Benedetto XVI venga in Pieve, lettera del Rettore Lino Tosi

Benedetto XVI venga in Pieve, lettera del Rettore Lino Tosi

Sono rimasto sorpreso nel leggere che – a motivo del mancato adeguamento liturgico della Basilica alle norme conciliari – il Santo Padre potrebbe rinunciare a visitare il luogo originario e singolare della nostra identità sammarinese quale è da sempre la Pieve e, di conseguenza, non venerare le reliquie del Santo Fondatore. Che la Basilica necessiti di una veste più dignitosa e di un energico “rinnovamento conciliare” è da anni sotto gli occhi di tutti. Questo è, fra l’altro, il desiderio del vescovo, monsignor Luigi Negri. La visita del Papa ha, di fatto, favorito lo snellimento delle pratiche per l’esecuzione dei lavori, che io stesso avevo richiesto agli organi competenti fin dai primi mesi dall’inizio del mio servizio. Desidero precisare che, proprio per il fatto che la storica Pieve di San Marino è sentita come la “casa di tutti i sammarinesi”, si sta trovando una lodevole sinergia fra organismi statali, diocesi, fondazioni, istituti e privati cittadini per finanziare almeno la prima e più consistente parte di opere. Mi auguro che l’ancora non ufficializzato programma dettagliato della visita di Papa Benedetto confermi quel gesto di incontro-preghiera con il Santo della nostra origine, già compiuto dall’indimenticabile Giovanni Paolo II .     

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