“Associazione all’’UE, siamo giunti ad una fase decisiva”

“Associazione all’’UE, siamo giunti ad una fase decisiva”

L’informazione di San Marino

INTERVISTA Il Segretario Renzi: “Bilanceremo gli obblighi che già oggi abbiamo con vantaggi e diritti.  / “Associazione all’UE, siamo giunti ad una fase decisiva”

Antonio Fabbri

Segretario Nicola Renzi, siamo alla stretta finale sull’accordo di associazione europea? “Siamo giunti certamente ad una fase decisiva nel percorso di Associazione della Repubblica di San Marino all’Unione europea. Infatti, anche a seguito delle numerose iniziative messe in campo da San Marino volte ad accelerare i negoziati, il Presidente della Commissione Europea Junker ha impresso una decisiva spinta al negoziato stabilendo, come obiettivo, quello di arrivare a parafare un testo entro la scadenza dell’attuale Commissione europea, dunque entro l’estate. San Marino ha accolto favorevolmente tale auspicio, purché si possa delineare un testo che contenga adeguate salvaguardie per le specificità della Repubblica. È bene tuttavia precisare che con il termine “parafatura” si intende un impegno politico volto a fissare quanto fino a quel momento delineato; successivamente ci vorrà ancora qualche tempo per la definizione dei dettagli, per la firma e l’entrata in vigore dell’Accordo”.

Sta illustrando in tutti i Castelli, con delle serate informative, i termini dell’accordo di associazione, quali i vantaggi che San Marino potrà trarre dalla firma di questa intesa? “I vantaggi sono molteplici e concreti: in ambito economico, ad esempio, il risultato che auspichiamo raggiungere è quello del riconoscimento degli operatori economici sammarinesi al pari di quelli dei paesi membri dell’Ue. Da ciò derivano diritti, vantaggi e regole certe, fattori determinanti per l’attrattività e lo sviluppo delle imprese. Per il settore finanziario si potrebbero aprire opportunità ad oggi inesplorate; infatti, gli istituti bancari, finanziari ed assicurativi sammarinesi potranno operare in tutti i paesi dell’Ue, al pari dei loro concorrenti europei. L’orizzonte europeo, infatti, permetterà alle nostre banche di operare in tutti i paesi membri dell’Ue, superando le attuali limitazioni che ne circoscrivono l’operatività all’interno dei nostri confini. Passando invece alle persone, ogni sammarinese avrà la possibilità di stabilirsi liberamente in ogni paese europeo, superando dunque le attuali difficoltà, e talvolta impossibilità, legate all’essere considerati cittadini di un Paese non europeo. In termini concreti ciò significa opportunità lavorative e professionali per i nostri giovani (e non solo) che oggi, al contrario, incorrono spesso in pesanti limitazioni. Questi sono solo alcuni dei vantaggi concreti dell’Accordo di Associazione, a cui si aggiungono considerazioni politiche e strategiche derivanti da una chiara e rafforzata integrazione nell’Unione europea”.

Quali sono, invece, le rinunce, gli impegni o gli svantaggi che graveranno su San Marino? “La partecipazione al mercato unico europeo necessita il recepimento dell’acquis comunitario, ovvero le “regole comuni” a tutti i paesi che ne fanno parte. In altre parole, San Marino dovrà adottare la normativa europea che regolamenta l’accesso al mercato unico al fine di assicurare ciò che viene definito il level playing field. In termini concreti gli svantaggi, rispetto alla situazione attuale, che graveranno su San Marino sono sicuramente limitati. Infatti, già oggi San Marino in larga parte è soggetto ai medesimi obblighi: le imprese sammarinesi devono rispettare la normativa europea al fine di poter esportare la propria merce fuori confine e le banche sono soggette agli standard europei in virtù della Convenzione Monetaria tra San Marino e l’Ue”.

Il “saldo” è dunque positivo o negativo? “Il saldo è assolutamente positivo. Tramite l’Accordo di Associazione, San Marino potrà finalmente bilanciare i propri obblighi, che già oggi ha, con nuovi diritti e vantaggi derivanti dalla partecipazione al mercato unico. Senza l’Accordo di Associazione continueremo ad essere soggetti agli obblighi ma, paradossalmente, non avremo alcun diritto”.

Chi si dice contrario all’accordo sostiene che San Marino perderebbe la propria sovranità, c’è questo rischio? “Le scelte strategiche per il Paese rimarranno sempre in mano ai sammarinesi. Per quanto attiene all’acquis comunitario, come ricordato, già oggi siamo soggetti a gran parte delle regole europee. Difficilmente questo aspetto può essere considerato come una perdita di sovranità: si tratta di partecipare ad un mercato in cui ci sono delle regole comuni che devono essere rispettate al fine di garantirne il corretto funzionamento. Non credo che si possa per questo parlare di perdita di sovranità. Dall’altro lato, l’isolamento e la mancata integrazione hanno portato San Marino nella situazione attuale. Va inoltre precisato che l’Accordo di Associazione comporterà meno obblighi rispetto alla piena adesione all’Unione europea: a titolo di esempio, San Marino manterrà la propria indipendenza nei campi della politica estera e della fiscalità”.

Quale scenario di politica internazionale si prospetta se San Marino dovese decidere di non siglare l’Accordo di Associazione? E quale, invece, nell’ipotesi di accordo? “L’Associazione di San Marino, Monaco ed Andorra all’Unione europea è certamente lo scenario più coerente: siamo infatti gli unici paesi che non partecipano allo Spazio Economico europeo o all’Unione europea pur essendo collocati all’interno dell’Unione. La firma dell’Accordo sarebbe dunque una doppia vittoria: per San Marino perché finalmente otterrebbe l’accesso al mercato europeo, per l’Unione perché avrebbe regolato, seppur tramite una Associazione, i rapporti con i tre micro Stati. Difficile dire cosa potrebbe accadere se San Marino dovesse decidere di non siglare l’Accordo. L’unica certezza è che questo negoziato è come un treno che passa una volta sola: starà a tutti i sammarinesi cogliere questa opportunità di sviluppo per la nostra Repubblica”.

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