Azione Cattolica, 100 anni di storia in pillole

Azione Cattolica, 100 anni di storia in pillole

(Testi liberamente tratti dalla Tesi di Diploma di Magistero in Scienze Religiose “Il laicato cattolico in San Marino-Montefeltro: 100 anni di Azione Cattolica” di Theresita Bettini)

1. (1909/1925) NASCE L’AC IN DIOCESI

Nel 1909 alcuni giovani della parrocchia di Borgo Maggiore, sostenuti dal vescovo monsignor Maria Alfonso Andreoli, decisero di costituirsi in circolo, uniti dal comune ideale di “promuovere una sana e solida cultura nei giovani e di trattenerli in piacevole ed onesta allegria”, come si legge nell’art. 1 del loro regolamento. Nasceva così, cento anni fa, il “Circolo Pax”, primo gruppo della Diocesi ad essere federato alla Società della Gioventù Cattolica Italiana (GIAC) fondata nel 1868 da Mario Fani e Giovanni Acquaderni. La vicinanza geografica di Borgo Maggiore a Serravalle e Faetano, parte della diocesi di Rimini fino al 1977, fanno pensare che proprio da Rimini, dove già nel 1869 erano nate esperienze di laicato guidate personalmente da Acquaderni, sia venuto l’impulso alla creazione del circolo in questa parrocchia. Con l’arrivo di monsignor Raffaele Santi, nell’aprile 1912, quale nuovo pastore della Diocesi, l’Azione Cattolica si sviluppò in varie parrocchie, a partire da quelle di Secchiano Marecchia (Secchiano fraz. di Novafeltria) e Acquaviva (RSM), dove nacquero rispettivamente il Circolo “San Nicola” nel 1913, e il Circolo “Sant’Andrea”, federato alla GIAC nel 1921. L’organizzarsi di queste nuove realtà rese necessaria la redazione di un documento ufficiale che riconoscesse giuridicamente l’Associazione, perciò il 29 agosto del 1916 si riunì in vescovado la prima Giunta Diocesana che approvò lo Statuto ed elesse, come primo presidente diocesano, don Germano Tomasetti. Risalgono agli anni ’20 le prime esperienze diocesane di AC in rosa, esperienze che si caratterizzarono per i molteplici campi d’impegno, dallo studio della religione all’apertura di scuole di catechismo, alle opere caritative e sociali, e che fecero loro il motto della Gioventù Femminile (GF), “eucaristia, apostolato, eroismo”. Nel 1920 Marietta Benedetti, assieme all’assistente monsignor Terzo Nicolini, fondò il primo gruppo diocesano dell’UD, l’Unione delle Donne Cattoliche d’Italia nata nel 1909 su iniziativa di Maria Cristina Giustiniani Bandini. Mentre sulla scia della “Missione Italia”, l’opera di diffusione della Gioventù Femminile di cui era stata incaricata da Papa Benedetto XV nel 1918 la “sorella maggiore” Armida Barelli, Cecilia Silvestrini fondò la GF diocesana.

2. (1926/1948) LO STATUTO DEL 1939, LE PRIME GARE DI CULTURA RELIGIOSA E I COMITATI CIVICI DEL ‘48

Desiderando proteggere il laicato organizzato nelle file dell’AC dal Fascismo, definitivamente affermatosi nel 1925, Pio XII avviò alcune modifiche statutarie che misero gli ecclesiastici alla guida dell’Associazione, inserendoli direttamente nella dirigenza. Per svolgere al meglio il nuovo compito gli assistenti parrocchiali e diocesani del Montefeltro intensificarono le loro attività e organizzarono momenti formativi appositi, come le Giornate di preghiera e di studio sull’AC per il Clero Feretrano che si tennero per la prima volta a Pennabilli nel ‘39. Nello stesso anno un giovane dirigente di Rimini mandato dalla Presidenza Generale, Alberto Marvelli, fu ospite del II° Convegno Diocesano della Gioventù Maschile. Il costante impegno della GF diocesana e dell’assistente federale, don Teodoro Onori, per la formazione delle socie si tradusse nell’organizzazione delle tre “Settimane della Giovane” del 1939, della “Scuola di Propaganda” del 1940-41, e delle prime “Gare di Cultura Religiosa”, un percorso catechistico avviato dal Centro Nazionale nel ’32, con esami a livello parrocchiale, diocesano e regionale, e gagliardetti e diplomi per le vincitrici. Solo al termine della II Guerra Mondiale, con gli statuti del 1946, il ruolo di responsabilità dei laici in AC venne ripristinato e in Diocesi fu necessario organizzare corsi per i nuovi dirigenti. Inoltre anche in 30 parrocchie del Montefeltro, grazie all’impegno soprattutto di don Enzo Busca e di Domenico Moretti di Maciano, vennero costituiti i Comitati Civici, i gruppi di membri delle associazioni cattoliche promossi da Luigi Gedda per preparare la gente alla vita civica, educare le donne all’esercizio del voto e sostenere la DC alle elezioni del 19 aprile 1948. L’esito delle votazioni ricompensò l’impegno profuso e centinaia di migliaia di “Baschi Ruggine” e di “Baschi Verdi”, tra cui un gruppo di giovani del Montefeltro che non si lasciarono scoraggiare dai disagi del viaggio, festeggiarono a Roma il 12 settembre 1948 l’ottantesimo della GIAC e il trentesimo della GF, con una grande manifestazione guidata dal presidente nazionale Carlo Carretto e culminata nell’incontro con il “Bianco Padre”, Pio XII.

3. (1949/1969) I PREMI ALLE GARE DI CULTURA RELIGIOSA E LA NASCITA DELL’AZIONE CATTOLICA SAMMARINESE

Con l’episcopato di monsignor Bergamaschi e il ritorno di don Onofri, vice assistente nazionale della GIAC fino al 1950, il Montefeltro visse un ventennio molto fecondo per l’apostolato laicale. Le tradizionali Gare di Cultura Religiosa divennero un appuntamento obbligatorio e il serio impegno nella preparazione mostrato dalle nostre aderenti fu più volte premiato: le Piccolissime di Mercatino Conca (PU) conquistarono il Gagliardetto Nazionale nel ‘54, mentre la GF di San Donato di Sant’Agata Feltria e di San Leo furono vincitrici regionali nel ‘56 e nel ‘57. Oltre ai consueti incontri di formazione delle dirigenti parrocchiali, agli esercizi spirituali e ai corsi di studio per Aspiranti e Beniamine, nel 1958, anno del quarantesimo della GF nazionale, la GF feretrana lanciò la “Scuola delegate e Giò”, un corso per corrispondenza rivolto alle delegate parrocchiali e alle socie adolescenti, con compiti quindicinali corretti dall’assistente e dalle delegate diocesane, Marisa Nicolini e Licia Cucci. Particolarmente proficua inoltre fu l’opera di apostolato svolta tra gli insegnanti dal Movimento Maestri presieduto da Santa Panimolle. Il 13 gennaio 1957 si costituì la Giunta Vicariale Sammarinese d’AC, primo passo verso l’unità delle associazioni parrocchiali del Titano divise tra Rimini e il Montefeltro, i cui dirigenti si riunirono tre mesi dopo in Assemblea Generale. Nacque così l’ACS, impegnata nella formazione civica e religiosa della popolazione della Repubblica, con incontri tenuti nel ‘62 dal direttore del Centro Studi Sociali del Montefeltro, don Eligio Gosti. E sempre nel 1962, anno di apertura del Concilio Vaticano II, l’Unione Uomini feretrana organizzò il suo primo convegno e festeggiò il quarantesimo con due feste diocesane, a San Marino l’8 aprile e nel Montefeltro il 27 maggio, e una due giorni a Roma il 12 e 13 maggio. Maturato all’insegna della semplificazione, della partecipazione democratica e della valorizzazione dei singoli aderenti, il 1 novembre 1969 entrò in vigore il nuovo Statuto, presentato nel Montefeltro, prima dal presidente diocesano Carlo Cucci alla Tre Giorni del Clero e ai convegni zonali, e poi, in tutte le parrocchie, dai membri del Centro Diocesano.

4. (1970/1995) LA RICEZIONE DELLO STATUTO DEL ’69 E LA CRESCITA DELL’ACR

Gli anni successivi all’approvazione del nuovo Statuto furono anni difficili per l’Azione Cattolica. L’entusiasmo per il rinnovamento stava diminuendo e tanti considerarono l’AC come un modo ormai superato di vivere la fede. Nella nostra Diocesi si passò da 34 associazioni parrocchiali, nel ’64, a 7, nel ’72, e nel vicariato della Val Foglia e Conca l’AC scomparve. Nonostante ciò l’Associazione diocesana riuscì a mantenere un preciso ruolo pastorale, grazie al sostegno dei vescovi Bianchieri, Locatelli e De Nicolò e alla tenacia di laici e sacerdoti che ripartirono ancora una volta dalla formazione dei responsabili, degli adulti e dei giovani, sempre in collegamento con il Centro Nazionale e il livello regionale. Più volte in questi anni tornò la domanda sull’identità dell’AC, domanda a cui si cercò di dare risposta nel 1983, quando per la prima volta l’AC di San Marino e l’AC del Montefeltro si riunirono insieme in un’unica Assemblea, o in occasione degli anniversari del sessantesimo e del settantesimo dell’Associazione Diocesana celebrati nel 1987 e nel 1997, pensando che l’AC sammarinese-feretrana fosse nata nel ’27 da monsignor Santi. Grande entusiasmo fu generato in Diocesi dal crescente numero di gruppi dell’Azione Cattolica Ragazzi (ACR), la nuova proposta educativa rivolta ai ragazzi dai 6 ai 14 anni, che partì ufficialmente a San Marino nell’anno sociale 1976-77. Da subito si decise che l’equipe diocesana si sarebbe occupata dei momenti forti dell’anno, cioè del Convegno della Pace e di quello degli Incontri, con i relativi mesi d’attività, e del Tempo Estate Eccezionale, mentre la formazione degli educatori fu spesso affidata ai campi-scuola regionali. Il primo campeggio estivo diocesano per l’ACR fu quello di Alfero (FC) organizzato nel 1983, al quale fece seguito, dopo qualche anno difficile, il campo di Rocca Pietore (BL) del 1989, mentre tra i convegni si può ricordare quello del 1990 a Novafeltria sul tema del tempo, nella prospettiva del ventesimo compleanno dell’ACR, festeggiato con un grande incontro regionale svoltosi a Forlì il 27 maggio.

5. (1998/2008) LE CONSEGNE DI PAPA GIOVANNI PAOLO II A LORETO, COMUNIONE, COMTEMPLAZIONE E MISSIONE

La nomina di Paola Bignardi, primo presidente donna nella storia dell’AC, nostra ospite all’XI Assemblea Diocesana del 2002, ha portato un nuovo grande rinnovamento che anche la nostra Associazione Diocesana ha tentato di attuare, a partire dal rinnovato Consiglio Diocesano eletto nel 1998. Per quanto riguarda il Progetto Formativo, sono state organizzate a livello diocesano sia la formazione degli educatori dell’ACR e dell’ACG, sia quella degli animatori degli Adulti. Ai primi sono stati proposti incontri quindicinali e due uscite annuali, curati dall’assistente diocesano e da un laico. Invece la formazione degli animatori adulti è stata affidata all’assistente diocesano, don Graziano Cesarini, che per due anni ha approfondito alcuni argomenti con una decina di signore, per preparale ad animare autonomamente il loro gruppo d’appartenenza. Inoltre, spinti dalle sollecitazioni di monsignor Rabitti, a cui nel 2005 è succeduto monsignor Negri, alcuni educatori ACR e ACG si sono fatti missionari, lasciando i loro incarichi in parrocchia per dare vita a cammini di fede parrocchiali o interparrocchiali a Secchiano, Mercatale e Mercatino Conca, dove l’AC non esisteva. Nell’ambito del Progetto Cultura e Comunicazione, invece, si è pensato alla creazione di un Ufficio Stampa, che lavorasse in connessione col Consiglio Diocesano e con le equipe di settore, e di un Centro di Documentazione, dove raccogliere e far circolare il materiale prodotto dalle parrocchie. Inoltre per formare la coscienza degli associati sulle questioni di attualità vengono promossi “I Venerdì dell’AC”, conferenze di carattere storico, sociale e culturale aperte a tutti. Due avvenimenti ancora hanno segnato questi ultimi anni: la morte di Giovanni Paolo II, pochi mesi dopo il pellegrinaggio a Loreto durante il quale il Santo Padre ha lasciato all’Associazione riunita in convegno le tre consegne, “comunione, contemplazione e missione”, e i festeggiamenti, l’anno scorso, per i 140 anni dell’AC nazionale.

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