‘Candidarsi’: ma è così difficile?

‘Candidarsi’: ma è così difficile?

Il largo interesse sollevato dalla vicenda della mia candidatura all’interno del PDCS-Patto per San Marino, oltre che stupirmi, mi obbliga ad alcune precisazioni:
La giurisprudenza europea in materia elettorale sancisce diffusamente che eventuali incompatibilità, come quella di fatto esistente in Repubblica fra Membro del Consiglio e Membro di un Corpo Diplomatico di uno Stato Estero, vadano risolte tramite un’opzione dopo l’eventuale elezione parlamentare del candidato, e non prima. In questo senso ho richiesto ed ottenuto dalle competenti Autorità politiche di Romania un esplicito assenso previo.
È, se ci si pensa, semplicemente, una questione di tutela dei diritti politici fondamentali del cittadino. Ma in Repubblica amiamo tutelarci due volte. E le leggi, finché ci sono, posson essere criticate ma vanno rispettate fino in fondo.
La mia disponibilità a partecipare, come indipendente, all’agone elettorale all’interno della formazione cardine del Patto per San Marino è stata ed è un riconoscimento al lavoro svolto dalla Coalizione, e segnatamente da Pasquale Valentini, in direzione della creazione di un bipolarismo politico di tipo europeo, indispensabile per far uscire San Marino da una crisi strutturale giunta all’ultima stazione. D’altronde, questa è la soluzione che da anni Paneuropa San Marino propone in ogni occasione a tutto il mondo politico sammarinese: vi giungiamo in ritardo di due legislature, ma meglio tardi che mai.
Parimenti, questa disponibilità è specchio dell’avvenuta maturazione politica che all’interno dei due schieramenti è avvenuta negli ultimi 4-5 anni nei confronti dell’Europa: oramai è chiaro a tutti che con l’Italia e l’Unione Europea San Marino deve non solo banalmente “parlare”, ma incontrarsi, iniziando quindi a gestire trattative degne di uno Stato sovrano. Questa è la battaglia culturale e politica che ha visto attiva Paneuropa San Marino su ogni fronte negli ultimi 10 anni, e ritengo che siamo giunti ad un punto in cui ogni sammarinese cosciente si renda conto che questo passaggio ci sfida fino in fondo. Anche qui con 8 anni di ritardo, ma accontentiamoci. La legge elettorale attuale non mi consente di candidarmi? Ne abbiamo tutti preso atto senza troppe ambasce.

Ma bipolarismo significa anche, se non soprattutto, capacità di ascolto, aggregazione, dialogo con la società civile. Significa abbandonare la persuasione servile che l’agone politico sia merce da politici, e che solo all’interno dei Partiti e delle Istituzioni parlamentari esso trovi spazio e cittadinanza. Queste sono lo strumento principe della partecipazione, non il monopolista, e spesso vanno aiutate. Basta guardare oltre confine per averne ampie testimonianze.
Per questo non è necessario essere candidato per partecipare ad un agone di idee e di valori: un po’ di gratuità non fa male al sistema sammarinese. Ma tener lontane intere categorie di cittadini dalla candidabilità è un messaggio negativo sul fronte della partecipazione, è un vincolo che appare una chiusura autodifensiva del ceto di professionisti della politica e ci allontana, anziché avvicinarci, a quell’Europa che ci guarda curiosa e affatto malevola. Dopo il 9 novembre, pensiamoci seriamente.

Console Prof. Adolfo Morganti
Presidente di Paneuropa San Marino
Direttore di Europaitalia.

San Marino, 26 settembre 2008 – 1708 d.f.R.

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