Associazione Sottomarino: I “casini” di un casinò

Associazione Sottomarino: I “casini” di un casinò

Già in passato Sottomarino ha espresso la sua opinione negativa in merito alla costruzione di una casa da gioco in territorio come cura ai mali portati dalla crisi finanziaria, ma leggendo alcuni articoli apparsi in questi giorni non può non esprimere nuovamente il proprio pensiero.

L’apertura di un casinò dovrebbe essere sottoposta al voto dei cittadini e non calata dall’alto come usualmente accade, proponendo senza un reale progetto di fattibilità ed ignorando, tra l’altro, ciò che è stato firmato con l’accordo del 1953: non solo, come tutti ben sapranno l’OCSE (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, quindi esperti non improvvisati) tiene sotto stretta osservazione la Repubblica per quel che concerne la correttezza e la trasparenza in ambito finanziario e fiscale poiché richiede di adeguarsi a certi standard internazionali sanciti anche nella dichiarazione in materia di integrità e trasparenza sulle attività finanziarie che si è firmata a maggio di quest’anno.

Sottomarino si domanda perché mai si debba firmare un tale accordo e ci si debba impegnare a sottoscriverne altri in materia di cooperazione per entrare di diritto nella ‘white list’ per poi spaccarne le fondamenta con l’apertura di un casinò: questo accadrebbe se si decidesse di proseguire in questa direzione.

Il GAFI ha dichiarato che attorno alle case da gioco e al loro interno prolifera la malavita e soprattutto il riciclo di denaro: si, proprio quel riciclaggio per cui ormai San Marino è conosciuta internazionalmente. Nella task force condotta (www.fatf-gafi.org) si pone l’accento sulla non tracciabilità dei contanti, usati nei giochi proposti, come veicolo principe per le transazioni illecite: Sottomarino è certo che una struttura del genere riuscirebbe a portare introiti in territorio, ma di che colore saranno quest’ultimi? Vogliamo davvero smettere di ‘ripulire i soldi’ in un modo ed iniziarne con un altro? Non abbiamo la sicurezza delle pene né il pieno controllo dei flussi da e verso la Repubblica, siamo certi di essere adeguatamente pronti per sostenere tutte le conseguenze che una struttura del genere porta con sé?

A parere nostro la teoria che sia necessario puntare “verso quelle attività che Tremonti non può colpire” è un errore enorme poichè il Ministro dell’Economia Italiano non avrebbe alcuna difficoltà nè resistenza a rendere problematico, tramite assidui controlli e altri disincentivi, l’oltrepassare il confine della nostra Repubblica.
Per Sottomarino si dovrebbe puntare ad entrare nelle liste delle mostre e dei festival culturali itineranti piuttosto che agire per primeggiare in quelle black!

Movimento Sottomarino

http://www.s8marino.org

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