Carmen Lasorella “Rai ingrata la nuova sfida è San Marino”. Franco Giubilei, La Stampa

Carmen Lasorella “Rai ingrata la nuova sfida è San Marino”. Franco Giubilei, La Stampa

Carmen Lasorella “Rai ingrata la nuova sfida è San Marino”

Dal 13 giugno sul satellite “Attenzione alla cronaca ma anche ai temi mondiali di ambiente e solidarietà”

Franco Giubilei

Nel Paese di Coppi e Bartali, dove da sempre si fa il tifo pro o contro qualcuno, verso la fine degli Anni 80 il pubblico dei tg nazionali si divise nel solito derby fra due anchor-women che più diverse non si poteva: mediterranea e avvolgente Carmen Lasorella, nordica e aggressiva Dietlinde Gruber in arte Lilli. «La contrapposizione era dovuta al fatto che in questo Paese ci si spacca su tutto: donna del Nord lei e donna del Sud io. Ma non ho mai sentito rivalità nei suoi confronti». La bella Carmen poi dal 2004 scomparve dal video e, dopo ostracismi e battaglie con Mamma Rai culminate in una mozione parlamentare firmata da una quarantina di deputati, nel 2008 si è vista offrire la direzione della televisione di San Marino (partecipata al 50% dalla nostra tv di Stato, ndr). Incarico che ha accettato perché, come racconta nel suo ufficio arroccato sul monte Titano, «ho preferito raccogliere una sfida, piuttosto che seguire una comoda via legale». Dal 13 giugno l’emittente approderà sul satellite col nuovo nome di SM Tv San Marino, e Lasorella tornerà in video: «Avremo un´offerta glocal di notizie: parleremo di San Marino e delle regioni italiane confinanti, ma ci occuperemo anche di fatti italiani e moltissimo di mondo, dibattendo e approfondendo i temi legati a innovazione, scienza, ambiente, solidarietà, con grande attenzione agli aspetti etici».
Nata a Matera, studi classici e laurea in Giurisprudenza, Lasorella si era fatta le ossa nei giornali economici prima di collaborare con la tv di Stato. Quanto al fatto che la sua carriera in Rai possa essere stata favorita dal Garofano, ribatte: «La Rai influenzata dalla politica? Soprattutto oggi. Quando andavo in onda io c´era quello di destra, quello di sinistra e quello bravo. Io ho cominciato a lavorare nei giornali economici con una scelta precisa, diretta proprio ad anteporre la competenza ad altri meccanismi. Sono stata la prima inviata di guerra della tv, nell’87, durante il conflitto Iran-Iraq. Poi tanta Africa, America Latina, Asia». In Somalia, il 14 febbraio 1995, l’esperienza più choccante: «Un vero e proprio attacco, portato da più di 100 miliziani su una strada bianca di Mogadiscio, non lontano dall’aeroporto. Il mio amico e collega Marcello Palmisano che mi muore a fianco, io che mi salvo per miracolo. L’intreccio di più motivi e la tragica casualità. Comunque la mia vita non è stata più la stessa, è cambiata la gerarchia dei valori, lo stesso senso della vita, l’importanza della testimonianza».
Poi la corrispondenza da Berlino, quindi il progressivo oscuramento. Adesso è tesa a rendere l´emittente sammarinese «un’altra voce che possa raccontare i fatti dando visibilità a quel che sfugge alla tv generalista. La mia logica è realizzare bene questo progetto, e per questo obiettivo sto lavorando anche 14-15 ore al giorno». Su un giornale on line qualcuno l’ha accusata di essere pagata fin troppo profumatamente per tanta dedizione, parlando di un compenso da 450mila euro netti all’anno. Lei non si scompone: «E’ una follia. Mi piacerebbe che fosse così e se così fosse non sarebbero demeritati, la cifra però è molto inferiore»

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