia di questi provvedimenti e’
vera”, ma conferma la condivisione nel percorso verso la
trasparenza. Infine, Silvia Cecchetti, Psrs, si dissocia
apertamente dall’Odg: “”Non condividiamo queste strategie-
conclude- per senso di responsabilita’”. E perche’, “crediamo-
conclude- che il superamento dell’anonimato deve prescindere
dalla black list, nonostante riteniamo il provvedimento tardivo e
insufficiente”.
I lavori della commissione proseguiranno in seduta notturna
con l’esame del progetto “Norme per la prevenzione dell’evasione
fiscale con uso di documenti falsi”.

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