David Oddone, L’Informazione di San Marino: Armi da San Marino: “Serve collaborazione internazionale se c’e’ coinvolgimento della Nato” / Lilin: “Dopo l’interrogazione tutti i componenti delle forze armate illegali sono stati liquidati fisicamente sul posto”
[…]
Tutto parte dal libro scritto da
Nicolai Lilin , dal titolo “Caduta
libera”. Si tratta di un racconto
che si svolge sullo sfondo
della guerra cecena, guardata
dall’occhio di chi l’ha combattuta
facendo il cecchino in un
gruppo d’assalto. “Gli arabi – si
legge nel volume – avevano a
disposizione parecchi modelli
di ordigni esplosivi, molti dei
quali erano di fabbricazione
italiana. Provenivano da San
Marino: avevano meccanismi
diversi, ma erano tutte armi micidiali.
[…]
Ecco in esclusiva il racconto
della guerra e delle armi
sammarinesi dalla viva voce di
Lilin, tratto da una sua email
nella quale racconta i retroscena
del suo libro. Oggi pubblichiamo
la prima parte: “Nel caso
del riferimento nel mio libro
alle mine antiuomo fabbricate
a San Marino e utilizzate da
alcune squadre terroristiche di
filo integralista islamico contro
l’esercito della Federazione
Russa e contro i cittadini della
Repubblica Cecena, mi sono
permesso di nominare la loro
provenienza, basandomi sul
fatto accaduto nel dicembre
del 1999, quando la squadra di
sabotaggio della quale io facevo
parte ha effettuato un assalto
notturno ad una carovana che
portava materiale illegale destinato
ai terroristi di nazionalità
araba, nascosti nei boschi delle
montagne cecene.
[…]
Questo il commento di Enzo
Colombini: “Diventa necessario
rendere tabù a San Marino certe
operazioni. Ora l’esigenza più
grande è quella di fare chiarezza,
non possiamo avere paura
della verità, qualsiasi essa sia.
L’idea che mi sono fatto è che si
tratta di una questione grossa,
forse troppo perché se ne occupi
solo il Titano. Occorre in questo
caso una collaborazione con
organi di indagine internazionali,
se come sospetta Lilin c’è
anche il coinvolgimento della
Nato o altro.
[…]
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