Ca’ Montanaro senza pace, adesso ci provano con il PST. Cittadinanza Attiva

Ca’ Montanaro senza pace, adesso ci provano con il PST. Cittadinanza Attiva

Il Risiko sammarinese ha aggiunto un’altra carta alla partita dello sviluppo economico. 

L’obiettivo crescita zero, il nuovo Prg, una nuova stagione di programmazione territoriale, dopo decenni di speculazione e cementificazione, concetti con cui praticamente tutti i partiti politici si erano fatti belli durante le scorse elezioni e i primi mesi di questa legislatura, stanno cedendo gradualmente il passo al vecchio modo di gestire il territorio “a la càrte”.

L’arrivo degli imprenditori del Polo del Lusso, con nomi credibili e altisonanti come quello dei Borletti, ha scoperto gli altarini, dimostrando come lo sviluppo economico della Repubblica di San Marino sia ostaggio degli appetiti di pochi grandi proprietari terrieri e di una politica incapace di contrastare questa situazione, o di dare una ventata di novità alla gestione del territorio.

L’ultima variante di PRG, che arriverà in prima lettura durante il prossimo Consiglio Grande e Generale presenta infatti una modifica inaspettata e inspiegabile. 

E’ bene ricordare che, come contropartita della variante di Prg che vuole trasformare da zona a parco a zona edificabile l’area di 50.000mq di Rovereta su cui dovrebbe sorgere il Polo del Lusso, la Segreteria al Territorio ha identificato una zona di poco più di 40.000mq calanchiva, adiacente alla zona industriale di Ca’ Chiavello (Faetano), da ritrasformare a parco. Si tratta dell’area che sempre questo Governo aveva sbloccato, pochi anni fa, con l’idea di farci sorgere il Parco Scientifico Tecnologico.

Ma se compensazione doveva essere, la cosa si sarebbe dovuta fermare qui. Invece proprio a questo punto arriva la beffa. 

Nella nuova variante di Prg viene infatti identificata una nuova area di 40.000mq circa, quindi più o meno le stesse dimensioni, su cui andare a costruire le strutture del PST. Si tratta di Ca’ Montanaro, fra Ca’ Rigo e Monte Pulito, una fra le più belle di San Marino, paesaggisticamente parlando, che il Prg del 1992 aveva identificato come zona servizi per la volontà di realizzarvi un campo da golf. 

Le proteste dei cittadini avevano salvaguardato però l’area da ogni speculazione, fra cui si annovera anche il tristemente famoso tentativo di lottizzazione in cui sarebbero stati resi edificabili circa 200 lotti nelle aree di Ca’ Montanaro e Cinque Vie, allo scopo di mettere una pezza nel famoso buco di bilancio rinvenuto miracolosamente solo dopo le elezioni del 2001.

Alle mobilitazioni tenutesi in quel frangente di Ca’ Montanaro, curiosità vuole, avevano partecipato anche membri di Alleanza Popolare e PDD che oggi sono confluiti nel PSD.

La compensazione tanto sbandierata dal Territorio diventa quindi una vera presa per i fondelli. Con una mano si salva, infatti, una zona calanchiva a ridosso di una zona industriale, ma con l’altra si rimettono in moto le ruspe, puntando a cementificare campi di grano lungo uno dei più bei crinali presenti in Repubblica, rimasto pressoché illibato fino ad oggi per la volontà dei cittadini stessi.

Il Segretario Mularoni dice che chi critica questa scelta non sa cos’è un PST, e che le costruzioni che sorgeranno saranno gradevoli alla vista. Casualmente è la stessa argomentazione che usarono al tempo i sostenitori dell’operazione che avrebbe riempito di villette bifamiliari i 200 lotti di Ca’ Montanaro e Cinque Vie. Noi vi sfidiamo a cercare su Google un qualunque PST di quelli già presenti in Italia e immaginare una qualunque di quelle costruzioni in mezzo ai campi bucolici di un’area così di pregio, con vista mare e monte.

Sarà che la ricerca viene meglio con vista panoramica?

CITTADINANZA ATTIVA

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