Carisp San Marino – Delta. Quei perche’ senza risposta

Carisp San Marino – Delta. Quei perche’ senza risposta

Da La Tribuna Sammarinese

Sul mercato Delta  nel 2008 valeva 800 milioni di euro, mentre oggi l’unica possibilità rimasta è quella di recuperare una percentuale accettabile di crediti. Perchè ciò sia potuto accadere è la domanda che tutti si pongono, ma che non riceve una risposta univoca. Azione della Procura di Forlì,  commissariamento di Banca d’Italia asseverato dal Ministero dell’Economia, campagna dei grandi quotidiani economici italiani, chiusura netta delle relazioni fra San Marino e l’Italia, sono solo i fattori più significativi che hanno sottratto alla Repubblica di San Marino questo patrimonio accumulato onestamente e cioè con un progetto innovativo e ben strutturato.

Tanto ben progettato che nonostante il tritacarne in cui il gruppo bancario Delta è stato passato, ancora oggi l’aspettativa di recuperare crediti è di gran lunga superiore a quella di ogni altro settore finanziario per non confrontarsi poi con i grandi crak che si sono susseguiti negli ultimi due anni. Ma su tutto questo occorre mettere la parola fine. C’è un altro mistero da capire: perchè nel 2010 a poche ore dalla definizione del piano di cessione di Delta, una cessione guidata al meglio delle loro possibilità dagli advisors di Cassa di Risparmio con il supporto dell’attuale dirigenza, il piano è invece saltato?

In quell’occasione di certo per Carisp  la conclusione sarebbe stata migliore e in quella direzione erano stati spesi anche gli sforzi per far si che Sopaf  non si opponesse. Nè Masi, nè Sibani ritengono sia possibile esprimersi nel quantificare la perdita, ma di certo si tratta di milioni di euro andati in fumo per lo stop che Banca Intesa, di certo dietro indicazione di Banca d’Italia, ha dato alla trattativa.

 

Leggi il
resoconto  Agenzia Dire Torre 1

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