Asset Banca, premio Marconi. Marconi e il Titanic – Naviganti di oggi e di ieri

Asset Banca, premio Marconi. Marconi e il Titanic – Naviganti di oggi e di ieri

Marconi e il Titanic – Naviganti di oggi e di ieriRichiamerà alla memoria un mondo perduto in cui le peregrinazioni oniriche non erano considerate incursioni. E ci farà smarrire in labirinti intellettuali dai quali difficilmente riusciremo a tornare indietro E’ il premio Marconi che anche quest’anno l’Accademia delle Scienze e Asset Banca riproporranno la mattina del 26 maggio, dalle 10 alle 12 nella sala convegni dell’Istituto. L’evento che farà da cornice al conferimento del premio è intitolato “Marconi e il Titanic – Naviganti di oggi e di ieri”. Non si poteva infatti non tener conto delle date, di quei cento anni che oggi ci separano dall’affondamento del Titanic. E’ infatti mitica la persistenza nell’immaginario collettivo dell’esito disastroso del viaggio inaugurale. Allora i 705 superstiti fecero ritorno dalle loro famiglie proprio grazie alle telecomunicazioni radio marittime messe a punto da Marconi che ne attendeva il rientro al porto di New York. E’ dunque un omaggio al genio e all’umanità di Marconi l’aver voluto associare l’assegnazione del premio che porta il suo nome a un evento che, tra le altre cose, ricorda anche l’affondamento del Titanic, così carico di simboli. Marconi stesso ebbe a dire che tutta la sua vita avrebbe potuto condensarsi in quell’atto che gli aveva permesso di salvare i superstiti.
Il genio di Marconi si contrappone allora ai limiti della cultura occidentale e si misura con la sua arroganza, i suoi ideali, il proprio sfrenato ottimismo tecnologico.
Sulle telecomunicazioni relazionerà il prof. Marco Luise dell’Università di Pisa il cui intervento è intitolato “Da Guglielmo Marconi all’iPhone – Telecomunicare nel mondo postmoderno. Seguirà un affondo del prof. Lorenzo Braccesi dell’Università di Padova dal titolo “I Greci, l’Adriatico e il Monte Titano”. Il professore relazionerà sui punti di riferimento dei naviganti antichi soffermandosi in particolare sul racconto della colonizzazione greca dell’antica Ariminum in cui tanta parte ebbe il monte Titano. Furono proprio i Greci – ci racconterà il professore – a coniare tale oronimo, essi infatti lo avevano individuato come la sede del Titano Atlante condannato da Zeus a sorreggere la volta celeste a causa della propria arroganza che sin dalla notte dei tempi è stata considerata foriera di grandi catastrofi.
Al termine delle relazioni i due professori verranno insigniti del premio Marconi realizzato ad hoc dallo scultore italo-svizzero Cesare Ferronato e a tutti i presenti verrà offerto un light lunch.

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