BANCHE. CRRSM-DELTA, VALENTINI: GOVERNO SEMPRE TRASPARENTE

BANCHE. CRRSM-DELTA, VALENTINI: GOVERNO SEMPRE TRASPARENTE

L’affaire Cassa di risparmio di San
Marino-Delta ha influenzato lo stato dei rapporti con l’Italia.
Ma il governo non ha assunto un “doppio atteggiamento, uno
ufficiale e uno con altre intenzioni. Si e’ mosso e si muove da
un lato per fare uscire Crrsm dalla vicenda nella maniera meno
onerosa possibile; dall’altro per favorire la reazione
dell’intero sistema bancario a un momento particolarmente
difficile”. Cosi’ “il sistema ha retto” anche l’urto dello scudo
fiscale.

Il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini,
risponde in commissione Finanze a una mozione del consigliere del
Partito dei socialisti e dei democratici, Giuseppe Maria
Morganti, che chiede di fare luce sulle mosse del governo nel
periodo dicembre 2008-aprile 2009. In particolare per quanto
riguarda quanto emerso dal cosiddetto memoriale Ghiotti e da
stralci di intercettazioni telefoniche che ipotizzano un
cambiamento nei vertici di Banca centrale, sostenuto
dall’esecutivo e in particolare dal segretario di Stato per le
Finanze, proprio in quel periodo. “Occorre togliere l’oscuramento
da un parte di storia fondamentale per il futuro di questo
Paese”, sottolinea Morganti, che a fine dibattito proporra’ anche
un ordine del giorno, bocciato con 10 voti contrari e sette
favorevoli, per portare in Parlamento le “informazioni essenziali
per fare luce su quegli avvenimenti e individuare possibili
responsabilita’. Per noi il governo ha fatto molti errori”. E
alla precedente richiesta il segretario di Stato per gli Affari
interni, competente nel rilevare gli atti del Congresso di Stato,
non ha dato soddisfazione.
“Tutto parte da stralci di
intercettazioni telefoniche senza altri riscontri”, replica
Valentini, ripercorrendo quanto fatto dall’esecutivo. “Da
dicembre 2008 a gennaio 2009 il Consiglio e’ stato informato dei
contatti avuti dal governo con i vertici di Crrsm e di Sopaf per
il riacquisto delle partecipazioni”. Dopodiche’, prosegue, il
governo e’ stato assorbito dalla “laboriosa nomina” del nuovo
presidente di Bcsm; d’altronde “la revisione e il completamento
dei vertici, come il rafforzamento della vigilanza, erano nel
programma di governo”.
Scoppiata poi la grana a maggio, il governo si e’ impegnato
per salvaguardare l’operativita’ e la liquidita’ della Cassa,
come di tutto il sistema bancario. E “la sinergia tra esecutivo,
Bcsm e banche ha prodotto un risultato positivo ed evitato
situazioni gravi”. Certo l’affaire Crrsm-Delta “non e’ concluso,
ma si sta indirizzando positivamente. È stato raggiunto l’accordo
con le banche creditrici per il recupero dei crediti dall’anno
prossimo. E una parte e’ gia’ rientrata”. Il gruppo Delta e’
considerato ancora solido. Ora si tratta di “gestire la fase
critica per la liquidita’ fino alla fine dell’anno”.
“La risposta di Valentini e’
abbastanza banale e se le accuse partono da stralci di
intercettazioni, poi tutto si e’ effettivamente attuato”, attacca
il consigliere dei Democratici di centro, Pier Marino Mularoni,
sottolineando “come la situazione sia lontana dall’essere
chiarita. Ci sono ombre buie sull’azione del governo”. “La
vicenda e’ piena di paradossi” gli fa eco Stefano Macina del Psd,
chiedendo lumi sulle basi che hanno portato la Cassa ad
acquistare il 100% delle azioni in Delta, e a prezzo maggiorato,
da Sopaf quando la quota massima era gia’ stata superata e a
commissariamento gia’ in corso. E in ballo ci sono anche
consulenze da 12 milioni di euro che Crrsm paga senza averne
usufruito.
“La vicenda non e’ conclusa e in Consiglio ci saranno altre
occasioni per fare chiarezza”, conclude Valentini sottolineando
come certi aspetti della questione riguardino solo gli enti,
privati, coinvolti, e ribadendo la trasparenza dell’esecutivo:
“Tutti gli atti sono documentati.

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