Avv. Pagliai: “Nessun rapporto di natura illecita tra Podeschi-Baruca e Restis”. Doverosa risposta

Avv. Pagliai: “Nessun rapporto di natura illecita tra Podeschi-Baruca e Restis”. Doverosa risposta

Antonio Fabbri replica puntualmente e prontamente su  L’informazione di San Marino all’avv. Stefano Pagliai in merito al comunicato emesso ieri sera sui rapporti fra Claudio Podeschi, Biljana Baruca e Victor Restis.

Antonio Fabbri – l’informazione di San Marino:
Avv. Pagliai: “Nessun rapporto di natura illecita tra Podeschi-Baruca e Restis
/ Doverosa risposta

L’avvocato Pagliai, che si
lamenta sempre di non avere le
carte, almeno quelle che ha le
dovrebbe leggere.

Lo si dice per
lui, così forse si sconcerterebbe
meno usualmente.

Certo, comprensibile, con tutto
il daffare che c’è risulta più comodo
se le cose te le indicano gli
altri anziché andarsele a cercare.
Però questa era facile facile
.

Infatti il riferimento ai rapporti
con l’armatore greco è in quella
famosa ordinanza di ri-arresto
dei suoi assistiti, tante volte contestata
dalla stessa difesa, datata
9 marzo 2015. In quella parte
di indagine stralciata, che non
si ha notizia sia stata chiusa, si
fa riferimento ai rapporti con
Victor Restis, ex ambasciatore
di San Marino in Polonia. Tra le
parti stralciate, infatti, c’è quella
in cui si parla dell’operatività
di AOL IPSP San Marino s.r.l.
(questo lo dice il Giudice di terza
istanza nella sentenza del 15
ottobre 2015). Proprio in quella
parte del provvedimento del 9
marzo sono menzionati i rapporti
con Restis.

In caso, comunque,
quell’ordinanza la si trova tra le
migliaia pagine pubblicate del
processo “Conto Mazzini” che,
si rammenta, già si è aperto lo
scorso 19 ottobre 2015. Precisamente,
quel provvedimento, è
nei documenti del procedimento
769/2012, faldone 6, pagine da
7241 a 7293. Ecco, solo per citare un passaggio esemplificativo,
a pagina 7292 del faldone (pagina
52 dell’ordinanza) si legge:
“Le varie vicende giudiziarie
che hanno coinvolto i principali
complici stranieri di Podeschi e
di Baruca non sono state sufficienti
a recidere i legami, tant’è
che Podeschi e Baruca avevano
programmato di andare a far visita
a Victor Restis, non appena
fosse uscito dal carcere dove era
detenuto”.

Forse, preso dai ricorsi a Strasburgo,
l’avvocato quella parte
non l’ha notata. Probabilmente,
quindi, la sua è stata una svista,
come quando in udienza, mentre
riferiva della vicenda di Phua,
ha detto che Macao è una cittadina
malese. Di certo una svista,
anche perché oltre a non essere
propriamente una cittadina,
non è neppure in Malesia. Però
evidentemente ha fatto breccia,
perché anche altri avvocati
sammarinesi, forse ammaliati
dal fascinoso eloquio fiorentino,
hanno ripetuto il bislacco posizionamento
geografico.
Ora, se si comprende che dire
“tutto è segreto” sia funzionale
alla linea di patrocinio legale
che invoca la violazione del diritto
di difesa, non è tuttavia accettabile
che l’avvocato sostenga
esserci bugie dove non ci sono.
Perché poi, come per Macao,
si rischia sempre che salti fuori
qualcuno che gli crede.

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