Tribunale di San Marino: fratello di Vanna Marchi

Tribunale di San Marino: fratello di Vanna Marchi

San Marino Oggi: per il fratello di Vanna Marchi chiesta la nullità per presunte violazioni di diritto alla difesa Lo salverebbe una multa presa davanti alla banca 

Il tesoretto di Vanna Marchi. Dino Marchi, dell’accusa di riciclaggio, si è sempre detto innocente.

Noto ristoratore cesenate ha sempre sostenuto che i 150mila euro rintracciati a San Marino e ritenuti parte dei profitti illeciti della tele imbonitrice, fossero in realtà i suoi risparmi. I risparmi di una vita.

Ieri, la sua difesa rappresentata dall’avvocato Maria Antonietta Pari ha chiesto la nullità degli atti, per presunte violazioni al diritto alla difesa. Tra queste il fatto che in istruttoria, ad esempio, siano stati richiesti testi mai accolti.

L’avvocato Pari ha anche prodotto una multa per divieto di sosta fatta a Marchi proprio il giorno del versamento del denaro: la multa – per la difesa – proverebbe l’effettiva presenza di Marchi a San Marino, confutando così la tesi dell’accusa secondo cui il denaro depositato su un certificato, a nome di Francesco Campana l’allora compagno della sorella Wanna, fosse provento dell’attività della televenditrice.

Secondo la difesa, quel denaro derivava dalla vendita regolare di una proprietà intestata a Dino Marchi e fu depositato su un certificato intestato al Campana ma pagabile al portatore. L’arringa della difesa si è conclusa chiedendone comunque l’assoluzione: tesi contestata dal pf che ne ha chiesto invece la conferma alla condanna di primo grado. 

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