Asset Banca su licenza bancaria Banca Commerciale Sammarinese

Per i lettori i media rappresentano una fonte importante di conoscenza ed essi acquistando il giornale fanno ogni giorno un atto di fede rispetto ai suoi contenuti. Dal canto suo il giornalista ha il dovere di divulgare un’informazione corretta che è il frutto di approfondite ricerche ma inevitabilmente anche di un’interpretazione. Accade così che vengano divulgate informazioni non corrette. L’onestà intellettuale vorrebbe allora che in questi casi il giornalista prendesse atto del proprio errore e ne desse onestamente conto al pubblico dei suoi lettori. Quando ciò non avviene è segno di scarsa mancanza di rispetto proprio nei riguardi di quei lettori dei quali si vorrebbero formare le coscienze e le opinioni dando informazioni solo parziali ed omettendo di raccontare i fatti con precisione. Si è così fatto un gran parlare di licenze bancarie che rimaste orfane sarebbero state oggetto di mediazione fra Banca Centrale e persone che si sarebbero rivelate non del tutto trasparenti. Ma si è fatto tanto rumore per nulla visto che la licenza di Bcs non è mai stata venduta perché si è ritenuto che le proposte ricevute non fossero idonee. Né era sbagliata l’idea di valutare proposte da fuori che avrebbero fatto approdare a San Marino nuovi investitori nella logica di rilanciare il Paese, giocare l’importante partita del futuro. Le banche del resto giocano un ruolo cruciale nella lotta all’illegalità, c’è una collaborazione fortissima che spesso viene taciuta solo per doveri di riservatezza. Questo non può autorizzare la stampa a raccontare falsità ai propri lettori: così facendo un giornale smarrisce la bussola dei valori che dovrebbero guidarlo e piano piano muore. Si dice infatti che ci siano molti modi per morire e che il peggiore sia restando vivi.  (comunicato stampa, da San Marino notizie)