Augusto Michelotti (Su): ‘Chi non fa non falla’

Augusto Michelotti (Su): ‘Chi non fa non falla’

Sull’ultimo numero de “Il Sottobosco”, ho scritto un articolo che raccontava di una mia passeggiata verso la Prima Torre per andare a vedere i “Fanciulli di Olnano” che animavano la “Rocca” nei martedì estivi, così come proposto dal calendario del “Turismo”. Descrivevo la sciatteria di chi dovrebbe tutelare l’immagine dei luoghi più pittoreschi del nostro Paese come il “Passo dei Cani” o il “Casino delle Streghe” e poi, forse per fretta o perché mi ero dilungato prima in altre cose e volevo concludere l’articolo, ho liquidato tutte le “performances” dei Fanciulli di Olnano con uno sbrigativo:”….siccome non ho voglia di litigare con nessuno, stendiamoci sopra un velo pietoso ecc…..”.
Lì per lì credevo di essere stato spiritoso e di avere evitato un problema (che mi ero creato da solo); non mi ero reso conto che avrei potuto disturbare l’amor proprio altrui e provocare le sacrosante reazioni di tutti i “Fanciulli di Olnano”. Nella mia beata incoscienza, non mi ero accorto di avere espresso un giudizio veramente “pesante” e, purtroppo, devo riconoscermi questo difetto (quando me ne accorgo o quando me ne fanno accorgere) e cioè che ogni tanto tendo a mancare di sensibilità e di rispetto verso le altrui sensibilità e le altrui capacità. I “Fanciulli di Olnano” mi hanno contattato e hanno proposto un incontro per discutere della cosa; ci siamo incontrati e finalmente, ragionando molto civilmente con i miei interlocutori che si sentivano vittime di un vero e proprio attacco mediatico ingiustificato e superficiale, non ho potuto fare altro che prendere atto di aver commesso una scorrettezza grave (e, ripeto, non me ne ero proprio reso conto). Ho provato a rivendicare il mio buon diritto di critica, ma mi è stato fatto notare che una critica contiene sempre un elemento descrittivo di un evento specifico e/o generale mentre io avevo solo sparato un giudizio castrante e non discutibile nella sua perentorietà. Ho scoperto comunque che nel nostro Paese, così martoriato e declassato a teatrino dell’evasione fiscale, ci sono ancora persone appassionate che “fanno” qualcosa, nel bene e nel male, mettendoci la faccia, tanto tempo della propria vita e tanto lavoro senza alcun riscontro economico ma, semmai, con tante altre soddisfazioni. Chi non fa non sbaglia, mai. Nel “lavoro” su, alla Rocca, c’erano diversi errori, diversi difetti e io mi sono fermato a guardare solo quelli mentre non mi sono accorto del sudore, dell’entusiasmo, della fatica, dell’energia e del mestiere che trasudavano ad ogni istante e che non potevano e non dovevano essere giudicati in maniera così superficiale. Mea culpa.

Augusto Michelotti

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