Patrizia Cupo di San Marino Oggi riferisce che ‘dei 18 milioni di euro truffati alla Banca Commerciale Sammarinese, nell’ottobre del 2006, la magistratura è riuscita a recuperarne una parte, poco più di un terzo.
Ammonterebbe infatti a sette i milioni ‘restituiti’ per vie legali alla Bcs, ma le indagini rimangono aperte.‘
Segue – o dovrebbe continuare a seguire – il caso il Commissario della Legge dr. Alberto Buriani .
A suo tempo ‘in una nota ufficiale, l’assemblea dei soci sottolineò come nella maxi truffa milionaria, non vi fossero responsabilità alcune dei soci né degli amministratori dell’istituto di credito. Inoltre, venne ribadito che la banca – nonostante il ‘buco’ – avrebbe avuto comunque la capacità‘ di reggere il mercato. Immediatamente i soci provvidero ad elevare il capitale sociale della Banca
così che questa non subì alcuna ricaduta negativa nella operatività, nella fiducia dei clienti e nella solidità patrimoniale.
Ben diverso il caso di Banca del Titano. Lì, per un ‘buco’ di 30milioni di euro intervenne lo Stato
spendendo oltre 16milioni di euro. A distanza di tre anni ancora non si ha notizia di alcuna azione di responsabilità intrapresa nei confronti dei responsabili dell’ammanco né di un procedimento per il recupero del danaro pubblico. Si sa solo di una deliberazione del
Congresso di Stato pro tempore
per un esposto al Tribunale presa 5 giorni dopo che gli eventuali responsabili si erano coperti con una immunità giudiziaria.