Cdls: tutelare i 32 dipendenti del Credito Sammarinese e della Polis

Cdls: tutelare i 32 dipendenti del Credito Sammarinese e della Polis

Siamo ormai alle fasi finali della complessa vicenda che ha interessato il Gruppo Credito Sammarinese, è necessario proteggere il sistema bancario e finanziario ma è indispensabile tutelare i 32 dipendenti del Credito Sammarinese e della Polis.
Sin dall’inizio della vicenda che ha interessato il Gruppo Credito Sammarinese – Credito Sammarinese e Polis – è emersa la gravità della situazione e con il tempo si sono chiariti i contorni di un disastroso dissesto finanziario causato da una “disinvolta” gestione da parte di chi aveva compiti di amministrazione e controllo, peraltro avallata dalla vecchia proprietà. Tutto questo si è intrecciato alle note vicende giudiziarie che ipotizzano gravissimi reati quali il riciclaggio di denaro proveniente da attività malavitose.
“Il sindacato – interviene il segretario della FCS-CDLS Gianluigi GIARDINIERI – ha ribadito con forza, sin dai primi incontri con il Governo, la necessità prioritaria di tutelare i posti di lavoro dei 32 dipendenti del Gruppo e di attivare ogni possibile iniziativa per proteggere il sistema bancario sammarinese dalle ricadute negative e dal danno reputazionale che una eventuale liquidazione ed insolvenza della Banca avrebbe provocato.
L’iniziativa promossa dal Governo e coordinata da Banca Centrale – con la partecipazione di larga parte del sistema bancario sammarinese – se da un lato raggiunge l’importante obiettivo di garantire i risparmiatori e l’immagine esterna del nostro sistema bancario, dall’altro lato – con gli sgravi concessi alle Banche che si sono impegnate – interviene in maniera rilevante con preziose risorse pubbliche.”
“A fronte di questo forte impegno dello Stato – continua il segretario della FCS-CDLS – ci aspettiamo un formale e conseguente impegno delle banche in termini di ricollocazione al loro interno dei dipendenti del Credito Sammarinese e della Polis. Nella prospettiva di affrontare le sfide che nel prossimo futuro attendono il nostro sistema bancario, finanziario ed assicurativo e dell’impegno di rafforzare gli organismi di controllo e vigilanza, non è accettabile che si disperda un capitale umano composto da professionalità elevate, magari attingendo – ancora una volta – ad assunzioni di forensi o a contratti di outsourcing o di consulenza.”
“Chiediamo un impegno formale da parte dell’Esecutivo – interviene il segretario generale della CDLS Marco TURA – affinché contestualmente al doveroso salvataggio del nostro sistema bancario vengano tutelati i posti di lavoro dei 32 dipendenti del Gruppo che non hanno alcuna colpa rispetto a quanto accaduto e che si trovano, unitamente alle loro famiglie, ad essere gli unici che stanno pagando con la perdita del posto di lavoro questo salatissimo conto. Crediamo che sia indispensabile una decisa presa di posizione del Governo che, visto quanto accaduto e il potenziale danno economico per lo Stato, dovrà costituirsi “parte civile” nei confronti di chi ha provocato questo immane disastro. Siamo anche convinti che – sin da subito – la Magistratura debba intraprendere concrete azioni a tutela dello Stato ed a garanzia delle somme impiegate nel salvataggio del sistema.”
“Le attività di controllo e verifica di Banca Centrale e degli altri organismi di controllo – puntualizza Marco TURA – devono essere rafforzate e rese sempre più approfondite e tempestive, le sanzioni verso chi non rispetta le regole e mette in pericolo il nostro sistema economico devono essere incisive ed immediate. Dobbiamo proteggere il nostro Paese e tutelare le imprese sane, trasparenti e rispettose delle regole che danno lavoro e che creano ricchezza.”
Ufficio Stampa CDLS

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