Donatella Filippi di Il Resto del Carlino titola: Le armerie sul piede di guerra dopo la nuova circolare che arriva dall’Italia / «Ci vogliono far chiudere» / Per acquistare pistole o fucili serve ora la licenza di importazione
«Se hanno deciso di farci chiudere, ci stanno riuscendo». A mandare su tutte le furie gli armieri sammarinesi è la circolare dello scorso 29 marzo firmata dal capo della polizia Antonio Manganelli.
Una circolare nella quale si fornisce un chiarimento, in senso restrittivo, sulla prassi adottata da sempre più questure che, agli appassionati che intendono acquistare armi a San Marino, richiedono di fare la licenza di importazione.
Secondo il ministero gli accordi bilaterali consentirebbero la libera pratica della caccia e dell’attività sportiva ai cittadini di uno Stato nel territorio dell’altro, ma non l’acquisto reciproco di armi e munizioni, con il semplice Porto d’armi. Una presa di posizione che porta sicuramente un danno alle armerie della Repubblica.
«Questa circolare non è legittima— spiega Enzo Lazzarini, titolare della Lazzarini Armi Sport di Città —, Manganelli non può legiferare senza tenere conto dei due governi in questione. C’è anche stato consigliato di fare ricorso al Tar. Faccio questo lavoro da 22 anni e ho sempre rispettato le regole. Con le armi non si scherza, le regole sono sempre state giustamente restrittive, ma questo è troppo. Ci sarà un danno finanziario ed economico per tutti, anche per le stesse ditte produttrici».
Lazzarini lancia l’allarme fra una telefonata di un cliente e l’altra. «Sono tutti increduli e in questi giorni il telefono è rovente. Prima di questa circolare, oltre al Porto d’Armi, era la gendarmeria, dopo i dovuti controlli, a rilasciare il nulla-osta. Ora servirà anche la licenza d’importazione e questa mattina ho già dovuto contattare un cliente per comunicare le nuove disposizioni».
Vedi la protesta di Roberto Tamagnini