Arboreto, Teatro dimora Mondaino: Residenza Creativa Good Vibrations del gruppo CANI

Arboreto, Teatro dimora Mondaino: Residenza Creativa Good Vibrations del gruppo CANI

La residenza si conclude domenica 15 settembre alle ore 18 (ingresso libero) con lo spettacolo 
Good vibrations, progetto e realizzazione CANI
 con Giulia Mureddu, Jacopo Jenna e Francesco Casciaro. Coreografia di Ramona Caia/Jacopo Jenna/Giulia Mureddu
, musica di Francesco Casciaro, 
consulenza drammaturgica di Carlo Cuppini
, supporto tecnico di Roland van Ulden
, organizzazione di Luisa Zuffo. Lo spettacolo è una produzione CANI, Spazio K (Kinkaleri), Armunia/Festival Inequilibrio, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Centro Teatro Ateneo, Sapienza, Università di Roma, Fondazione Romaeuropa/Ente di Promozione Danza, L’arboreto – Teatro Dimora.

Le sperimentazioni tecnologiche più avanzate trovano le loro prime applicazioni in campo militare, per essere poi successivamente impiegate in sistemi ludici e di uso quotidiano. Lev Sergeevi? Termen, noto come Léon Theremin, ha lavorato su dispositivi tecnologici – come uno dei primi sistemi televisivi – su sistemi di sorveglianza e sistemi automatizzati. Dalla sua biografia emerge anche un coinvolgimento in azioni di spionaggio, con la realizzazione di strumenti dedicati a questo tipo di attività. 
In Good Vibrations lo spazio dell’azione scenica, retto da regole esatte ma mutevoli e gestito da un musicista e da due danzatori, è un laboratorio di verifica di dispositivi: sistemi di intercettazione (sonora/visiva), di trasmissione (interferenze), di decrittazione (codici). La presenza attiva di radar, videocamere, stampanti e telefoni forma un paesaggio concreto e interattivo: il loro assemblaggio e utilizzo determina una partitura meccanica, rigorosa e militarizzata, che i danzatori eseguono con l’intento di forzarla verso una trasformazione in senso creativo, musicale e ludico.
Il suono, non è in funzione del movimento, ma si impone come un codice informatico che genera azione. 
Accantonata quindi l’istanza estetica, la scelta e l’assegnazione di compiti fisici concreti diventa il primo passo verso la produzione dei materiali coreografici e sonori.

Il gruppo di ricerca e creazione coreografica CANI nasce dall’incontro tra Ramona Caia, Giulia Mureddu e Jacopo Jenna. I tre artisti, portatori di attitudini e percorsi diversi, si ritrovano nel comune desiderio di sperimentare un approccio radicale ai
linguaggi del corpo e della scena. L’obiettivo e spingersi al di la del recinto delle consuetudini e delle visioni coreografiche di ciascuno per far emergere un campo di possibilita ulteriore, dato dall’essere – imprescindibilmente – nella relazione. Uno spazio d’azione per forza di cose instabile, retto da regole precise ma mutevoli, che non hanno a che fare con il concetto tradizionale di improvvisazione, e di danza: piuttosto si persegue fisicamente quel bilico tra equilibrio/squilibrio che implica lo stare in sé e fuori di sé insieme, sporto verso l’altro.
Cio che interessa e muovere da un piano di elementi fisici reali, non simulati e non rappresentativi. In primo luogo, quindi, l’origine e la struttura interna del movimento,in relazione a corpi abituati tanto al codice quanto alla sua dissoluzione. Movimento non inteso come tessuto riempitivo di una struttura drammaturgica, neanche come tramite espressivo e comunicativo dell’intenzione teatrale: movimento come compito fisico che impegna tre danzatori l’uno verso l’altro. Il primo studio del gruppo “Trio con Bandiera” e stato finalista al Premio Equilibrio 2013.

 

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