Attiva-Mente celebra la Giornata Europea della Vita Indipendente

Attiva-Mente celebra la Giornata Europea della Vita Indipendente

Attiva-Mente celebra la Giornata Europea della Vita Indipendente

 

Giornata Europea per la Vita Indipendente. A tal proposito, non ci stancheremo mai di ricordare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (Crpd), rispetto alla quale la Repubblica di San Marino, aderendovi nel 2008, si è impegnata davanti gli organismi internazionali ad implementarne i principi ed i precetti in essa contenuti, nella propria normativa interna.

Articolo 19 della Crpd, Vita indipendente e inclusione nella società – Gli Stati Parti alla presente Convenzione riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche assicurando che le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattate ai loro bisogni

Per una bizzarra coincidenza, quest’anno, la Giornata europea della Vita Indipendente cade proprio nel periodo in cui si discute l’allentamento di quelle misure che hanno costretto tutti a rimanere nelle proprie case per contenere il diffondersi del contagio da Coronavirus. Un’epidemia che ha creato un allarme mondiale senza precedenti e che continua tuttora ad infondere in tutti noi paura ed incertezza per come sarà la nostra vita quotidiana in futuro, riscoprendoci molto più fragili di quanto potessimo pensare, impedendoci di muoverci liberamente, limitando fortemente le nostre abitudini, facendoci diventare, insomma, tutti un po’ disabili.

Dovremmo finalmente riflettere su questo poiché, nonostante tutto, è una formidabile occasione per comprendere cosa significa quella che è la normalità di tutti i giorni per una persona disabile non autosufficiente: sentirsi isolata ed esclusa dalla partecipazione alla vita pubblica non tanto per la propria condizione ma, soprattutto, per la carenza/assenza di sostegni assistenziali idonei.

Il prossimo 5 maggio le organizzazioni che fanno parte dell’Enil (European network for indipendent living) celebreranno questa Giornata scandendo a gran voce la parola Liberty (parola piuttosto cara alla nostra piccola Repubblica), volendo sensibilizzare sul fatto che le persone disabili che vivono in istituzioni, case di gruppo o case di cura o isolate a casa senza il supporto di cui hanno bisogno per vivere in modo indipendente, sono spesso private della loro libertà.

I nostri appelli affinché sia effettivamente garantita la Vita Indipendente e le nostre esortazioni per istituire la figura dell’assistente personale autogestito e liberamente scelto, si sono sempre regolarmente infrante contro il muro della burocrazia e della poca convinzione dei governi sin qui succeduti.

Rivolgiamo dunque l’invito anche a questo governo ad adoperarsi in modo tangibile perché taluni diritti, come quello alla Vita Indipendente delle persone con disabilità, siano effettivamente praticati e garantiti anche a San Marino.

I mantra “nessuno rimarrà indietro, “nessuno sarà lasciato solo”, “andrà tutto bene”, ecc. sono rassicurazioni che, per chi come loro vive senza strumenti adeguati per sopravvivere al meglio, in assenza di azioni concrete coerenti e conseguenti, rischiano di rimanere parole al vento. Per fare in modo che la vita delle persone con gravi disabilità possa effettivamente cambiare in termini di qualità, potendo usufruire di occasioni espressive e sociali per realizzarsi e per sentirsi integralmente cittadini di questa Repubblica, occorrono risposte efficaci, più umane e moderne, altrimenti il loro “lockdown” rimarrà tale e quale come lo è sempre stato.

Ripartiamo più umani, tutti insieme.

 

Attiva-Mente

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