21/09/1998 Scientiae park, una proposta per il turismo culturale

21/09/1998 Scientiae park, una proposta per il turismo culturale

Scientiae park,
una proposta per il turismo culturale

 

San Marino Oggi 21/09/1998 (“Scientiae Park”, una proposta turistica.
Antico e moderno, gioco ed apprendimento, cultura, scienza e svago
) e già
pubblicato sull’Annuario della Scuola Secondaria Superiore del
1993-94

E’ questo  il nome
provvisorio   di un progetto che mira a realizzare, a San Marino,  un ‘parco’ in
cui protagonista è la scienza. Si è “mixato”  latino ed inglese per indicare che
nel luogo  si troveranno, fusi ed in sinergia,  antico e moderno, gioco ed
apprendimento, cultura, scienza e svago.

I fondamenti
del progetto

Nelle società
avanzate la cultura  è  molto diffusa. I  luoghi tradizionali  ad essa dedicati 
(mostre d’arte, musei  o scavi archeologici), se adeguatamente organizzati,
costituiscono un  forte richiamo per gran parte della popolazione. Ed è una
cultura in cui  ha  un peso via via crescente  la scienza, come dimostra la 
familiarizzazione con  la tecnologia. La scienza è ormai in grado  di  
calamitare l’interesse di un largo pubblico, grazie  allo sforzo degli
scienziati di  farsi capire anche  al di fuori dei loro laboratori (in
democrazia per avere consenso e quindi finanziamenti, bisogna  propagandare i
risultati del proprio lavoro e magnificarne  le prospettive di sviluppo). Per
accrescere l’efficienza della divulgazione si fa un largo ed intelligente uso
di  mezzi moderni e sofisticati, quali quelli elettronici ed informatici, e si 
sfruttano i suggerimenti delle più avanzate teorie della comunicazione, come la
multimedialità.  Il linguaggio  può divenire, all’occorrenza,  così ‘amichevole’
da reggere, talvolta,  il raffronto con quello, certamente più collaudato e
suadente, dell’intrattenimento.

Si è arrivati a
creare luoghi dedicati  alla scienza,  in concorrenza con quelli tradizionali
della cultura e dello svago. Al richiamo proprio dei parchi di attra­zione
(‘Disneyland’) che fanno leva sulla sorpresa, la  meraviglia, il sogno ed il
piacere,  si accompagna, qui, la provocazione a scoprire di­ret­tamente i
“misteri” della scienza, con  percorsi differen­ziati a seconda dell’età, del
livello culturale e degli interessi. Così che  il  visitatore  viene trasformato
da spettatore in fruitore attivo,  invogliato ad imparare esercitando
l’intelligenza: il “mix” di cultura, svago e gioco lo coinvolge  ad un livello
profondo di partecipazione. 

Questi luoghi
dedicati alla scienza rappresentano in qualche modo la cultura  dei  tempi
attuali, sono, per così dire,  i  ‘templi’   della moderna civiltà, espressioni
di un nuovo  umanesimo in cui si fondono, si integrano  e si esaltano le
conquiste del passato e del presente.

Una risorsa
nuova

Nell’area italiana
c’è una tale  abbondanza di ‘giacimenti’ culturali tradizionali, per cui questa
ulteriore  risorsa, la scienza, al momento,  non è stata ancora presa seriamente
in considerazione. Sono stati annuciati   molti progetti: alcuni sono  fermi
allo studio di fattibilità; pochissimi (forse nessuno) hanno raggiunto lo stadio
maturo della progettazione; senz’altro nessuno (di dimensione consistente) è
stato realizzato.

Oltralpe  invece
esistono già, da tempo,  meravigliosi “parchi scientifici”.  “La Villette, cité
des Sciences et de l’Industrie” di Parigi ne è l’esempio più noto e
significativo.

San Marino (la cui
storia non ha prodotto musei,  opere d’arte o  scavi archeologici)   potrebbe
creare, sul proprio territorio,  un “parco” dedicato alla scienza. Ne
deriverebbe un incremento del  flusso turistico culturale e del turismo tout
court anche in stagioni di minor intensità.  Si avrebbero nuove forme  di 
occupazione per  giovani diplomati e laureati e  di lavoro per  artigiani di 
un’ampia gamma  di qualificazioni. Si rafforzerebbe l’immagine positiva di San
Marino in un ambito molto vasto e significativo.

Fattibilità del
progetto

La collocazione
geografica di San Marino è favorevole al progetto, in quanto  al centro della
penisola,  vicina ad una autostrada importante ed  ai margini di una zona già di
fortissimo richiamo turistico.

L’area di terreno
necessaria al “parco” sammarinese, dai tre ai cinque ettari,  può essere anche
marginale rispetto alle zone attuali di più intenso sviluppo. Basta che sia o
venga  dotata delle  infrastrutture proprie delle zone industriali e,  in
particolare, di una strada percorribile senza troppe difficoltà dai pullman. A
mo’ di esempio si propone una collocazione fra Ca’ Rigo e Montepulito di
Faetano, non necessariamente con  fronte sulla strada principale.

La realizzazione 
non può che essere graduale:  per diluire nel tempo gli investimenti e  per  non
creare distorsioni, in un ambiente così piccolo,  con una richiesta troppo
concentrata di personale e di prestazioni. Per le superfici coperte si potrebbe 
far uso dell’edilizia prefabbricata di tipo industriale.

In una prima fase
si dovrebbe  puntare sul  “turismo scolastico”, a cominciare da quello
incentrato sulle   scuole secondarie superiori.  Eccone le ragioni: in tali
scuole i laboratori o non esistono o non vengono utilizzati se non
saltuariamente, e quindi c’è un bisogno reale di assistere e partecipare ad 
esperimenti; molte di quelle scuole organizzano l’annuale uscita di studio
scegliendo Rimini come “campo base” a seguito di considerazioni  economiche e
logistiche; è meno difficile  reperire e formare personale per  esperimenti
didattici o  vicini alla didattica corrente; per montare tali esperimenti
esistono molte ditte, in Italia ed all’estero, in grado di fornire le
attrezzature necessarie e  la concorrenzialità, fra queste,  potrebbe rendere
bassi  i costi di quelle prime installazioni.

Le scuole,
inoltre, costituiscono un formidabile veicolo pubblicitario in vista del
passaggio   alla seconda fase quando l’offerta sarà allargata ad altre categorie
di visitatori, con la proposta di esperienze  meno usuali. Si potrebbe  arrivare
fino a divulgare, per alcuni settori,  lo ‘stato di avanzamento’ della ricerca
scientifica avanzata, coinvolgendo, quando possibile, gli scienziati più
prestigiosi del momento, facendo leva, all’occorrenza,  anche  sul fatto che San
Marino, pur essendo un piccolo paese, è uno Stato.

Sarà opportuno
intessere collaborazioni con strutture analoghe per riprodurre esperienze già
collaudate o per  acquistarne se si tratta di strutture temporanee al momento
del loro smobilizzo.

Anche se la
realizzazione potrebbe avere tempi lunghi, la progettazione dell’intera
struttura andrebbe  eseguita  fin dal primo momento.  E’ importante, infatti, 
essere in grado, fin dall’inizio, di poterla illustrare sotto tutti gli aspetti
ed a differenti livelli di dettaglio. Servirà per ottenere il necessario e
consapevole consenso delle autorità di governo e della popolazione, per
sollecitare l’interesse degli enti che si intende invitare a concorrere al
finanziamento, nonchè delle ditte sponsorizzatrici.

 San Marino,
1994

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