Snistra Unita (ex coalizione Riforme e Libertà, minoranza in Consiglio Grande e Generale) ha accusato l’attuale governo e la relativa maggioranza che lo sostiene (Patto per San Marino) di aver messo un bavaglio alla libertà di stampa,
proditoriamente, all’interno dell’ultimo decreto che modifica la normativa antiriciclaggio.
Ha risposto per il governo (e per il Patto)
Alleanza Popolare sostenendo che il vero bavaglio alla stampa lo ha messo a suo tempo Su che con Ivan Foschi, Segretario alla Giustizia, ha inserito
norme ‘liberticide’ nella legge detta dell’equo o giusto processo la cui approvazione ha impegnato lungamente sia il primo che il secondo governo post giugno 2006, di cui pure Ap faceva parte.
Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino non ha remore ad affermare che sia la legge sull’equo o giusto processo sia il decreto sull’antiriciclaggio vanno nel senso della riduzione della libertà di stampa.
‘È inutile che Sinistra
unita e Ap si azzuffino sulla libertà di stampa,
perché su quel terreno gli abbagli li hanno presi
entrambi, assieme a tutti gli altri partiti.
Così in
entrambi i casi, quello della legge bavaglio e quello
del decreto bavaglio, il ricorso a Strasburgo, nel
caso qualcuno si azzardi a chiedere ragione in
tribunale in forza di queste norme da censura di
regime, non lo si scamperà davvero.
Figuriamoci
poi che bella figura ci si farà: l’antica Terra della
libertà che di libertà ne toglie una fondamentale,
quella di espressione.
Proprio non si avrebbe
bisogno di questo in una fase in cui l’immagine
del Titano è offuscata per tanti altri motivi. Il
ricorso all’Alta corte agli orecchi ottusi dei politici
può suonare allora come una minaccia? Suona
bene, perché lo è.
D’altra parte una minaccia alla
libertà di dare notizie sono i due provvedimenti
sui quali si battibecca in questi giorni, senza
che nessuno abbia ben chiara la portata di ciò
che si sta vietando.‘