Asse Francia e Gran Bretagna contro i paradisi fiscali, Gabriele Frontoni, Italia Oggi

Asse Francia e Gran Bretagna contro i paradisi fiscali, Gabriele Frontoni, Italia Oggi

ITALIAOGGI

Francia e Gran Bretagna ora stringono sui paradisi

di Frontoni Gabriele

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Richieste sanzioni concrete per chi non s’adegua entro marzo 2010
Francia e Gran Bretagna ora stringono sui paradisi
DI GABRIELE FRONTONI
Sanzioni internazionali concrete contro i paradisi fiscali che non si adegueranno alle norme sulla trasparenza a partire dal marzo 2010.
È questa la richiesta dei leader di Francia e Gran Bretagna riuniti in un vertice pre G8 a Evian, in AltaSavoia. «Nel caso i paradisi flscali non si adeguino alle norme internazionali di trasparenza, dovrebbe esserci una risposta globale forte e coordinata», ha sentenziato il primo ministro britannico Gordon Brown durante la conferenza stampa congiunta con il numero uno dell’Eliseo. «Per questa ragione chiediamo che sia stabilita una data fondamentale per l’introduzione di sanzioni contro i paradisi fiscali in marzo 2010. Sanzioni che potrebbero includere una revisione delle politiche di investimento, l’introduzione di tasse sui fondi con sede nei paradisi fiscali o il ritiro degli aiuti». Le richieste del vertice franco-britannico appaiono allineate alla posizione mostrata dagli altri paesi dell’Ocse che nel corso dell’ultimo meeting di fine giugno avevano confermato l’intenzione di introdurre sanzioni concrete verso quelle giurisdizioni che non intendevano adeguarsi agli standard sulla condivisione delle informazioni richiesto dall’Organizzazione di Parigi. «La maggior parte dei paradisi fiscali negli ultimi mesi ha concesso all’Ocse le rassicurazioni sulla volontà di adottare gli standard fiscali internazionali. E questo ha permesso loro di passare dalla lista nera a quella grigia», ha aggiunto il premier francese Nicolas Sarkozy. «Adesso è arrivato il momento di tradurre le promesse in pratica e siglare gli accordi bilaterali per lo scambio delle informazioni necessarie alle autorità fiscali per contrastare l’evasione».
Ma non ci sono stati soltanto i problemi legati al contrasto al segreto bancario al centro dei colloqui tra i premier di Francia e Regno Unito. Il numero uno di Downing Street ha fatto sapere di voler portare all’attenzione del 08 dell’Aquila il problema delle tensioni internazionali sul prezzo del greggio e del difficile accesso al credito che grava sul sistema produttivo. Sulla stessa linea il presidente francese che dopo aver ribadito fermamente la volontà di mettere un tetto massimo agli stipendi di manager e banchieri, ha fatto sapere di voler chiedere ai paesi che ancora mantengono margini di manovra maggiori sforzi per incoraggiare la crescita economica. Infine, i due capi di stato hanno ribadito che Francia e Gran Bretagna «si batteranno affinché il G8 fissi obiettivi a medio termine nel campo della lotta al riscaldamento climatico».

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