In riferimento all’articolo apparso nei giorni scorsi sulla Voce di Romagna, l’ARPA, tiene a rendere pubbliche alcune precisazioni.
La nuova dislocazione delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria è il risultato di un processo di ristrutturazione di tutta la Rete Regionale, per adeguarla alle richieste delle direttive europee e delle normative nazionali.
La riorganizzazione si è accompagnata ad un forte sviluppo della capacità previsionale, attraverso l’uso di modelli matematici e l’introduzione di una rete di misurazione di “nuovi micro inquinanti” (quali il PM 2,5).
Nel complesso, oggi tutto il territorio regionale è controllato meglio e più razionalmente.