Comunicato stampa
IO MANGIO LOCALE
Campagna per la promozione della sovranità alimentare
17 – 18 ottobre 2009
Mani Tese scende il piazza il 17 e 18 ottobre in oltre 30 città italiane per sostenere il diritto di tutti i popoli alla sovranità alimentare, vale a dire il diritto a decidere le proprie politiche agricole ed alimentari e a combattere la fame e la povertà attraverso il rafforzamento dei propri mercati locali.
Da Siracusa a Torino i volontari di Mani Tese porteranno nelle piazze produttori locali, gruppi di acquisto solidale, cooperative agricole che spiegheranno ai cittadini perché e come poter consumare i prodotti locali, nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali. Durante tutto il mese di ottobre inoltre saranno organizzate cene a Kmzero e serate di video proiezioni, per approfondire il tema della sovranità alimentare.
Si potrà anche chiedere direttamente ai produttori informazioni sulla filiera produttiva.
In alcune città verranno organizzati laboratori di autoproduzione di formaggio e percorsi guidati tra gli stand espositivi.
Manitese gruppo S.Marino assieme all’Associazione GASMARINO allestirà un banchetto nel pomeriggio di domenica 18 ottobre dalle ore 14.30 alle ore 18.30, presso la Galleria della Cassa di Risparmio in Città. Potrete trovare prodotti locali e in particolare il miele degli apicoltori sammarinesi. Verrà offerta merenda e aperitivo.
Perché una campagna per la sovranità alimentare?
Mani Tese, da 45 anni in prima fila contro la fame nel mondo, porta avanti questa campagna con la consapevolezza che costruire la sovranità alimentare abbia lo stesso significato nel sud e nel nord del mondo.
Io mangio locale è una campagna di sensibilizzazione e di informazione, che riafferma il potere dei consumatori e dei produttori nel determinare i comportamenti sociali e le scelte economiche legate alla produzione e alla distribuzione in un quadro di giustizia globale e sostenibilità ambientale e sociale.
La campagna intende anche sottolineare l’importanza delle reti di consumatori, produttori, istituzioni, cittadini che attraverso comportamenti orientati alla giustizia, alla sobrietà, al consumo responsabile e alla solidarietà possono condividere buone pratiche, adottare nuovi stili di vita e promuovere concrete forme di cambiamento dell’attuale modello di sviluppo.
Una campagna che precede l’importante appuntamento di novembre a Roma, il World Food Summit della Fao: un summit mondiale sulla sicurezza alimentare per accordarsi sulle azioni da intraprendere per contrastare l’attuale crisi economica e alimentare.
La Fao stima infatti che nel solo 2009 il numero di affamati potrebbe arrivare a 100 milioni: un dato preoccupante, che impone dei provvedimenti urgenti per garantire l’accesso al cibo come diritto di ogni essere umano.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un paradosso che è diventato l’emblema della contraddizione dei nostri tempi: la fame convive con il surplus di produzione alimentare.
Assistiamo così oggi ad un duplice e scandaloso problema: eccesso di cibo e mancanza di accesso al cibo. Lo spazio che esiste nel mezzo, il riequilibrio “sano” di queste distorsioni è, per noi, la sovranità alimentare come risposta politica allo spreco ed alla miseria.
Anche noi, in quanto cittadini del Nord del mondo, possiamo contribuire alla promozione dell’accesso al cibo per tutti rivendicando il diritto, prima che il dovere, ad una “sobrietà felice”. Recuperando le radici delle nostre stesse tradizioni, i prodotti locali, il rapporto con il mondo contadino, abbiamo la possibilità di strutturare un nuovo paradigma, espressione di una modernità rinnovata e responsabile.
La difesa del cibo è protezione dell’essere umano: dal cibo passano le sorti della democrazia che è una questione di sovranità dei popoli e non di pochi.
Per queste ragioni il cibo, la terra e le persone devono tornare al centro dell’attenzione e le politiche pubbliche devono avere la funzione di tutelare le persone in quanto produttori e consumatori e difendere