Banca di San Marino presenta il bilancio. Pesa il dissesto del Gruppo Bacciocchi, ma l’istituto tiene

Banca di San Marino presenta il bilancio. Pesa il dissesto del Gruppo Bacciocchi, ma l’istituto tiene

Il bilancio 2011 che Banca di San Marino si appresta a sottoporre all’attenzione dell’Assemblea dei Soci (convocata per il 22 aprile prossimo) risente ancora della crisi economica che attanaglia il sistema mondiale, e di quella sammarinese indotta dalla permanenza in black list e dalla mancata firma con l’Italia.

Così il risultato economico, sebbene positivo, risulta più contenuto rispetto
all’esercizio precedente. L’utile netto ammonta infatti a 3,79 milioni di euro (nel 2010 erano 7 e mezzo) e
sarà proposta all’Assemblea una distribuzione del dividendo del 50%.
L’istituto vede sofferenze per 60 milioni di euro (già coperte al 49,27%) riferibili, per la maggior parte, al dissesto di “un gruppo
finanziario sammarinese che ha vissuto anche traversie giudiziarie”. Ovvero Fincapital ed Immcapital, facenti capo all’avvocato Livio Bacciocchi, attualmente in carcere perché sottoposto a custodia cautelare nell’ambito dell’indagine denominata Staffa. “Il
totale comprende – come spiega in conferenza stampa il Direttore di Bsm, Vincenzo Tagliaferro – oltre ai propri, i crediti rilevati da altri due istituti
bancari, Cis e Credito Sammarinese, che per motivi diversi non potevano partecipare alla procedura
di cessione in blocco dei beni”.

Prosegue anche il deflusso dei capitali appartenenti ai non residenti, che, visto il periodo di vacche magre anche fuori confine, smobilizzano e recuperano il proprio denaro. Inevitabile un accenno all’ultimo scudo fiscale che, da inizio 2009 a fine 2010 ha interessato ben 650 milioni di euro altrimenti gestiti da Bsm.

Non mancano comunque gli aspetti positivi perchè Banca Di San Marino ha saputo fare fronte alle difficoltà e, nonostante gli effetti sul corso dei titoli in portafoglio e le
svalutazioni dei crediti, il totale attivo sfiora i 1.700 milioni di
euro, la raccolta diretta supera i 1.313 milioni di euro e quella
indiretta i 616 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile si consolida a 215,7 milioni di euro con
fondi rischi e patrimoniali per 88,9 milioni dopo aver accantonato anche
con l’utilizzo di fondi rischi preesistenti tutte le previsioni di
perdite su crediti e le minusvalenze da fair value del portafoglio
titoli. Queste ultime sono già state recuperate al 25% alla data odierna
a conferma della buona qualità del portafoglio.

Il coefficiente di
solvibilità è del 19,36% ed il Core Tier 1 è del 19,79% (la media delle banche italiane vede un valore tra l’8 ed il 9%) con un Free
Capital di circa 84 milioni di euro considerando l’impegno patrimoniale
per rischio di credito e rischio operativo come previsto dalle nuove
norme regolamentari.

Bsm si conferma banca di sistema con il suo rinnovato impegno nel supportare le iniziative dell’Ente Cassa di Faetano e lo sforzo nel sostenere l’economia reale del Paese.

Piccolo esempio viene dato dalla decisione di aver trasformato in contratti a tempo indeterminato tutti i contratti a tempo determinato in essere presso l’istituto, nonostante i “tempi bui”. 

“Bsm – ha inoltre dichiarato il Presidente Giuseppe Guidi – ha rafforzato i rapporti con gli altri istituti del Titano e di vuole avanzare alcune richieste ben precise alla Segreteria alle Finanze e a Bcsm, tra cui l’istituzione di una centrale rischi e l’adesione al SEPA, il sistema unico dei pagamenti europeo. Fondamentale anche lo sviluppo dei rapporti con l’esterno, soprattutto verso l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) e, un domani verso l’Eba (Autorità bancaria europea)”.

Leggi comunicato Banca di San Marino

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