Cari Compagni di Sinistra Unita. Lettera aperta di Gianfilippo Dughera

Cari Compagni di Sinistra Unita. Lettera aperta di Gianfilippo Dughera

Cari Compagni di Sinistra Unita,

Quest’oggi, un’Amica
Italiana, mi ha informato della Vs. lettera che Marino Cecchetti ha pubblicato
sul suo sito “Libertas”. Ho così avuto modo di leggere solo oggi la montagna di
spazzatura che questo signore ha pubblicato sul mio conto e sulla Compagnia
Sammarinese di Assicurazione, nel corso degli ultimi mesi. Ho letto pure
l’articolo a Vostra firma pubblicato da Tribuna e riportato in sintesi dalla
Voce.

Non è mia abitudine sottrarmi
al confronto per cui ritengo necessario soddisfare le vostre curiosità:

  1. Non ho mai inteso insultare né i Sammarinesi, né il
    Paese dove in questi cinque anni mi sono fatto anche tanti amici. Ho
    creduto e credo nelle grandi opportunità che San Marino ha e che poteva
    avere, se fosse immune da questa “corrida” di veti incrociati, che non
    riconosce la bontà di un progetto e di un ‘idea, di una proposta o di una
    critica, perché il giudizio tiene solo conto della fazione o peggio della
    persona che ne è protagonista. La frase “Questo è un Paese fatto per i
    furbi e vietato agli onesti” decontestualizzato da tutto il ragionamento
    di chi come me chiedeva solo regole chiare, con pochi margini
    d’interpretazione, è una vecchia tecnica dei Gesuiti, quando raccomandavano
    “Calunniate calunniate qualche cosa resterà”. Credo che dove esistono ampi
    spazi a norme , spesso contradditorie, i furbi prosperano e gli onesti
    invece soffrono. Credo che il vostro partito per primo, giustamente, non
    faccia, che chiedere trasparenza, leggi per il Paese e non per le persone.
    Sono convinto che le “regole” vadano scritte per San Marino, per il suo
    contesto economico e sociale, nell’esercizio pieno della propria
    sovranità, senza scimiottamenti né sudditanza del “Grande Vicino”.

 

  1. Non ho nomi di “Furbetti” da fare, anche perché se
    qualcuno mi avesse chiesto anche un solo centesimo per ottenere ciò che
    nel rispetto delle regole mi spettava, non avrei esitato a comunicarlo
    alla Magistratura italiana e Sammarinese.

 

  1. Non ho nulla da nascondere, la Compagnia Sammarinese
    di Assicurazione è un soggetto vigilato, i propri soci ed i relativi
    beneficiari economici, sono come per legge noti e documentati alla Banca
    Centrale, che contrariamente a quanto affermato dalla Sig.ra Michelotti
    non mi sono mai sognato d’offendere, e alla quale invece molto spesso
    ricorro per interpretazioni, aiuto e verifica, nella quotidiana attività e
    nel rispetto dei reciproci ruoli.

 

  1. I dipendenti Sammarinesi sono 4 contro un solo
    italiano. Sono convinto che sia interesse della ns. Società far crescere
    professionalità Sammarinesi, perché un mercato assicurativo è credibile,
    solo se è autosufficiente. In questa linea si collocano i corsi di
    formazione da noi organizzati , anche con il supporto della Segreteria al
    Lavoro e dedicati ai giovani che si avvicinano al mondo assicurativo, ed
    al personale delle Banche Sammarinesi. Se chi governa oggi o chi lo farà
    domani, porrà mano alla creazione di una legge sull’esercizio dei rami
    danni allora il numero degli addetti sarà sensibilmente più alto.

 

  1. Ho chiesto la residenza, perché avevo fatto una
    scelta di vita: quella di trasferirmi con mia moglie a San Marino dove
    potrete trovarmi in ufficio dal Lunedì al Venerdì . All’Erario di San
    Marino ho versato imposte per : 2008 € 15.000,01 2009 € 32.500,01 ,2010 €
    40.124,99 al Febraio 2011 € 8333,32. Per reciproca trasparenza mi farebbe
    piacere conoscere l’importo dei versamenti di Marino Cecchetti, Foschi,
    Rossi e Michelotti. La residenza non è stata richiesta per non pagare le
    tasse in Italia, cosa che continuerò a fare fino a quando non verrà
    firmato il protocollo d’intesa sulle doppie imposizioni. Non ho chiesto né
    sollecitato piaceri e la votazione della Commissione Esteri con 9 voti a
    favore dimostra che anche all’opposizione ci sono persone che giudicano
    con serena obiettività. Ringrazio tutti i Commissari, ma particolarmente
    loro, per questa dimostrazione d’onestà intellettuale.

 

  1. Dite di non avere nulla contro di me e di non
    conoscermi nemmeno. Prudenza avrebbe voluto che magari prima di creare il
    “caso Dughera” aveste almeno indagato sulla mia storia personale . Pur
    avendo legittimamente ottenuto la residenza, intendo soprassedere in
    attesa che questa penosa vicenda venga chiarita nelle sedi più opportune.
    State comunque tranquilli, volontariamente m’impegno con Voi a non
    comprare nemmeno un mattone a San Marino, senza la preventiva
    autorizzazione del Vs. Partito.

Concludo dicendoVi che pur
non essendovi nato, amo questo Paese, certo molto di più di chi non perde
occasione per denigrarlo, per evidenziarne i difetti, per chiamarlo “Enclave”
termine più adatto alla Bosnia che alla Repubblica più antica del mondo. il
Vostro articolo mi amareggia e mi offende, con tutte quelle allusioni
sibilline, in cui è maestro il Prof. Cecchetti, che sarà anche tale ma certo
non lo è in lingua italiana, visto il modo con cui si esprime sul sito
“LIBERTAS” che lui lascia credere sia il sito Ufficiale della Repubblica. Ho
già dato mandato ad un noto penalista bolognese, di convenire il Prof. Cecchetti
insieme a Voi, per la tutela della mia onorabilità e dell’Azienda che ho
l’onore di presiedere.

Nulla di personale ed a
presto.

Gianfilippo Dughera

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