È dal 2002 che la Repubblica di San Marino insegue un
accordo di cooperazione economica con l’Italia.
L’anno 2008 sembrava quello risolutivo. Nella conferenza stampa di fine 2007, Fiorenzo Stolfi, Segretario di Stato per gli Affari Esteri nel governo di allora, indicò come imminente la fine della trattativa annunciando che era stato risolto il problema dei problemi: ‘abbiamo definito la parte che riguarda le banche e la parte finanziaria’.
Invece sarà proprio la ‘parte’ finanziaria a far slittare tutto e col governo Prodi e col governo Belusconi.
Al tavolo della trattativa si fa largo, infatti, un protagonista nuovo, la Banca d’Italia, per effetto dell’indagine
‘Re Nero’ o vicenda Asset Banca, che scoppierà a distanza di qualche giorno da quella conferenza stampa: il 5 gennaio 2008.
Ha dichiarato in una intervista Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri su La Voce di Romagna San Marino: ‘la gestione della
con il reintegro dei vertici e le pressioni fatte sui giudici da un
esponente del precedente governo hanno dato a Bankitalia la ‘prova provata’ che delle istituzioni di San Marino non ci si può fidare ‘.
Per cui, nella trattativa fra San Marino e Italia ‘ se c’è in questo momento un ‘osso duro’ è Bankitalia, non la parte politica‘.
Fra l’altro, sta proprio a Bankitalia decidere in queste ore se le dodici banche
e le cinquantotto finanziarie potranno, giovedì 1° gennaio, continuare a svolgere le loro attività ordinarie.