Carlo Franciosi L’informazione di San Marino: La stalla e i buoi

Carlo Franciosi L’informazione di San Marino: La stalla e i buoi

Carlo Franciosi L’informazione di San Marino: La stalla
e i buoi

Chiarisco subito che è del tutto
casuale, anche se può apparire
irriverente, l’accostamento fra
stalla e buoi da una parte e governo
e parecchi suoi seguaci
dall’altra; ma è solo frutto della
mia affezione alla saggezza dei
vecchi detti popolari del tipo
“hanno chiuso la stalla dopo
che i buoi  sono scappati. Cerco di spiegarmi meglio.

Quando il 17 ottobre 2015, giorno
dell’arresto di Gatti, scoppio
il terremoto politico a San Marino
ed io azzardai il riferimento
al crollo del regime fascista
del 28 luglio 1943, sostenendo
l’opportunità di arrivare ad una
soluzione di emergenza come
in quel lontano passaggio storico
che, con l’impegno di molti,
portò alla rinascita della Repubblica,
mi fecero passare da
fanatico e visionario.

Ora, proprio il 28 luglio 2016,
a distanza di 73 anni, si torna
a parlare, in un comunicato di
Alleanza Popolare, che ieri ha
provocato la caduta del governo,
della necessità “di una chiamata
forte all’assunzione della
consapevolezza da parte della
cittadinanza e della responsabilità
da parte di tutte le forze
sociali e politiche che intendano
mettersi in gioco, se necessario
anche attraverso un passaggio
elettorale”.

In sostanza si invoca “l’unità
nazionale” o in subordine il
pozzo delle elezioni anticipate
(ma con quale sistema elettorale,
visto il risultato del referendum
di maggio?).

Meglio tardi… se non fosse che
in questa travagliata gestazione
di nove mesi, le cose si sono
complicate fortemente.

A parte le realizzazioni vantate
(ma allora perché questa grave
crisi?) si accenna “alle difficoltà
già in precedenza rilevate,
giunte a livelli di conflittualità e
divergenze che impediscono di
conseguire ulteriori risultati”.
Ma chi e con quali obiettivi remava
contro?

E se è così, è ancora lecito pensare
a ulteriori più vaste ammucchiate,
magari con l’aiuto
di abbondanti colpi di spugna,
o piuttosto non è più giusto suscitare
e realizzare convergenze
utili con le componenti che
sono più affini sul piano ideale
e programmatico e con le quali
nel recente passato si sono percorse
positive esperienze di collaborazione?

(A scanso di equivoci dico subito
che personalmente mi defilo da
ogni compromesso con il Pdcs
attuale, con il suo sistema di potere
e con i suoi fidi corifei!)

Nel frattempo però l’atmosfera
tra i vari partiti e all’interno di
essi si è ulteriormente deteriorata,
anche perché le prese di posizione
su argomenti scottanti
sono risultate spesso puntigliose
e conflittuali, in particolare
sui temi della recente tornata
referendaria, che ha provocato
contrasti difficilmente sanabili;
ma sui quali sarà comunque opportuno
lavorare con intelligenza e disponibilità per possibili
ricomposizioni.
Una nota abbastanza positiva è
costituita dalla recente nascita
della lista di “Sinistra Socialista
Democratica”, che per ora
include il Partito dei Socialisti
e dei Democratici (mi auguro
non tutti), Sinistra Unita, Lab-Dem e l’indipendente Denise
Bronzetti, ma con l’apertura a
tutte le componenti riformiste
presenti sulla scena sammarinese,
a cominciare quindi da
Alleanza Popolare e Upr riunite
in Repubblica Futura e senza
escludere a priori il Partito Socialista
che, dopo la “dolorosa”
defezione dal tavolo riformista,
ha benevolmente ribadito la propria
disponibilità a mantenere il
dialogo con gli ex-compagni,
naturalmente senza rinunciare
al rapporto privilegiato e indissolubile
con mamma DC.

Bene! Questo semplifica le cose
perché, a rigor di logica, questa
volta la irrobustita compagine
della sinistra non si lascerà sedurre
dalle ammiccanti proposte
di un alleato abilissimo a convincere
gli altri circa le proprie
buone intenzioni e la tensione a
un rinnovamento globale.
(Sappiamo che la DC farebbe di
tutto pur di rimanere al governo
anche col diavolo).

Ora il discorso si fa più com complesso
se si vogliono esplorare
le aspirazioni e i possibili ruoli
dei movimenti civici (Rete e Civico
10) e di altri indipendenti
sparsi.

Certamente questi soggetti,
abbastanza nuovi per la scena
sammarinese, sono attualmente
sulla cresta dell’onda per avere
saputo intercettare il disagio,
la rabbia e il senso di ribellione
che la politica disastrosa e disonesta
degli ultimi decenni ha
suscitato nella società, e giustamente
rifiutano ogni ipotesi di
ammucchiata con chi ha portato
il Paese in questo degrado.
L’armonia tra le varie componenti
è molto scarsa e il desiderio
di sbaraccare tutto per fare
piazza pulita è seducente.

E’ auspicabile che il loro entusiasmo,
la loro onestà intellettuale,
l’impegno profuso e le
capacità sicuramente presenti
non siano messe in dubbio da
quanto accaduto in Consiglio la
scorsa settimana (asse DC-Rete
su Banca Centrale). Riescano
quindi a formulare un linguaggio
comune e consentano un
confronto serrato ma produttivo
con quanto rimane di sano delle
forze politiche tradizionali, in
una paziente e tenace opera di
ricostruzione morale e materiale
della nostra Repubblica.(…)

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy